Progetto di riforma delle leggi sul sistema giudiziario/Visita del presidente francese Emmanuel Macron a Bucarest/La Romania e la situazione in Afghanistan
Diventata membro dell'Ue nel 2007, la Romania ha registrato negli ultimi anni successi significativi nella giustizia, notati anche da Bruxelles, che monitora strettamente questo settore. Adesso, la Commissione Europea chiede al Governo di Bucarest più dettagli sul progetto di riforma significativa del sistema giudiziario romeno, reso pubblico, mercoledi', dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, progetto che ha generato numerose reazioni. L'irreversibilità dei progressi fatti dalla Romania nella lotta alla corruzione negli ultimi 10 anni è essenziale per la Commissione Europea, si precisa in una dichiarazione dell'Esecutivo comunitario. Il progetto di riforma, veementemente criticato dall'Opposizione di Bucarest, è stato definito dal presidente Klaus Iohannis, un "attacco contro lo stato di diritto". L'iniziativa, che arriva a sei mesi dal tentativo del Governo di centro-sinistra di Bucarest di rilassare le leggi anticorruzione, prevede inclusivamente la limitazione delle competenze della Direzione Nazionale Anticorruzione, che non potrebbe più indagare sui giudici. I cambiamenti sono tanti, dal modo in cui vengono nominati i procuratori-capo fino alla creazione di un'unità speciale di monitoraggio dei reati compiuti dai magistrati. "Se questo mix di misure è adottato dal Governo e approvato dal Parlamento, gli sforzi della Romania degli ultimi dieci anni saranno cancellati, e il sistema giudiziario tornerà in un periodo in cui era subordinato alla politica" - è stata la reazione ferma del capo dello stato romeno. In conformità alle leggi in vigore, il presidente nomina i procuratori-capo, su proposta del ministro della Giustizia e dopo il via libera consultivo del Consiglio Superiore della Magistratura, l'organismo che garantisce l'indipendenza della giustizia. Allo stesso tempo, Toader ha proposto che il ministro della Giustizia, che è nominato su criteri politici, si assuma il controllo dell'unità d'ispezione giudiziaria, del Consiglio Superiore della Magistratura. Gli analisti e i magistrati ritengono che ciò potrebbe portare all'ingerenza del mondo politico nel sistema di giustizia. Allo stesso tempo, la Procura Generale ritiene queste proposte un segnale d'allarme, affermando che i procuratori non sono stati consultati.
In un discorso all'Ambasciata della Francia a Bucarest, anche il presidente francese Emmanuel Macron ha ammonito che, nella loro attuale forma, le proposte di modifica delle leggi della giustizia non sono in linea con le promesse di continuazione della lotta alla corruzione. Il leader di Parigi ha fatto, giovedi', la sua prima visita ufficiale in Romania, dove, assieme al collega Klaus Iohannis, ha convenuto l'approfondimento del partenariato strategico tra i due Paesi. Sono stati firmati accordi, inclusivamente per la produzione di sistemi missilistici tattici di ultima generazione. Il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato l'interesse di Bucarest per l'aumento degli investimenti francesi e per la collaborazione in vista del consolidamento del progetto europeo, ma ha ricordato anche dell'obiettivo della Romania di adesione all'Area Schengen. Il presidente ha sottolineato che la Romania già agisce de facto come stato responsabile dell'Area Schengen, partecipando in modo solidale a tutti gli sforzi di consolidamento delle frontiere esterne dell'Ue, e ha valutato che l'adesione della Romania consoliderà la sicurezza comune e trasmetterà un segnale forte a sostegno della costruzione europea. Dal canto suo, Emmanuel Macron ha dichiarato: "Siamo decisi a lavorare insieme sulla road-map per il futuro dell'Ue, per l'Eurolandia, per tutte le iniziative da prendere nel futuro, perchè sappiamo che siete fermamente decisi ad integrare la Romania in un'Europa che va avanti e l'Eurolandia rappresenta in questo senso un elemento di convergenza". Durante la visita a Bucarest, Emmanuel Macron ha avuto discussioni anche con il premier romeno Mihai Tudose.
La Romania ha salutato, accanto ad altri alleati Nato, l'annuncio del presidente americano Donald Trump di intensificazione della campagna militare contro gli insorti in Afghanistan. Il leader della Casa Bianca ha escluso qualsiasi ritiro degli Usa da questo Paese, esprimendo la sua convinzione che un ritiro rapido creerebbe un vuoto di cui si avvarrebbero sia Al-Qaida, che il gruppo terroristico Stato Islamico. A Bucarest, il ministro della Difesa, Adrian Ţuţuianu, ha precisato che anche la Romania, che è il quarto contributore con truppe della Nato, potrebbe potenziare i suoi effettivi partecipanti alla missione "Resolute Support". Questa settimana, è avvenuto il passaggio di consegne ai militari romeni del Bataglione di Fanteria la Protezione della Forza "Brave Hearts" di Focşani per le missioni della Romania nel teatro operativo in Afghanistan, essi sostituendo i militari del Bataglione 151 "I Lupi Neri" di Iaşi, nell'ambito della missione NATO "Resolute Support". Gli oltre 600 soldati romeni si concentreranno, principalmente, sul garantire la sicurezza della base di Kandahar, formando pattuglie accanto ai militari della coalizione, all'esercito e alla polizia afghana. I militari romeni provvederanno anche alla sicurezza del maggiore aeroporto nel sud dell'Afghanistan. La regione resta una con problemi per quanto riguarda la sicurezza. Il più recente incidente in cui è rimasto ferito anche un militare romeno si è verificato due settimane fa. Stando ai dati del Ministero della Difesa di Bucarest, 25 militari romeni sono morti durante le missioni in Afghanistan, cui partecipano dal 2001. Altri oltre 100 militari romeni sono rimasti feriti finora in questo teatro operativo. (traduzione di Adina Vasile)
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