Nel mese di marzo a Bucarest si sono svolti una serie di avvenimenti che hanno avuto al centro dell'attenzione la situazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni, che non sono attivi sul mercato del lavoro
Nel mese di marzo a Bucarest si sono svolti una serie di avvenimenti che hanno avuto al centro dell'attenzione la situazione dei giovani NEET - vale a dire di giovani con eta' comprese tra i 15 e i 24 anni, che non sono attivi sul mercato del lavoro, non seguono nessuna forma di educazione e non partecipano a nessun corso di formazione professionale. I partecipanti hanno tentato di individuare soluzioni per l'integrazione dei giovani senza attivita', che rappresentano una percentuale preoccupante della popolazione della Romania.
In un periodo in cui il tasso dei Giovani NEET diminuisce a livello dell'UE, attualmente a una media del 12%, in Romania questo tasso sale al 18%. Questo significa circa 4 - 500.000 giovani, molti di loro restando nonidentificati a causa del fatto che non figurano sulla lista di nessuna istituzione. E questo il contesto in cui il think-tank Social Doers ha organizzato una conferenza nazionale in cui e' stata lanciata la piattaforma "La Coalizione Europea per i Diritti della Gioventu' NEET". Si tratta di un iniziativa finanziata tramite il programma Erasmus e lanciata nel mese di gennaio a Bruxelles. L'iniziativa e' partita dall'idea che il problema di questi giovani non e' solo uno nazionale bensi uno che si ritrova anche a livello europeo.
Veronica Ştefan, presidente della Social Doers afferma che "Tramite questa iniziativa abbiamo tentato di osservare le situazioni particolari che si ritrovano in 6 Paesi. La Romania e' stato uno di questi, pero' abbiamo guardato anche verso Paesi come la Gran Bretagna o l'Austria, che hanno un tasso molto basso per quello che riguarda questa categoria di giovani. Abbiamo guardato anche verso il Portogallo, l'Italia o il Belgio. Da qui, siamo arrivati alla conclusione della necessita' di uno sforzo comune. Da una parte, abbiamo bisogno di una piattaforma in cui le ONG che offrono effettivamente servizi a questi giovani si ritrovino allo stesso tavolo con altri partner : partners sociali- sindacati e padronati, assieme ai politici, che prendono le decisioni. Dunque la piattaforma si rivolge alle tre categorie : ONG, strutture del Padronato e sindacati e parlamentari europei, perche loro sono il contatto diretto tra le decisioni prese a livello europeo e i cittadini di tutti i Paesi."
Victor Negrescu (S&D) e' uno dei deputati europei che hanno manifestato preoccupazione nei confronti dei problemi dei giovani, e specialmente nei cofronti dei giovani NEET. Secondo lui, ci sono diversi programmi a livello dell'UE ideati per sostenere i giovani, pero... "Deve essere menzionato il fatto che molti di questi programmi vedono i problemi dei giovani come un tema globale, generale e non esiste un modo di affrontarli in modo personalizzato, mirando proprio i giovani NEET di modo di far'si che questi , ben 21 milioni a livello europeo, sentano veramente i benefici di questi programmi europei. Nei dibattiti di Bucarest, il mio punto di vista e' stato quello di lavorare per realizaare programmi basati sulle necessita' personali di questi giovani e di identificazione a livello locale".
Quasi mezzo milione di persone della popolazione del Paese - giovani inattivi potrebbe potrebbe essere una ciffra che non fa' paura. In realta invece, le cose stanno diversamente. Perche , assieme al loro invecchiamento, il loro numero cresce. Se sono solo il 18% entro i 25 anni, diventano il 25% fino ai 30 anni e restano poco piu' del 20% entro i 35 anni. In questo modo si crea una generazione di giovani inattivi, che non producono.Questo significa anche un problema di costi a livello economico, sottolinea Veronica Stan "Un agenzia europea, valutava che nel 2011, la Romania spendeva, o, in altre parole, in realta', perdeva, oltre alle spese, circa l'1,54% del PIL. Circa 2 miliardi di euro. Cosa significa perdevano questi soldi? Significa che quasi mezzo milione di giovani beneficiavano di sostegno sociale senza il pagamento di alcuna contribuzione. Dunque, ogni anno, i giovani con eta' inferiore ai 25 anni provocavano una perdita economica di 2 miliardi di euro".
E se aggiungiamo a questa situazione anche il fenomeno di invecchiamento della popolazione in Romania ma anche a livello europeo, dunque la necessita di un numero maggiore di persone attive, si puo' capire l'importanza di individuare al piu' presto una soluzione a questo problema.. E quanto si propone tramite la piattaforma anche "La Coalizione Europea per i Diritti della Gioventu' NEET".
Veronica Stefan "Quello che possiamo fare noi e dove spero di arrivare tramite questo dialogo tra tutti gli attori e che, da una parte, le ONG , che hanno l'accesso piu' facile, che offrono i servizi piu vicini a questi giovani diventino traduttori, mediatori tra istituzioni e questi giovani, che, risulta chiaro, se sono arrivati in questa situazione non sono in grado di superarla senza difficolta'. D'altra parte, collaborare con le istituzioni,per creare una politica piu' flessibile. Fin'ora abbiamo messo l'accento sui fondi europei, con progetti che iniziano nell'anno 1 e finiscono l'anno 3 per dimenticare alla fine quello che e' accaduto con questi giovani. Sarebbe importante avere dei programmi continui, con un aproccio piu' amichevole, orientiati verso i giovani, personalizzati".
La conclusione che si impone e la necessita' di identificare i giovani che non sono attivi sul mercato del lavoro, non seguono corsi di formazione e in generale nessuna forma di educazione, per monitorare la loro situazione e offire delle soluzioni personalizzate. Allo stesso tempo, si sente la necessita di programmi nazionali che siano sostenuti anche dalle politiche pubbliche.
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