La cultura come strumento per sconfiggere il male e trovare la forza di andare avanti: così è nata la musica nell'esperienza concentrazionaria della Shoah.
La cultura come strumento per sconfiggere il male e trovare la forza di andare avanti: così è nata la musica nell'esperienza concentrazionaria della Shoah. Una creazione musicale presentata il 28 gennaio all'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in occasione del Giorno della Memoria, da un duo artistico di eccezione: il clarinettista Davide Casali e il pianista Pierpaolo Levi. Il duo è nato all'interno del Festival Viktor Ullman, organizzato da quattro anni a Trieste dall'Associazione Musica Libera e intitolato al grande compositore austriaco deportato a Terezin fino ad ottobre 1944, quando venne mandato nelle camere a gas di Auschwitz.
Il festival, il cui direttore artistico è Davide Casali, è dedicato appunto alla musica composta dai deportati nei campi di concentramento e nei ghetti nazisti, ma anche a quella considerata dai nazisti come decadente e dannosa, quindi "degenerata". Tuttavia, queste musiche firmate da compositori quali quali Leone Sinigaglia, Alberto Gentili, Ernst Krenek o Viktor Ullmann sono poco eseguite. Perciò, il duo Davide Casali - Pierpaolo Levi è molto impegnato nel farli conoscere al pubblico, in Italia e all'estero.
Applauditi a lungo dal numeroso pubblico presente all'Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, i due artisti hanno eseguito brani di Erwin Schuloff (Susi per clarinetto e pianoforte e Hot Music per pianoforte solo), Leone Sinigaglia (Variazioni su un tema di Franz Schubert), Alberto Gentili (Serenatella per clarinetto e pianoforte), Gideon Klein (Sonata per pianoforte), Ernst Krenek (Sonata per pianoforte "allegro") ed Emilio Russi (Humoresque, Nocturne, Barcarola). Prima del concerto, Davide Casali e Pierpaolo Levi hanno raccontato questa esperienza a Radio Romania Internazionale.
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