Erbe, spezie, proiezioni video e musica, per tornare alle origini della specie umana e rivivere il Paradiso perduto: sono gli "ingredienti" di "Hortus Deliciarum", la mostra di scultura che l'artista Victoria Zidaru inaugura il 3 dicembre a Venezia.
Erbe, spezie, proiezioni video e musica, per tornare alle origini della specie umana e rivivere il Paradiso perduto: sono gli "ingredienti" di "Hortus Deliciarum", la mostra di scultura che l'artista Victoria Zidaru inaugura il 3 dicembre, dalle ore 18.00, nella Galleria dell'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr, Campo Santa Fosca).
Un titolo ispirato alla musica medievale di Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), come ricorda l'Istituto Culturale Romeno in un comunicato, spiegando che Victoria Zidaru ha presentato le sue opere nell'ambito di importanti mostre collettive e personali che hanno messo in evidenza il rapporto della sua arte con quel filone dell'arte moderna che, partendo da Brancusi, si è orientato verso l'essenzializzazione delle forme naturali fine al punto di conferire all'immagine il carattere di segno simbolico.
Dalla essenzializzazione delle forme, Victoria Zidaru è arrivata gradualmente all'interesse per la fluidità della materia organica suggerita dalle combinazioni inedite tra fibre vegetali, legno, paglia, fogliame, ricorda ancora l'ICR. Loredana Surdu dell'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha anticipato a Radio Romania Internazionale l'inaugurazione della mostra curata dal noto storico dell'arte e filosofo romeno, Erwin Kessler.
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