Nei primi tre mesi del 2021, il PIL della Romania è aumentato del 2,8% rispetto all’ultimo trimestre del 2020.
L’Istituto Nazionale di Statistica ha annunciato ieri che il PIL della Romania è aumentato del 2,8% nel primo trimestre del 2021, rispetto al quarto trimestre dell’anno scorso. La stessa informazione è stata pubblicata parallelamente anche dall’Eurostat, il quale ha notato che nel primo trimestre di quest’anno l’economia romena è stata la più dinamica dell’Unione Europea. Inoltre, secondo l’INS, nel primo trimestre di quest’anno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, l’economia romena ha registrato un calo dello 0,2%, quindi c’è stata una stagnazione. A fine aprile, la Commissione Nazionale di Strategia e Previsione aveva rivisto al rialzo le stime sull’avanzo del PIL per l’anno in corso, e i dati migliorati sono arrivati in ugual misura dalla Commissione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.
Dopo l’annuncio fatto ieri dall’INS e dall’Eurostat, il premier liberale Florin Cîțu ha parlato della più rapida ripresa economica della storia, come risposta alla maggiore crisi degli ultimi 100 anni. Il premier ha aggiunto che la coalizione governativa di centro-destra sta preparando nuove misure affinché l’economia post-pandemia sia più forte e più competitiva. Il premier Cîțu ha concluso che nei prossimi anni è attesa una crescita “che supererà tutte le stime fatte finora”. L’analista economico Aurelian Dochia è anche lui del parere che le cifre siano migliori di quelle anticipate: “Siamo arrivati già vicino al livello massimo che l’economia romena ha toccato nel primo trimestre del 2020. Quindi abbiamo recuperato tutte le perdite del 2020 e le prospettive per il 2021 si avvicinano al massimo delle previsioni fatte”, spiega l'analista.
Dall’opposizione, il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, ha affermato che, in realtà, è storico solo il crollo galoppante del potere d’acquisto dei romeni. Il socialdemocratico ha fatto l’esempio delle bollette all’energia che sono aumentate del 17%, del prezzo dei combustibili aumentato del 9%, dei prezzi altissimi pagati per i generi alimentari e dell’inflazione di oltre il 3%, che – secondo lui – “ha distrutto i redditi dei romeni già congelati dal premier Cîțu.” Il suo collega di partito, Mihai Fifor, già ministro della Difesa, nota pure lui in un comunicato che, dietro la crescita economica del primo trimestre di quest’anno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, presentata come una vittoria, si nasconde l’indice reale veramente rilevante, ovvero il paragone tra il primo trimestre del 2021 e quello del 2020. Ciò che il premier Florin Cîţu considera performance è, secondo Mihai Fifor, “il peggior risultato dell’evolversi dell’economia nel primo trimestre degli ultimi cinque anni, peggiore anche di quello dell’anno scorso, quando la Romania era entrata in lockdown”.
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