"Se non si fa adesso, non ci sarà più tempo. Se non lo facciamo noi, non ci sarà più nessuno che lo faccia".
"Se non si fa adesso, non ci sarà più tempo. Se non lo facciamo noi, non ci sarà più nessuno che lo faccia". Questo il motto della prima edizione del Galà Green Report, organizzato all'inizio di quest'anno. Si tratta dell'emergenza climatica e dei problemi ecologici di cui tutti siamo consapevoli, problemi che la pubblicazione online Green Report continua a segnalare da 15 anni, dalla sua fondazione. Ma nelle sue pagine virtuali non si parla solo di problemi, bensi' anche di soluzioni, la maggioranza trovate da ong ambientali, ma anche da iniziative d'affari. Infatti, i premi Green Report, assegnati nell'ambito del recente galà, segnalano il modo in cui i problemi ambientali cominciano ad essere affrontati tramite progetti economici e sostenibili in Romania. I progetti premiati appartengono alle associazioni non governative, al mondo d'affari e alle autorità locali, e dei criteri per la nomination ci ha parlato Raluca Fișer, la presidente dell'Associazione Green Revolution, promotrice del Green Report. "Siamo riusciti ad assegnare 12 premi a 12 categorie, e alla categoria economia circolare ci sono stati due vincitori, uno dal settore delle compagnie e l'altro dalla società civile, ossia un'ong con ottimi progetti di economia circolare. Sono stati, quindi, assegnati 12 premi e i progetti iscritti nella competizione sono stati 94, mentre le compagnie o associazioni partecipanti sono state 54. Per una prima edizione, siamo stati estremamente felici e contenti della qualità dei progetti e della diversità di coloro che si sono iscritti. E crediamo sia un ottimo segnale del mercato che il mondo abbia cominciato a capire che lo sviluppo sostenibile è parte integrante di qualsiasi piano d'affari e del pensiero strategico per l'approccio al mercato."
Sempre il Galà Green Report ha messo in evidenza l'evoluzione dell'ecologia romena nei 15 di esistenza della pubblicazione online. "Il tema della tutela ambientale ha superato la zona dell'attivismo delle ong ed è diventato un'emergenza globale. E ciò che detta l'agenda europea e globale. Vogliamo mostrare che l'economia circolare e lo sviluppo sostenibile sono parte integrante del mondo d'affari. L'ecologia non significa che tutti mangiano solo insalata e passeggiano per la foresta. Qui si tratta semplicemente di tecnologia ed efficienza nell'utilizzo delle nostre risorse limitate. Crediamo fortemente che lo sviluppo sostenibile debba essere integrato in qualsiasi affare perchè offre una moltitudine di vantaggi competitivi, di posizionamento, di reputazione. E, innanzittutto, uno, come manager di azienda, deve avere questa responsabilità per la comunità in cui svolge la propria attività. L'implicazione nella comunità, in una forma o un'altra, e la cura per l'ambiente circostante diventano cosi' importanti che, se uno non le ha in vista, possono portare un'impresa al fallimento", ha spiegato Raluca Fișer.
La star del Galà Green Report è stata l'ong "Atelier senza frontiere", con 2 premi vinti e una nomination. I premi sono stati assegnati alle categorie "Eccellenza nell'Economia Circolare" alla piattaforma educlick ed "Eccellenza nell'Agri-Food" alla fattoria sociale bio&co. Dei progetti vincitori ci parla adesso la direttrice di programmi di Atelier senza frontiere, Lorita Constantinescu. "Noi abbiamo vinto alla categoria economia circolare con il nostro progetto EduClick. Con questo progetto, raccogliamo rifiuti elettrici ed elettronici e ricondizioniamo computer. Li rendiamo di nuovo funzionanti per donarli alle scuole delle zone meno sviluppate che non hanno accesso a fondi per dotarsi il laboratorio di informatică. Da quando è iniziata la pandemia praticamente i computer sono stati inviati alle scuole e le scuole li hanno dati ai bambini che non avevano un computer a casa affinchè potessero continuare la scuola online. Infatti, ad Atelier senza frontiere, la componente sociale è la più importante per noi. Questa è la nostra missione sociale, l'integrazione delle persone vulnerabili sul mercato del lavoro. Praticamente, Atelier senza frontiere è nata nel 2008 ed EduClick è stato il primo atelier creato. Tutto ciò che abbiamo fatto è stato creare le condizioni per la reingrazione di queste persone. Le assumiamo con libro di lavoro nei nostri atelier e, per due anni quanto restano con noi, partecipano a un programma di accompagnamento socio-professionale grazie al quale acquisiscono le abilità necessarie per ottenere un posto di lavoro. Alla fine li sosteniamo affinchè trovino un impiego."
Del resto, non è l'unico progetto con cui Atelier senza frontiere ha dimostrato che l'ecologia è accompagnata dalla filantropia e dalla mutualità sociale. Per la categoria "Eccellenza nell'Innovazione Ambientale", l'ong ha ricevuto una nomination per l'atelier Remesh, in cui banner di plastica vengono recuperati e trasformati in accessori come borse e portafogli. Come nel caso del progetto EduClick, in questo atelier vengono assunte persone a disagio. Di nuovo, un'impresa sociale con ramificazioni ecologiche, simile all'altro progetto per cui Atelier senza frontiere è stato premiato. Si tratta del terzo atelier dell'associazione, una fattoria sociale, dove viene coltivata verdura che viene venduta tramite la filiera corta, nel paesino Ciocănari, a circa 30 da Bucarest.
Si tratta del terzo atelier dell'associazione, una fattoria sociale, dove coltiviamo verdura che vendiamo tramite la filiera corta. Qualche anno fa, abbiamo voluto sostenere le persone vulnerabili affinchè si integrassero sul mercato del lavoro e nella zona rurale. Se i primi due atelier - EduClick e Remash - si sono svolti a Bucarest, abbiamo voluto fare qualcosa anche per quelli della zona rurale e siamo andati non molto lontano da Bucarest affinchè l'accesso sia più facile. Si tratta del paesino Ciocănari, a circa 30 da Bucarest, dove abbiamo affittato un terreno. Là c'era una comunità vulnerabile dalla quale abbiamo assunto persone. Il terreno l'abbiamo convertito per fare agricoltura organica, abbiamo ottenuto dopo circa 3 anni il certificato biologico e attualmente coltiviamo 80 varietà di verdure. Poi le vendiamo tramite la filiera corta grazie a un sistema di abbonamento diretto con i consumatori. Nel giorno di consegna, essi ricevono, ogni settimana, la cassetta di verdure ordinata", ha raccontato Lorita Constantinescu.
La fattoria di Ciocănari ha attualmente poco più di 90 abbonati, ma l'ong Atelier senza frontiere spera che questo modello sis adottato da un sempre maggior numero di imprese.
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