Il Governo di Bucarest ha annunciato nuove misure di sostegno all’economia romena.
Il Governo di Bucarest ha adottato ieri un’ordinanza d’urgenza a sostegno delle compagnie che affrontano difficoltà in questo periodo. L’atto normativo prevede due schemi di sostegno alle piccole e medie imprese volti a garantire il capitale circolate e quello per gli investimenti. Il Governo mette a disposizione delle PMI 15 miliardi di lei (più di 3 miliardi di euro). Sono state adottate anche le norme metodologiche per l’applicazione dell’ordinanza d’urgenza che sospende il pagamento delle rate bancarie nel contesto della crisi economica generata dalla pandemia di COVID-19.
Stando al ministro delle Finanze, Florin Cîțu, la Romania offre le migliori condizioni tra tutti i Paesi che hanno preso la decisione di far slittare il pagamento delle rate. Stando al ministro, l’impatto di questa decisione sul Prodotto Interno Lordo è stimato al 3%. Dal canto suo, il premier Ludovic Orban ha parlato dell’impatto della pandemia di coronavirus sull’economia, che sarebbe già arrivato al 30%, e ciò significa che tra 800.000 e 1 milione di persone saranno messe in cassa integrazione.
Il capo del governo ha precisato che non sostiene né le misure di austerità, né il congelamento dei prezzi. "Oltre il 30% dell’economia è colpita e si corre un rischio certo di diminuzione della crescita economica, degli incassi al budget dello stato, a quello della previdenza sociale, incluso quello per la disoccupazione. Le misure di austerità non solo non hanno offerto una soluzione alla precedente crisi, ma hanno anche ritardato la ripresa economica e forse hanno addirittura contribuito alle dimensioni della crisi. Bisogna mantenere il potere d’acquisto della popolazione, in modo da avere una domanda che possa essere soddisfatta", ha affermato Ludovic Orban.
Tra le misure che andrebbero prese nel contesto della pandemia di COVID-19, il presidente del Consiglio Fiscale, Daniel Dăianu, ricorda la rinuncia alle spese che si possono rinviare, il massimo assorbimento dei fondi europei e l’uso di prestiti a lungo termine dalle istituzioni finanziarie internazionali, per sostenere gli investimenti e l’attività economica.
Daniel Dăianu spiega in un articolo che l’aumento del deficit di bilancio deve essere strettamente legato al contrasto del COVID-19, della disoccupazione e al sostegno delle attività economiche. Dăianu precisa che la Banca Centrale può stimolare il funzionamento dei circuiti finanziari interni e rilassare le condizioni monetarie (tramite il tasso di riferimento e la gestione delle liquidità), ma non può iniettare liquidità. Afferma inoltre che, una volta passata la pandemia, si dovrà pensare ad una strategia per rafforzare l’economia, garantirle radici interne forti in settori di base, nell’industria e nell’agricoltura, “che creino un bilancio pubblico robusto, con incassi adeguati, atto a garantire beni pubblici essenziali e a permettere un finanziamento adeguato del settore sanitario e della pubblica istruzione”.
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