Proteste dei trasportatori

proteste dei trasportatori I tassisti hanno protestato a Bucarest contro la concorrenza sleale fatta, secondo loro, dagli autisti affiliati a Uber. Loro annunciano nuove proteste se il Governo non modifica la legislazione nel settore.

Le proteste dei tassisti hanno reso difficile il traffico nel centro di Bucarest, dopo che decine di macchine sono state parcheggiate proprio davanti alla sede del Governo. I tassisti sono scontenti della concorrenza sleale fatta, secondo loro, dagli autisti affiliati ad Uber che, nella loro opinione funziona, illegalmente perché non dispongono di licenze di trasporto.

 

Un giorno prima, il Comune di Bucarest aveva annunciato di modificare il regolamento dei servizi di taxi nella capitale, cosicché tutte le compagnie operanti nel settore avranno bisogno di licenza, Uber incluso. Dopo i colloqui svolti al Governo con le autorità, i rappresentanti della Confederazione degli Operatori e dei Trasportatori Autorizzati di Romania – COTAR – non hanno ottenuto la garanzia che l’Esecutivo modificherà la legislazione relativa ai servizi di taxi, di modo che chi pratica il trasporto senza avere licenza sia punito.

 

I tassisti dicono di non rinunciare alle proteste e pensano anche a nuove forme per esprimere il malcontento – precisa il presidente COTAR, Vasile Ştefănescu: “Ogni nostra macchina ha quattro ruote e sappiamo bene cosa c’è da fare. Abbiamo anche autorizzazione qui, ma potremmo non riceverla più, abbiamo le circonvallazioni, abbiamo tutto nel Paese per metterci in moto. Quindi, vedremo se ognuno di noi resta a casa sua, perché le feste arrivano per tutti, non solo per il Governo e per noi. La situazione è molto difficile, il trasporto illecito di persone si è diffuso moltissimo. Attualmente, è maggiore rispetto ai servizi legali di taxi. Se noi siamo 110 mila trasportatori di persone - taxi e trasporto di persone tramite linee a orari precisi – loro, al momento, credo siano intorno ai 140 mila. Solo a Bucarest ci sono 10 mila persone che, con la macchina personale, trasportano persone tramite Uber.”

 

I rappresentanti di questa compagnia si difendono sostenendo di offrire servizi IT, mentre gli autisti hanno ditte di tipo PFA (persona fisica autorizzata) e pagano tasse e imposte.

 

Conflitti del genere si verificano in più Paesi e l’argomento è arrivato persino alla Corte Europea di Giustizia, la quale ha deciso che Uber è un servizio di trasporto. La Corte ha sottolineato che questa piattaforma, che mette in contatto gli autisti non professionisti che utilizzano la propria macchina trasportando persone che desiderano viaggiare all’interno delle città, non è un servizio digitale. Così, in conformità alla legislazione attuale, sta agli stati membri regolare le condizioni in conformità alle quali si possono offrire servizi del genere.

 

In Romania, questa compagnia è presente da tre anni ed ha oltre 450 mila utenti, di cui 350 mila a Bucarest. La Romania è il secondo mercato come misura nell’Europa Centrale e nella zona Est-Europea, dopo la Polonia, e il quinto nell’Unione Europea. (tr. G.P.)


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Publicat: 2017-12-21 12:32:00
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