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Il FMI ha rivisto la crescita economica della Romania

Foto: pixabay.com

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita dell’economia romena quest’anno, dal 3,8% stimato a ottobre, al 2,8% – lo rileva il più recente rapporto dell’istituzione finanziaria internazionale, pubblicato martedì a Washington. Quanto all’economia mondiale, il FMI ha annunciato che registrerà un aumento maggiore di quanto anticipato, del 3,2%, però ha ammonito le banche centrali in merito alla diminuzione troppo rapida degli interessi di riferimento. Secondo l’istituzione finanziaria internazionale, l’escalation del conflitto nel Medio Oriente rischia di portare all’aumento dei prezzi dell’energia e degli alimenti.

Tornando alla Romania, secondo le stime del Fondo, il Paese registrerà un’inflazione media annua del 6% quest’anno e del 4% nel 2025. A ottobre, il FMI stimava una crescita media annua dell’inflazione del 5,8% nel 2024 per la Romania. Di recente, la Banca Centrale ha deciso di mantenere il tasso dell’interesse di riferimento al livello del 7%, il maggiore in Europa. Il tasso inflazionistico annuo continuerà a diminuire nei prossimi mesi, sostiene la Banca Centrale, in un ritmo rallentato rispetto all’anno scorso e con una traiettoria leggermente più alta di quella anticipata. Secondo la Banca Centrale, i rischi decorrenti dalla futura condotta della politica fiscale e dei redditi sono amplificati a breve termine dal risultato dell’esecuzione del bilancio per i primi due mesi dell’anno, nonché dalla dinamica salariale nel settore pubblico e dalle implicazioni della nuova legge sulle pensioni.  Quanto al deficit di conto corrente, il FMI si aspetta che sia mantenuto al 7,1% del PIL quest’anno, simile al livello previsto a ottobre e a quello dell’anno scorso. Per il 2025, l’istituzione finanziaria internazionale prevede un leggero calo dell’indice in Romania.

Quanto al tasso della disoccupazione, il FMI stima un livello del 5,6% quest’anno, simile a quello dell’anno scorso. Una missione del FMI si è recata a Bucarest lo scorso gennaio per esaminare gli sviluppi economici e finanziari del Paese e per rivedere le previsioni macroeconomiche. Allora le consultazioni della missione del Fondo hanno incluso numerosi incontri con le autorità romene e i colloqui hanno accennato anche al ricalcolo delle pensioni. Al termine della visita, Jan Kees Martijn, il capo della missione, concludeva: “La crescita economica è rallentata nel 2023, in primo luogo a causa del consumo più basso. L’inflazione di base e generale è diminuita a una sola cifra nella seconda metà del 2023, mentre il tasso dell’interesse di riferimento è stato prudentemente mantenuto in attesa. Sebbene il deficit di conto corrente resti alto, è calato a circa il 7% del PIL, a causa della domanda interna più lenta e dei prezzi bassi delle merci importate”. Al momento, Bucarest non ha in corso alcun accordo di finanziamento con il FMI, ma i rappresentanti dell’istituzione finanziaria internazionale svolgono periodicamente missioni in tutti gli stati membri.

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