Sei gruppi corali di nazionalità e confessioni diverse sono stati i protagonisti della terza edizione del Festival internazionale di musica corale "Roots Fest".
Sei gruppi corali di nazionalità e confessioni diverse sono stati i protagonisti della terza edizione del Festival internazionale di musica corale "Roots Fest", organizzato il 1 e il 2 novembre nella capitale italiana dall'Associazione culturale ARPRO, in collaborazione con l'Accademia di Romania in Roma e l'Istituto Culturale Romeno di Bucarest. Un evento svoltosi con il patrocinio dell'Ambasciata di Romania in Italia, dell'Associazione Nazionale Corale Romena e delle Biblioteche di Roma.
Il Roots Fest 2019 ha riunito cori romeni, italiani e polacchi, che hanno invitato il pubblico a (ri)scoprire musica sacra di tradizione ortodossa, cattolica di espressione bizantina e latina, ma anche neoprotestante: il Gruppo corale femminile "Arpeggio", i cori polifonici "San Romano il Melode" e "Schola Cantorum", nonchè i cori "Gaudium Poloniae", "Catolica" e "Cantate Domino". Il concerto ospitato il 1 novembre dall'Accademia di Romania in Roma ha proposto musica corale laica, con brani di Constantin Arvinte, Nicolae Lungu o Pretorian Vlaiculescu.
Il 2 novembre, il pubblico è stato invitato alla Basilica San Vitale di Roma, ad un concerto di musica sacra. Un nuovo incontro volto ad avvicinare la gente, tramite il linguaggio universale della musica. Ospiti speciali della terza edizione di Roots Fest sono stati il maestro Voicu Enăchescu, presidente dell'Associazione Corale Nazionale di Romania, direttore del Centro Nazionale d'Arte "Tinerimea Română" e del coro "Preludiu" di Bucarest, nonchè Alina Pârvulescu, segretaria generale dell'Associazione Corale Nazionale romena, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la professoressa Simona Vasile, presidente dell'Associazione culturale ARPRO, presentando anche le novità portate dal festival nel 2019.
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