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18.02.2016

Bruxelles — I leader europei si sono riuniti oggi a Bruxelles, per un vertice di due giorni con un’enorme posta in gioco, quella di raggiungere un compromesso per evitare la Brexit. Per restare a far parte dell’UE, Londra pone delle condizioni legate alla tutela sociale, all’integrazione politica e alle regolamentazioni finanziarie. Tra l’altro, vuole limitare l’accesso degli stranieri ai benefici sociali nei primi 4 anni di soggiorno e intende pagare sussidi pari a quelli esistenti nel Paese natio, nel caso in cui il bambino non si trovi nel Regno Unito. La Romania è rappresentata al vertice dal presidente Klaus Iohannis, il quale ha dichiarato che Bucarest sostiene l’individuazione di una formula adeguata che risponda alle aspettative britanniche e permetta di mantenere il Regno Unito nell’UE. Allo stesso tempo, la soluzione deve essere conforme ai provvedimenti dei Trattati dell’Unione, ai principi e ai valori fondamentali dell’UE e rispettare pienamente la legislazione europea, ha precisato Iohannis. I leader europei hanno nell’agenda, tra l’altro, il problema dell’immigrazione e la ripartizione dei profughi tra gli stati membri.

18.02.2016
18.02.2016

, 18.02.2016, 17:18

Bruxelles — I leader europei si sono riuniti oggi a Bruxelles, per un vertice di due giorni con un’enorme posta in gioco, quella di raggiungere un compromesso per evitare la Brexit. Per restare a far parte dell’UE, Londra pone delle condizioni legate alla tutela sociale, all’integrazione politica e alle regolamentazioni finanziarie. Tra l’altro, vuole limitare l’accesso degli stranieri ai benefici sociali nei primi 4 anni di soggiorno e intende pagare sussidi pari a quelli esistenti nel Paese natio, nel caso in cui il bambino non si trovi nel Regno Unito. La Romania è rappresentata al vertice dal presidente Klaus Iohannis, il quale ha dichiarato che Bucarest sostiene l’individuazione di una formula adeguata che risponda alle aspettative britanniche e permetta di mantenere il Regno Unito nell’UE. Allo stesso tempo, la soluzione deve essere conforme ai provvedimenti dei Trattati dell’Unione, ai principi e ai valori fondamentali dell’UE e rispettare pienamente la legislazione europea, ha precisato Iohannis. I leader europei hanno nell’agenda, tra l’altro, il problema dell’immigrazione e la ripartizione dei profughi tra gli stati membri.



Bucarest — Un’equipe di medici del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie è arrivata oggi in Romania per aiutare a scoprire la causa che ha portato al contagio dei bambini della provincia di Argeş (sud) ricoverati all’ospedale Marie Curie di Bucarest. La Romania ha attivato il meccanismo comune di sostegno europeo a più di una settimana dal ricovero in ospedale dei primi neonati con gravi infezioni digestive, seguite da complicazioni. Le autorità hanno annunciato di estendere l’inchiesta epidemiologica nella provincia di Argeş. Saranno controllati anche gli animali delle zone di provenienza dei bimbi. Tre neonati sono morti e altri tre continuano ad essere ricoverati in Terapia Intensiva. Nel frattempo, il caso è arrivato al Parlamento, dove il PSD ha annunciato che potrebbe inoltrare una mozione semplice contro il ministro della Salute, Patriciu Achimaş Cadariu.



Bucarest — Il Governo romeno ha lanciato al dibattito pubblico il pacchetto di misure di contrasto della povertà che include 47 misure destinate a tutte le categorie di età. Il programma si propone di aiutare nei prossimi quattro anni più di un milione e mezzo di romeni che vivono attualmente al limite della sussistenza, molti essendo bambini e anziani. Due degli obiettivi sono l’aumento del tasso di impiego della popolazione con età comprese tra i 20 e i 64 anni da circa il 66% nel 2014 al 70% nel 2020, e la diminuzione, entro il 2020, di almeno 580.000 il numero delle persone a rischio di povertà ed esclusione sociale. Il pacchetto anti-povertà include anche una serie di misure di sostegno alla famiglia, tra cui fondi per il restauro delle abitazioni, la prevenzione della separazione del bimbo dalla famiglia e misure per i braccianti. Gli obiettivi sono correlati a quelli della Strategia Europa 2020.



Bucarest — Il sostegno umanitario che la Romania ha deciso di concedere alla Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) ammonta a 3,7 milioni di euro. Lo ha annunciato il portavoce dell’Esecutivo di Bucarest, Dan Suciu, precisando che il sostegno che consisterà in alimenti e catrame minerale, viene offerto nel contesto in cui più località della Moldova confinante attraversano un periodo difficile. L’annuncio giunge un giorno dopo la visita ufficiale fatta a Bucarest dal presidente moldavo, Nicolae Timofti.



Bucarest — I procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione hanno disposto oggi la misura del controllo giudiziario nei confronti del deputato socialdemocratico Mădălin Voicu, nel dossier in cui i parlamentari non hanno approvato il fermo e la custodia cautelare. Loro hanno invece dato luce verde alla sollecitazione di approvazione del fermo di Nicolae Păun, rappresentante nel Parlamento della minoranza rrom. I due sono accusati di ottenimento e uso scorretto dei fondi europei in alcuni progetti destinati alle comunità di rrom. Stando ai procuratori, nel periodo 2010-2015, con il pretesto di aiutare migliaia di rrom a cercare un posto di lavoro o a mettersi in proprio, i due deputati avrebbero messo a punto un piano tramite cui avrebbero dirottato più di sei milioni di euro per interessi personali.



Bucarest — La grande sfida del 2015 è stata, sia per la Romania che per l’UE, l’immigrazione illegale. Lo ha dichiarato oggi il capo dell’Ispettorato Generale per le Immigrazioni, Viorel Vasile, presentando il bilancio del 2015. Secondo lui la Romania si confronta con un afflusso di domande di asilo inoltrate da cittadini siriani, che rappresentano quasi il 43% del numero totale di domande registrate in tutto il Paese. Inoltre nel 2015 sono state organizzate più di 2.300 azioni e controlli e nel caso di 2.000 cittadini stranieri sono state prese decisioni di rimpatrio. Inoltre, 189 stranieri sono stati allontanati con la scorta dalla Romania e 258 sono stati messi sotto pubblica custodia. Attualmente, sul territorio della Romania ci sono oltre 104 mila cittadini stranieri. (traduzione di Gabriela Petre)




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