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25.03.2021

L’economia romena fa fatto fronte alla crisi Covid meglio di quanto ci si aspettava, cosicchè le autorità di Bruxelles potrebbero migliorare le stime sull’evoluzione nel 2021 nelle previsioni di primavera della Commissione Europea. Lo ha dichiarato nei giorni scorsi il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, ricordando, nel corso di una conferenza sul progetto rivisto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che le previsioni d’inverno della Commissione anticipavano un calo del PIL del 5% in Romania rispetto al 6,3% nell’UE. Invece, i dati relativi all’ultimo trimestre del 2020 hanno indicato un percorso migliore delle aspettative.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza propone un budget di 5 miliardi di euro per lo sviluppo del trasporto ferroviario e di 4,5 miliardi di euro per strade e autostrade. Pubblicato sul sito del Ministero degli Investimenti e dei Progetti europei, il piano cita il Rapporto Paese del 2020, stando al quale la riforma del settore ferroviario è rimasta indietro, mentre la scarsa modernizzazione e manutenzione hanno determinato l’abbassamento della velocità dei treni e ritardi nelle scadenza di consegna dei beni. Lo sviluppo e la modernizzazione delle ferrovie in Romania comporterebbero un trasferimento del trasporto stradale merci, responsabile del 90% delle emissioni di biossido di carbonio nel settore. Un esempio a favore dell’utilizzo dei trasporti ferroviari è la metropolitana nella regione Bucarest-Ilfov. Pur rappresentando solo il 4% dell’intera rete di trasporto pubblico della Capitale, la metropolitana trasporta circa il 30% dei viaggiatori che scelgono questi mezzi a Bucarest, che conta 2,3 milioni di abitanti, cui si aggiungono oltre 300.000 persone giornalmente in transito.

Nel 2020, la capacità di alloggio funzionale delle strutture di accoglienza in Romania è stata del 27,8% inferiore rispetto all’anno precedente. Lo rilevano i dati presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica, indicando che le quote maggiori spettavano agli alberghi (60,1%). La riduzione è avvenuta come effetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, che hanno abbassato anche il numero dei turisti. Rispetto al 2019, il numero totale di pernottamenti nelle strutture di accoglienza è abbassato del 51,6%, con il 45,3% in meno tra i turisti romeni e dell’81,1% tra gli stranieri. Lungo il 2020, nelle strutture di accoglienza collettive di Romania sono stati registrati 452.000 turisti non residenti che hanno speso mediamente 2.610 lei (530 euro) a persona.

Categories: Info business
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