Il direttore dell'Intelligence romena, Eduard Hellvig, è stato ascoltato dalla Commissione Parlamentare di Controllo dell'attività di questa istituzione. Hellvig accusa attacchi senza precedenti contro l'Inteligence.
L'Intelligence elaborerà un codice deontologico in cui saranno stabiliti i limiti dei rapporti che gli ufficiali di informazioni possono avere con parlamentari, funzionari pubblici o imprenditori, ha dichiarato il capo dell'intelligence, Eduard Hellvig, alla fine degli ascolti-maratona, durati più di sette ore, mercoledì, nella Commissione Parlamentare per il Controllo dell'attività dell'Intelligence. Egli ha precisato che l'istituzione da lui diretta non è stata coinvolta in alcun modo nell'organizzazione delle proteste contro i decreti governativi sulla grazia e sulla modifica dei codici penali avvenute alla fine della settimana scorsa.
In questi giorni c'è una divisione nella società romena e si verificano attacchi senza precedenti contro l'Intelligence, attira l'attenzione Eduard Hellvig: "Ho notato un interesse per la destabilizzazione di un'istituzione forte e seria dello stato romeno. L'Intelligene dispone di strumenti verificati lungo il tempo per poter difendere sia sé stesso, sia soprattutto i cittadini della Romania. Un'Intelligence debole, intimorita, destabilizzata significherebbe una Romania disarmata di fronte alle minacce, e ciò non è utile né alle istituzioni dello stato romeno, né ai romeni."
Il direttore dell'IIntelligence ha sottolineato che, in una democrazia reale, è essenziale e fondamentale che i servizi di informazioni non siano onnipresenti e onnipotenti.
D'altra parte, Eduard Hellvig ha assicurato che il Servizio non si è impegnato in alcun tipo di proteste di strada o di gioco di potere. Eduard Hellvig: "L'Intelligence non ha e non avrà mai ufficiali sotto copertura nella politica o nella giustizia. Durante il mio mandato l'Intelligence non sarà coinvolta in alcun tipo di gioco di potere. L'intelligence non organizzerà proteste o altri movimenti di strada come si è affermato in maniera erronea in certi ambienti."
Il caso del generale Florian Coldea, messo a riposo di recente, è stato un argomento separato degli ascolti. L'ex primo vicedirettore dell'Intelligence Coldea è andato in vacanza con l'ex deputato socialdemocratico Sebastian Ghiţă, come sosteneva l'ultimo, però ha portato dei documenti che attestano il fatto che si è pagato da solo le spese, afferma il presidente della Commissione Parlamentare di Controllo dell'attività dell'Intelligence, Adrian Ţuţuianu. Nella sua opinione, sebbene non si tratti di una trasgressione della legge, c'è tuttavia un problema deontologico. Adrian Ţuţuianu: "Abbiamo almeno un problema di rapporto deontologico nel caso degli ufficiali di informazioni, quando vanno, ad esempio, in gite o attività del genere assieme a membri della Commissione di Controllo Parlamentare dell'Intelligence, a parlamentari o a imprenditori."
Adrian Ţuţuianu ha aggiunto inoltre che l'indagine interna dell'Intelligence non si è ancora conclusa e che l'ex premier socialdemocratico Victor Ponta, Sebastian Ghiţă o Florian Coldea potrebbero essere convocati per ascolti nella Commissione Parlamentare. (traduzione di Gabriela Petre)
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