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Le foreste vergini della Romania

Le foreste vergini sono gli ultimi ecosistemi forestali in cui la natura sopravvive nella sua forma pura, senza essere significativamente influenzata dallintervento umano. Se nel resto dEuropa sono quasi andate perdute, in Romania si contano ancora circa 250 mila ettari di foreste vergini. Dal 2015 sono tutelate dalla legge, in quanto iscritte nel Catalogo delle foreste vergini e quasi vergini. Nella foresta vergine, gli alberi muoiono di vecchiaia, cadono, si spezzano o si seccano, e il legno morto rimane lì, alimentando lecosistema per le generazioni future. Nella foresta vergine vivono alberi di tutte le età, dal seme appena germogliato a quelli che hanno raggiunto il limite fisiologico, come una comunità: bambini, genitori e anziani che si sostengono a vicenda, vivendo una vita armoniosa e sana, si legge sul sito web dellorganizzazione ambientalista WWF Romania.



Sotto le corone dei giganti da più di 500 anni convivono più di 10.000 specie, da organismi unicellulari, funghi, piante, insetti a grandi animali come cinghiali, cervi, capre nere, lupi, linci e orsi bruni. Se la foresta vergine scompare, si perde unevoluzione naturale di migliaia di anni. Essa rappresenta sia una lezione vivente conservata in veri e propri laboratori della natura, sia una parte dellidentità culturale delle comunità locali. Radu Melu, direttore nazionale del dipartimento forestale del WWF Romania, ci ha parlato dellimportanza di queste foreste. “Sono importanti da diversi punti di vista. Se dovessimo parlare dal punto di vista della biodiversità, queste foreste sono importanti perché in esse ci sono quelle categorie di specie che hanno bisogno di pace, alberi molto vecchi, molto legno morto, praticamente quelle categorie di specie che vivono meglio quando luomo non interviene nella foresta. Se abbiamo un paesaggio vasto, molto vasto, in cui abbiamo sia bosco coltivato, che bosco da cui si estrae il legno, ma da qualche parte abbiamo anche qualche appezzamento di bosco quasi vergine dove non siamo intervenuti e abbiamo lasciato che la natura si evolvesse da sola, allora abbiamo la possibilità di avere lintera gamma della biodiversità in quella zona. Quindi è lapporto di biodiversità che porta qualcosa in più.



Queste foreste hanno qualcosa di più delle foreste coltivate. In altre parole, queste foreste si evolvono senza intervento umano. Prarticamente vediamo come la natura si evolverebbe, abbiamo la possibilità di vedere come la natura pensa di evolversi ulteriormente, se volete, anche nelle condizioni del cambiamento climatico. Poiché il nostro pianeta ha già affrontato cambiamenti climatici anche nel passato, la natura ha trovato il modo di sopravviverci. Ad esempio, il faggio non era una specie dominante prima dellultima glaciazione. Dopo lultima glaciazione il faggio si è evoluto molto bene, diventando una specie dominante in Europa. È così che la natura ha trovato la soluzione per riforestare e ripristinare la vegetazione. Bene, ora lo chiediamo di nuovo alla natura, ma non possiamo chiederlo alla natura in una foresta coltivata o con specie esotiche. Glielo chiediamo in foreste naturali, in foreste che hanno unevoluzione che luomo non ha disturbato, e osserviamo in quale direzione si evolve e la possiamo imitare anche noi nelle foreste coltivate”.



Per essere protette dalla legge, le foreste vergini della Romania devono essere inserite in un apposito catalogo, un processo per niente semplice, ma che vale la pena. Il catalogo delle foreste vergini e semivergini è un progetto avviato e sostenuto costantemente dal WWF, funziona ed è apprezzato dalle autorità internazionali. Radu Melu ci ha parlato di questo strumento ufficiale di protezione forestale. “Il catalogo è in realtà una base dati dove si possono trovare tutte le foreste che sono state identificate come foreste vergini o quasi vergini sul territorio del nostro Paese. In questo catalogo includiamo praticamente le parcelle di foresta e sottoparcelle – perché la foresta in Romania è suddivisa in queste unità di gestione di base chiamate parcelle forestali – e possono essere identificate molto facilmente. Si sa esattamente in quale zona, in quale provincia si trovano questi appezzamenti e si ritrovano nel Catalogo nazionale delle superfici, con tutti i dettagli, in modo che una volta fatta una nuova sistemazione, un nuovo piano in cui si stabilisce dove, cosa e quanto si può tagliare, si evitano queste superfici. I tagli non sono più raccomandati lì e le rispettive superfici rimangono così protette per sempre, poiché la legge non consente più ai progettisti stabilire opere, tagli o altri interventi nella rispettiva area che influirebbero sullevoluzione naturale di queste foreste.”



Il Ministero dellAmbiente, delle Acque e delle Foreste aggiorna regolarmente questo catalogo, che ora comprende più di 71.000 ettari di foreste vergini e semivergini. Il processo continua, ma è necessario un maggiore coinvolgimento da parte degli interessati: amministratori forestali e di aree protette, istituzioni educative o di ricerca, organizzazioni non governative…




Categories: Terra Verde
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