Secondo la tradizione, il 20 dicembre, quando i cristiani ortodossi venerano Sant’Ignazio di Antiochia, nelle masserie di campagna si svolge anche il sacrificio rituale del maiale che fornisce tutta la materia prima per i piatti tradizionali di Natale in Romania: aspic, leberwurst, cotenna, lardo, ciccioli, il sanguinaccio locale, salsicce e i famosi involtini chiamati sarmale, rivendicati dall’intero spazio balcanico, ogni Paese con la propria ricetta.
Il pan di zenzero, in romeno “turtă dulce”, si trova tra i dolci offerti ai bambini in questo periodo. In molti Paesi è un dessert tipico delle feste invernali, avendo talvolta anche il ruolo di decorare l’albero di Natale. In Romania, il pan di zenzero trova posto anche negli stivaletti dei bambini per San Nicola.
Dal 14 novembre, per i cristiani ortodossi è iniziato il Digiuno della Natività. Rispetto alla Quaresima, è un periodo più leggero, poiché prevede il permesso di consumare pesce il sabato e la domenica, ma anche in altri giorni di festa.
La festa di Sant’Andrea, celebrata il 30 novembre, segna l’inizio dell’inverno e, nella tradizione popolare, la notte precedente è associata all’apparizione di spiriti malvagi che devono essere evitati. Per proteggersi, c'era l'usanza di ungere con un po' di aglio il corpo, ma anche le porte e le finestre della propria casa.
I “Cârnați din topor din Vâlcea”, salsicce che vengono preparate tagliando la carne a cubetti con l’ascia, sono diventati il quindicesimo prodotto romeno riconosciuto a livello europeo. E’ stato inserito nel Registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP), insieme ad altri preparati a base di carne di Romania, come il Salame di Sibiu, le Salsicce di Pleșcoi e i Salinate di Turda.
Nonostante la concorrenza con hamburger e altri prodotti simili di tipo fast food, le chiftele (polpette) restano ancora tra i piatti preferiti dei romeni. Sono preparate con carne macinata o con verdure, hanno una forma rotonda, appiattita o allungata e vengono fritte in olio, in padella o nel paiolo. Possono essere servite sia come antipasto, sia come piatto principale, accompagnate da salsa e contorno.
Frutto giallo e aromatico, tipico dell’autunno, la cotogna può essere conservata a lungo senza guastarsi. Va benissimo per i piatti salati o dolci, e nella tradizione popolare romena rappresenta anche un modo per predire se l’inverno sarà mite o rigido.
Poiché le prugne violacee, dolci e succose, si trovano in abbondanza nei mercati agroalimentari della Romania, vi proponiamo due varianti di dolce con questo frutto autunnale.
In Romania, la conservazione delle verdure in salamoia o in aceto rappresenta una vera tradizione per moltissime famiglie, con ricette tramandate di generazione in generazione.
La vellutata si sta espandendo nella cucina romena. Dalla vellutata di zucca, la cui ricetta è stata identificata nei quaderni e registri delle cucine aristocratiche dello spazio romeno, nei menù dei ristoranti di oggi troviamo molte altre varianti di vellutate, una delle quali è quella di peperoni rossi.
Il 14 settembre, il calendario liturgico celebra l’Esaltazione della Santa Croce. Nello stesso giorno, la tradizione popolare romena ricorda “Cârstovul viilor”, quando iniziano la raccolta delle noci e la vendemmia.
Anche se è raramente presente nelle dispense o nei negozi, la confettura di anguria viene preparata anche in Romania. È un processo laborioso e il risultato può sembrare scoraggiante, poiché da un’anguria grande si ottiene una quantità ridotta di confettura.
In Romania, il pranzo pasquale unisce a tavola le prelibatezze tipiche: uova dipinte, agnello arrosto, pasca - la torta di pastafrolla farcita con ricotta e uva sultanina o frutta candita, e cozonac - la colomba tradizionale.
Secondo la tradizione, il 20 dicembre, quando i cristiani ortodossi venerano Sant'Ignazio di Antiochia, nelle masserie di campagna si svolge anche il sacrificio rituale del maiale che fornisce tutta la materia prima per i piatti tradizionali di Natale.
Misto di verdure alla griglia tritate, la zacusca è un ottimo antipasto, che viene servito su fette di pane.