A Bucarest è scattata l'allerta rossa, a causa del tasso alto di contagi dal nuovo coronavirus.
Come tante altre città romene, Bucarest è passata al cosiddetto scenario rosso, dopo che l’indice di contagio dal nuovo coronavirus cumulato nelle ultime due settimane ha superato la soglia di 3 su mille abitanti. Di conseguenza, da oggi, per due settimane, la mascherina di protezione sarà d’obbligo negli spazi pubblici chiusi e aperti. Cessano anche tutte le attività all’interno di ristoranti, caffetterie, sale cinematografiche, di spettacoli e di giochi d’azzardo. Tutte le scuole, i licei e gli asili, che avevano appena aperto le porte il 15 settembre, passeranno esclusivamente alla didattica online.
La portavoce della Prefettura della Capitale, Mariana Stancu Ţipişcă, ha offerto particolari sulle misure prese e sui luoghi in cui i ragazzi e i giovani avranno ancora accesso. “L’attività negli asili e nei dopo-scuola è ancora permessa, secondo il decreto congiunto firmato dai ministri della Salute, dell’Istruzione e della Ricerca, e del Lavoro e della Tutela Sociale. Quanto al Senato dell’Università, in virtù dell’autonomia universitaria, potrà decidere come si svolgeranno i corsi nelle università”, ha detto la portavoce.
Nella Capitale non c’è stato un piano coerente, comunicato chiaramente, affinché la gente sappia per tempo a che cosa aspettarsi – ha dichiarato con tono critico il presidente del Paese, Klaus Iohannis. Ieri, nello stesso giorno in cui si è parlato con insistenza della rimozione dalla carica del prefetto della Capitale, Gheorghe Cojanu, per le sue dichiarazioni poco chiare sul tasso di contagio, il presidente Iohannis ha precisato che „per porre fine all’epidemia di Covid-19 c’è bisogno di un impegno nazionale. I cittadini sono i partner delle autorità e le autorità hanno l’obbligo di rispettarli e di trattarli come tale. Ciò vuol dire, tra l’altro, anche comunicazione chiara e unitaria delle decisioni prese, informazione per tempo e prevedibilità, quando si tratta di restrizioni che influiscono sulla vita dei cittadini.”
Hanno criticato l’esecutivo anche i principali oppositori politici dei liberali al governo – i socialdemocratici – il cui leader, Marcel Ciolacu ha dichiarato che “le decisioni del Governo non hanno preso in considerazione le opinioni degli specialisti e sono state dettate solo da interessi politici ed elettorali. Lo scenario rosso, con cui si confronta al momento Bucarest, dimostra proprio la mancanza totale di soluzioni soprattutto per quanto riguarda la prevenzione del diffondersi dell’epidemia. Ci troviamo di fronte alla maggiore crisi sanitaria e, secondo noi, di fronte a una delle più gravi crisi economiche.”
Mentre i politici romeni si preparano per le elezioni politiche previste per il 6 dicembre prossimo, i romeni assistono impauriti al peggioramento della crisi sanitaria e all’inasprimento delle misure volte a contenere l’ampio diffondersi del nuovo coronavirus.
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