Il settore energetico è responsabile di circa tre quarti delle emissioni mondiali di gas serra, una forte ragione per cui è fondamentale passare a forme pulite di produzione di energia e migliorare l'efficienza energetica.
Il settore energetico è responsabile di circa tre quarti delle emissioni mondiali di gas serra, una forte ragione per cui è fondamentale passare a forme pulite di produzione di energia e migliorare l'efficienza energetica. "Se il mondo non si muove a un ritmo più veloce verso fonti di energia pulita per rallentare la crisi climatica, condizioni meteorologiche e idriche più estreme metteranno a rischio la nostra sicurezza energetica e potrebbero persino compromettere la nostra fornitura di energia rinnovabile", ammonisce l'Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (WMO), in un recente rapporto. Il tempo non è dalla nostra parte e il clima sta cambiando davanti ai nostri occhi, affermano gli esperti dell'organizzazione. Loro mostrano, allo stesso tempo, che il settore energetico non è solo una delle principali fonti di emissioni che sono all'origine del cambiamento climatico, ma, a sua volta, è vulnerabile ai cambiamenti che accompagnano il riscaldamento del pianeta. Le ondate di calore e gli episodi di siccità abbassano il livello dei corsi d'acqua, causando problemi alle centrali idroelettriche e nel raffreddamento delle centrali nucleari, spiegano gli specialisti. Dal canto loro, le tempeste e altri eventi meteorologici estremi danneggiano le infrastrutture in molte aree.
Il passaggio alle energie rinnovabili aiuterà ad alleviare il crescente stress idrico globale, secondo il rapporto sullo stato dei servizi climatici - un documento annuale incentrato quest'anno sull'energia - perché il volume d'acqua utilizzato dall'energia solare ed eolica è di gran lunga inferiore a quello utilizzato da centrali elettriche tradizionali. Per ora, gli impegni dei Paesi sono ben al di sotto di quanto necessario per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici. E le stime mostrano che gli investimenti globali nelle energie rinnovabili "dovrebbero triplicare entro il 2050 per portare il mondo su una traiettoria netta zero".
Abbiamo dati scientifici che ci mostrano un'accelerazione del cambiamento climatico, ha spiegato a Radio Romania Alexandra Bocșe, consigliere di stato del Dipartimento per il clima e la sostenibilità presso l'Amministrazione presidenziale, che ha anche fatto riferimento ai livelli di ambizione di diversi Paesi in merito alla rinuncia alle fonti inquinanti di produzione di energia: "Se guardiamo ai negoziati degli ultimi anni vediamo un maggiore livello di ambizione in tutto il mondo e il riconoscimento che l'impatto del cambiamento climatico è visibile e riguarda tutti noi. Sì, possiamo davvero fare riferimento alla riluttanza dell'India e della Cina a utilizzare il carbone per la produzione di energia ed elettricità.D'altra parte, anche India e Cina hanno dovuto far fronte a fenomeni meteorologici estremi, che hanno portato a perdite molto elevate, a perdite di vite umane. Noi agiamo nel settore del clima non solo per un motivo legato a un idealismo green, ma agiamo anche per ragioni economiche molto chiare. Gli eventi meteorologici estremi, ad esempio le inondazioni, le frane in Germania sono costate 20 miliardi di dollari. Si stima che l'uragano Ida negli Stati Uniti sia costato 75 miliardi di dollari. Stiamo parlando di somme molto elevate che dobbiamo coprire se non prendiamo delle misure. E più questi fenomeni estremi si intensificheranno, maggiori saranno i costi".
Intere regioni del globo diventeranno inabitabili nei prossimi decenni a causa delle ondate di caldo sempre più frequenti e intense, ammoniscono l'ONU e la Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. A meno di un mese prima della COP27, che si svolgerà a novembre in Egitto, i due organismi chiedono misure per prepararsi alle future ondate di caldo. Essi sottolineano che ci sono limiti oltre i quali le persone esposte a calore e umidità estremi non possono sopravvivere e ci sono anche limiti oltre i quali le società non possono più adattarsi. Le impronte del cambiamento climatico e dell'attività umana si fanno sentire ovunque. Un esempio è la desertificazione della terra fino al punto in cui non vi cresce più nulla. Le statistiche mostrano che essa colpisce già più di 100 Paesi, 13 proprio del'Europa, e un miliardo di persone ne sopporta direttamente le conseguenze del fenomeno, ilprimo essendo la crisi alimentare. Secondo le stime, la desertificazione del suolo ha ridotto la produttività agricola terrestre del 23% in tutto il mondo e, in futuro, un terzo dei campi attualmente coltivati è minacciato dalla desertificazione.
Cosa possiamo fare? Quanto è importante la transizione energetica per la transizione climatica? Alexandra Bocșe: "Quando si parla di nuove tecnologie e investimenti, possiamo certamente guardare al solare, al fotovoltaico, come generazione di energia, ma guardiamo anche agli elettrodomestici che sono più efficienti dal punto di vista energetico. Guardiamo anche alle misure di aumento dell'efficienza energetica delle abitazioni attraverso sistemi di isolamento superiori, considerando anche le auto e i mezzi di trasporto sostenibili".
Tutte le misure devono essere prese, però, prima che sia troppo tardi, perché le conseguenze del cambiamento climatico si fanno già sentire nell'Artico. I ricercatori hanno scoperto che a causa di questi e del successivo ritiro del ghiaccio marino, un'area più ampia di acqua marina originariamente coperta dal ghiaccio è stata esposta all'atmosfera, portando a un assorbimento più rapido della CO2 atmosferica. Ciò sta causando una drastica acidificazione degli oceani e sta riducendo la capacità dell'oceano di agire da cuscinetto per l'impatto del riscaldamento globale.
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