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Candidati separati per il Municipio di Bucarest

Candidati separati per il Municipio di Bucarest

La storia del dottor Cătălin Cîrstoiu, rinomato ortopedico e direttore di un grande ospedale di Bucarest, rimane un successo solo a livello professionale, perché i partiti della coalizione di governo PSD-PNL hanno rinunciato alla sua candidatura a sindaco di Bucarest. La decisione è stata presa ieri sera, dopo lunghe discussioni. Il dottor Cîrstoiu si preannunciava il perdente perfetto: rischia di essere accusato di incompatibilità, dato che, pur essendo direttore di un ospedale pubblico, offriva consulenze presso la clinica privata della moglie, e il 10% delle intenzioni di voto che gli attribuivano i sondaggi lo rendevano un candidato per il secondo posto. La coalizione ha deciso di presentarsi con candidati separati per il municipio della capitale, vale a dire Gabriela Firea, ex sindaco di Bucarest e capo del PSD di Bucarest, e Sebastian Burduja, attuale ministro dell’Energia e presidente del PNL di Bucarest.

I due partiti affermano che in questo modo mobiliteranno al massimo il proprio elettorato. Secondo fonti politiche citate dalla stampa, i due candidati si risparmieranno l’uno l’altro durante la campagna elettorale, cioè non si attaccheranno e condurranno una campagna costruttiva, centrata sulle soluzioni per Bucarest. Restano comuni i candidati per i rioni, come anche le liste dei consigli locali. I sondaggi indicano come favoriti l’attuale sindaco indipendente Nicuşor Dan, sostenuto dall’Alleanza della Destra Unita, formata dall’Unione Salvate Romania, dal Partito Movimento Popolare e dalla Forza della Destra, e il sindaco populista del quinto rione, Cristian Popescu Piedone, candidato del Partito Umanista Social-liberale.

Con l’ingresso in campo di Gabriela Firea e Sebastian Burduja la competizione si complica, in teoria. D’altronde ricordiamo che la soluzione Cîrstoiu è apparsa nel laboratorio politico della coalizione proprio perché gli aspiranti Firea e Burduja non avevano reali possibilità di successo, la prima perché ha avuto un mandato incoerente e non avrebbe mai ricevuto i voti dei liberali, e il secondo perché non è percepito nemmeno dall’elettorato di destra come un forte concorrente. I due affrontano missioni quasi impossibili: Gabriela Firea quella di deviare l’elettorato di sinistra da Popescu Piedone, e Sebastian Burduja di convincere l’elettorato di destra che merita di essere eletto. Le amministrative si terranno il 9 giugno e i due hanno poco tempo a disposizione per avere successo.

La rinuncia alla candidatura congiunta per Bucarest potrebbe incidere anche sul voto per il Consiglio Generale, dove la lista PSD-PNL, anche se è la prima nelle opzioni, secondo i sondaggi, ha un piccolo vantaggio rispetto alla lista dell’Alleanza della Destra Unita. I socialdemocratici e i liberali vogliono dare l’immagine di una coalizione solida, con possibilità anche di diventare un’alleanza, ma gli attacchi reciproci, a livello locale e oltre, e ora anche il fiasco della candidatura congiunta per Bucarest minano le loro intenzioni. Sempre il 9 giugno, la coalizione PSD-PNL deve ancora superare una prova importante, le elezioni per il Parlamento Europeo, per cui hanno proposto una lista comune e si sono posti come obiettivo più della metà dei seggi che spettano alla Romania.

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