Un progetto salvavite, implementato in Romania, chiamato "100 cuori per 100 bambini", si è piazzato al secondo posto alla categoria "La scuola rende l'uomo UOMO", alla Gala dei Fondi Strutturali 2017.
Un progetto salvavite, implementato in Romania, chiamato "100 cuori per 100 bambini", si è piazzato al secondo posto alla categoria "La scuola rende l'uomo UOMO" - dedicata ai progetti che sostengono la formazione professionale - alla Gala dei Fondi Strutturali 2017. Si tratta di un progetto grazie al quale a partire dal 2016 è apparsa una nuova specializzazione per i neolaureati delle facoltà di medicina in Romania: la cardiologia pediatrica.
Da Cristian Grasu, segretario di stato presso il Ministero della Salute, abbiamo appreso come collaborano le istituzioni dello stato con quelle europee, per mettere in applicazione i progetti in campo sanitario.
"Si compiono sforzi importanti, ci sono molti posti in cui abbiamo cercato sostegno e finanziamento, e abbiamo goduto ogni volta del sostegno della Commissione Europea e ultimamente anche di molto più sostegno rispetto alla precedente programmazione finanziaria, il che è visibile. Il progetto "100 cuori per 100 bambini" è una prova del fatto che si può fare anche in Romania moltissimo con finanziamento europeo e questo progetto non è l'unico. Alcuni con moltissimo finanziamento, altri con un minore finanziamento, forse anche basati sul volontariato, ma tutti con la stessa finalità, di salvare più vite, di curare più malati. Attualmente per la Romania l'infrastruttura rappresenta una priorità e rappresenta uno dei principali motivi per cui non siamo ancora contenti del livello di qualità dei servizi sanitari, ma anche della quantità dei servizi che riceviamo. Abbiamo un problema di infrastruttura: l'ultimo ospedale publico costruito in Romania risale al 1981, da allora fino ad oggi è stato costruito un unico edificio con destinazione sanitaria, a Iaşi. Tutti gli altri ospedali risalgono agli anni '70, alcuni essendo persino monumenti storici", spiega Cristian Grasu.
Il dottore Vlad Mixich, giornalista medico, ha segnalato uno dei paradossi con cui si confronta il nostro Paese. "Una delle cause della mortalità infantile sono le malformazioni congenite cardiache, la mortalità infantile essendo quel tipo di argomento che in Romania appare almeno una volta all'anno, quando appare una statistica e qualche articolo che mostra quanto stia male la Romania. Qui c'è però un paradosso: la Romania è un Paese Ue che continua a registrare il più alto tasso di mortalità infantile, ma, allo stesso tempo, la riduzione della mortalità infantile dal 1990 fino ad oggi è probabilmente - come rilevano i dati - uno dei maggiori successi della medicina romena. Perchè il tasso di calo della mortalità infantile è uno dei più alti nel mondo. È calato molto rapidamente, in brevissimo tempo. Sebbene restiamo fanalino di coda in classifica, l'evoluzione è molto buona, le cose migliorano molto più rapidamente rispetto a molti altri Paesi che hanno lo stesso problema", racconta Vlad Mixich.
Uno dei motivi di questo miglioramento è l'attuazione del progetto "100 cuori per 100 bambini", di cui ci ha parlato il docente Grigore Tinică, manager presso l'Istituto di Malattie Cardiovascolari "Prof. Dr. George I. M. Georgescu" di Iaşi, il quale, allorquando si è affiancato al progetto europeo sulla salute e che prevedeva specializzazioni all'estero per il personale sanitario di tutte le categorie in un settore cosi' sensibile come la chirurgia cardiovascolare pediatrica, ha messo come condizione per la sua partecipazione al progetto un certo numero di interventi sui bambini. Il progetto si è prefisso interventi su 100 bambini, e la cifra è stata superata finora.
"In Romania nascono tra 1500 e 2000 bambini con malformazioni congenite, circa 800 ... 900 bambini andrebbero operati durante il primo anno di vita oppure annualmente, e attualmente vengono sottoposti a inteventi chirurgici 250 ... 300 bambini. Noi abbiamo molti bambini rimasti non operati dagli anni precedenti e che raggiungono l'età di 10, 11, 12, e proprio 15 anni, alcuni anche adulti con malformazioni congenite che andrebbero operati e quindi si tratterebbe di 1000 casi di malformazioni congenite da operare in Romania. Abbiamo alcuni centri che fanno interventi chirurgici. È molto più difficile la chirurgia cardiovascolare pediatrica rispetto all'altra, perchè un bimbo è un altro universo", spiega Grigore Tinică.
Se il Ministero può elaborare politiche, accedere a fondi, cosi' come fa, infatti, può cercare di cambiare mentalità, i progetti sono attuati da quelli in prima linea: medici, infermiere, terapeuti, kinetoterapeuti. A questi si aggiungono a volte anche rappresentanti della società civile. Un simile esempio è l'Associazione "Il Cuore dei Bambini", che ha come missione sostenere i bambini con problemi di salute, soprattutto quelli con problemi cardiaci, come racconta Alexandru Popa, presidente dell'Associazione.
"Abbiamo scelto di sostenere la cardiochirurgia perchè nel 2006, allorquando siamo nati, questo era un grande problema, il problema dei bambini con problemi cardiaci, che all'epoca erano la principale causa di mortalità infantile non accidentale. Le cose sono cambiate un po', ma non completamente, continuano ad esistere moltissimi bambini che muoiono di malattie cardiache, perchè non vengono diagnosticati in tempo, non si interviene in tempo, perchè i loro genitori non sanno dove andare. Speriamo che ciò cambi. Noi ci siamo adoperati ad aiutare allo sviluppo di questi centri, anzichè concnetrarci sull'aiutare casi individuali, anche se questi ci chiedono l'aiuto e molte volte è molto difficile rifiutarli. Tramite la nostra associazione sono giunti oltre 4 milioni di euro nell'nfrasttrutura, soldi che noi abbiamo raccolto dalle sponsorizzazioni, dalle donazioni individuali, e sono giunti nel sistema sanitario pubblico. Desideriamo continuare", ci ha detto Alexandru Popa.
Sebbene sia un successo e salvi vite, adesso essendo realizzati interventi chirurgici anche su neonati di sole due settimane, il fabbisogno non è per niente soddisfatto, perchè, come hanno ammesso tutti i nostri interlocutori, un simile progetto, oltre ad essere uno molto bello, ha anche delle difficoltà. (traduzione di Adina Vasile)
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