Le ondate di caldo estreme hanno fatto sì che nei mesi di giugno, luglio e agosto di quest'anno fosse superato il precedente record di temperatura, rendendo l'estate del 2022 la più calda mai registrata in Europa.
Le ondate di caldo estreme hanno fatto sì che nei mesi di giugno, luglio e agosto di quest'anno fosse superato il precedente record di temperatura, rendendo l'estate del 2022 la più calda mai registrata in Europa. Gli esperti affermano, allo stesso tempo, che si tratta di una siccità storica, la peggiore degli ultimi 500 anni e che ha colpito l'intera Europa, affermazioni sostenute anche dalle informazioni presentate nei notiziari. In Italia, ad esempio, il Lago di Garda è sceso quest'estate vicino al livello più basso mai registrato, con le acque che si sono ritirate svelando una pianura rocciosa. Inoltre, la temperatura dell'acqua è aumentata, sfiorando quella dei Caraibi. In Spagna i grandi laghi artificiali hanno raggiunto il 30% della loro capacità, e le autorità locali hanno sospeso l'irrigazione di giardini e parchi e fermato le fontane a getto. Anche Germania, Portogallo, Francia, Paesi Bassi e Gran Bretagna hanno registrato una siccità senza precedenti quest'estate, che ha colpito fortemente le aziende agricole e ha portato le autorità ad adottare misure di emergenza. Anche la Romania è tra i Paesi colpiti. Siccità ci sono state anche prima, ma ora è cambiato il modo in cui avvengono, ha spiegato a Radio Romania Monica Ioniță Scholz, dottoressa in fisica, ricercatrice presso l'Istituto per Ricerche marine e polari è cambiato della Germania.
"Ora abbiamo quelle che potremmo chiamare siccità calde. Prima avevamo siccità a causa della mancanza di pioggia. Ad esempio, non avevamo neve o precipitazioni in primavera e poi avevamo problemi in estate quando non c'era abbastanza acqua nel suolo. Ora, oltre a questa mancanza di precipitazioni, abbiamo anche temperature molto elevate, che amplificano il fenomeno della siccità, abbiamo più evaporazione, il suolo non ha tempo di riprendersi. Ora abbiamo meno neve in inverno. Se c'è la neve, il terreno rimane umido fino in primavera e il deficit in estate è minore. Il manto nevoso è diminuito drasticamente negli ultimi 20 anni soprattutto nell'Europa meridionale e orientale".
Penso che il nostro grande problema sia il riscaldamento globale, crede la ricercatrice - da 20 anni, ogni anno è più o meno caldo dell'anno precedente, ci sono state solo due o tre eccezioni. "Le ondate di caldo estivo sono più lunghe, si verificano anche prima, abbiamo avuto ondate di caldo anche a maggio. In alcuni anni abbiamo anche avuto ondate di caldo a settembre e ottobre. Succede molto spesso nell'Europa centrale, meridionale e orientale, non è più una novità, ma ha iniziato a succedere anche nel nord Europa, ad esempio in Norvegia. In Finlandia l'anno scorso si sono registrati oltre 30 gradi a giugno e luglio, il che è fuori dalla variabilità naturale. Abbiamo temperature oltre i 30 gradi anche al Circolo Polare Artico. Bruciano le foreste in Siberia a causa delle temperature molto elevate. Il problema è che oltre al fatto che bruciano molte foreste, rilasciamo nell'atmosfera molta cenere, cenere che in seguito alla circolazione atmosferica raggiunge il Circolo Polare Artico, si deposita sul ghiaccio marino e amplifica il fenomeno di riscaldamento globale".
Monica Ioniță Scholz identifica cinque tipi di siccità: meteorologica, agricola, idrologica, ecologica e socioeconomica. La siccità meteorologica si verifica in un periodo relativamente breve, è una siccità che risponde abbastanza rapidamente alle precipitazioni. Nel momento in cui giungiamo alla siccità agricola, stiamo già parlando dell'umidità del suolo, afferma la ricercatrice, giungiamo al punto in cui abbiamo un'influenza sull'agricoltura. "Nel momento in cui giungiamo alla siccità agricola e non possiamo nemmeno prendere misure per ridurrla, essa intacca la nostra vita quotidiana, paghiamo prezzi molto più alti per il cibo o non è disponibile e dobbiamo importarlo, ecc. Ci vuole un po' più di tempo per arrivare al punto in cui si parla di siccità idrologica, servono almeno alcuni mesi consecutivi di scarse precipitazioni, perché lì si parla di mancanza d'acqua nei fiumi e si parla anche di mancanza d'acqua nel suolo. Purtroppo negli ultimi cinque anni, ad esempio, il centro dell'Europa, in particolare la Germania, è stato colpito da una grave siccità idrologica. Ci sono stati anni in cui il trasporto sui fiumi è diminuito molto, anche il trasporto sul Danubio è stato colpito. Anche gli ecosistemi sono stati colpiti, la temperatura dell'acqua dei fiumi è aumentata, il che è molto drammatico per i pesci e per tutti i microrganismi che vivono in questi fiumi".
La siccità ecologica è un nuovo tipo di siccità, di recente introduzione, che si verifica quando si giunge alla riduzione o scomparsa di alcune specie di pesci o animali. Siccità ecologica non significa necessariamente siccità idrologica o legata al fiume, spiega Monica Ioniță Scholz. "Le specie possono scomparire anche se abbiamo siccità nelle aree agricole ed effettivamente non hanno nulla da mangiare e acqua da bere. La siccità socio-economica si verifica quando si parla di economia e dell'impatto sull'economia, quando i prezzi salgono perché non è stata ottenuta una produzione sufficiente per ettaro, si riduce il trasporto marittimo, la quantità di merci che si possono mettere sulle chiatte. Ad esempio, in Romania la siccità del 2000-2001 ha prodotto gravi danni socioeconomici. Abbiamo avuto qualcosa di simile nel 2018 nel centro Europa, parliamo qui di milioni di euro di danni".
Gli scienziati lanciano di nuovo l'allarme e affermano che è necessario fare di più per proteggere il pianeta da eventi climatici estremi derivanti dal riscaldamento globale. Altrimenti, se la situazione continua così, dicono loro, le condizioni del pianeta peggioreranno fino a raggiungere un punto di non ritorno.
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