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La settimana 08 – 13/04/2024

Sguardo sulla settimana

NATO – 20 anni

La Romania ritiene che l’intero fianco est dell’UE e della NATO debba essere collegato dal punto di vista stradale e ferroviario, dal Mar Baltico al Mar Nero. Il presidente Klaus Iohannis ha insistito su quest’aspetto al vertice dell’Iniziativa dei Tre Mari organizzato giovedì a Vilnius, definendo i colloqui “ottimi”. Mercoledì, alla conferenza “Romania – NATO – 20 anni”, organizzata dal Ministero della Difesa di Bucarest, il capo dello stato ha affermato che l’attuale contesto generato dalla guerra ai nostri confini aumenta l’importanza della Romania quale pilastro di sicurezza e stabilità regionale. Klaus Iohannis ha confermato che il Paese deve intensificare i suoi sforzi per consolidare le riserve di personale militare, rivitalizzare l’industria nazionale della difesa e modernizzare le infrastrutture di trasporto. Klaus Iohannis: “La difesa dei nostri cittadini è uno degli obblighi fondamentali dello stato romeno. Però, non può essere garantita la sicurezza delle persone in assenza di un esercito dotato di tecnologie moderne. A cominciare dall’anno 2023, la Romania ha aumentato dal 2% al 2,5% la percentuale del PIL stanziata alla Difesa, ovvero per la dotazione dell’Esercito Romeno, per motivare, addestrare e perfezionare i militari romeni e per aumentare il livello di interoperabilità con le forze alleate”. A suo turno, Marcel Ciolacu ha dichiarato che l’adesione alla NATO ha significato il ritorno della Romania alla comunità di valori e principi democratici occidentali. Marcel Ciolacu:  “Oggi, la Romania è ancorata irreversibilmente nella comunità euro-atlantica e rappresenta, a suo turno, un’ancora strategica della NATO sul Fianco Orientale. La Romania resta un alleato maturo e credibile, con un atteggiamento pro-attivo e con la capacità di agire costantemente per adempiere ai propri obiettivi e proteggere i valori alleati”. All’evento a Bucarest hanno partecipato i ministri della Difesa dei Paesi NATO e i capi di stato maggiore o ambasciatori degli stati dell’Alleanza Nord-Atlantica.

Candidati al Parlamento Europeo

15 partiti o alleanze elettorali e sette indipendenti hanno inoltrato le loro candidature alle euro-elezioni del 9 giugno. L’Ufficio Elettorale Centrale ha pubblicato, giovedì, sul sito dell’istituzione le liste di candidati. Si tratta, tra l’altro, dell’alleanza elettorale PSD-PNL, l’Alleanza AUR, l’Alleanza La Destra Unita (USR, PMP, Forza della Destra), l’Alleanza Romania Socialista, il Partito SOS Romania, il Partito l’Alternativa Giusta, il partito Reper e l’UDMR. Sulle liste si ritrovano diversi eurodeputati che si candidano per un nuovo mandato, ma anche nuovi nomi. Il 29 aprile saranno annunciate le candidature definitive alle elezioni europee. Secondo un eurobarometro pubblicato dalla Commissione Europea, oltre la metà dei romeni, il 53%, dichiara che è molto probabile che si presenti al voto alle euro-elezioni di giugno, il 10% ha risposto che è abbastanza improbabile e il 10% che è molto improbabile.

Colloqui sull’energia

La Romania ha un passato di successo quando si tratta dell’energia nucleare e la Centrale di Cernavodă è una delle centrali nucleari con i migliori fattori di capacità del mondo e con un passato impeccabile per quanto riguarda la sicurezza. La valutazione appartiene al direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, che ha visitato Bucarest nei giorni scorsi. Agli incontri con le autorità romene, egli ha notato il grado avanzato di sviluppo del settore dell’energia nucleare in Romania, facendo l’esempio degli investimenti nella Centrale di Cernavodă e nei piccoli reattori modulari. Grossi ha sottolineato che questi hanno un ruolo fondamentale nel garantire l’autonomia energetica del Paese e nella diminuzione dei costi per i consumatori. D’altronde, il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, stima che dal mese prossimo i prezzi diminuiranno per i romeni, soprattutto quelli del gas naturale. Sono attesi cali dei prezzi anche per l’energia elettrica. Sempre questa settimana, la Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato, come istituzione con potere decisionale, il progetto del Governo che stabilisce il quadro legale per lo sviluppo degli investimenti nel settore dell’energia eolica offshore del Mar Nero. “E’ un progetto molto complesso che ci permetterà di avere, nel 2032, i primi megawatt di energia elettrica prodotti nel Mar Nero”, ha detto Sebastian Burduja.

Dati sul deficit commerciale, il PIL e l’inflazione in Romania

Il deficit della bilancia commerciale della Romania nei primi due mesi di quest’anno ha superato 4 miliardi di euro ed è stato inferiore di circa 230 milioni di euro rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, nei primi due mesi del 2024, le esportazioni sono ammontate a 15 miliardi di euro, mentre le importazioni, a 19 miliardi di euro. Percentuali importanti nella struttura delle esportazioni e delle importazioni hanno avuto le macchine, gli equipaggiamenti di trasporto e diversi manufatti. Allo stesso tempo, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, il Prodotto Interno Lordo della Romania è aumentato l’anno scorso del 2,1% rispetto all’anno precedente. Al suo aumento hanno contribuito soprattutto l’agricoltura, l’edilizia e il commercio. L’industria, invece, ha avuto un contributo negativo all’evoluzione del PIL, a causa dell’attività in calo. D’altra parte, il tasso inflazionistico annuo è diminuito a marzo al 6,6% all’anno, dal 7,2% a febbraio, essendo il secondo calo consecutivo di questo indice. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica i maggiori rincari registrati hanno interessato i generi alimentari, i prodotti non-alimentari e i servizi.

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