22.12.2025 (aggiornamento)
Giustizia: colloqui tra il presidente Nicuşor Dan e i magistrati sui problemi segnalati nel sistema/Politica: Parlamento boccia due mozioni semplici inoltrate dall'opposizione populista contro i ministri dell'Interno e della Giustizia
Newsroom, 22.12.2025, 18:57
Giustizia – Il presidente della Romania, Nicuşor Dan, ha avuto colloqui con un gruppo di ex ed attuali magistrati su questioni relative al settore della Giustizia. Tra i problemi lamentati dai magistrati figurano la necessità di una modifica urgente delle Leggi sulla Giustizia adottate nel 2022, l’esistenza di un “sistema oligarchico”, in particolare presso l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia e presso il Consiglio Superiore della Magistratura, nonchè la vicinanza di alcuni magistrati ad attori politici. Altri problemi segnalati riguardano gli abusi dell’Ispezione Giudiziaria ai danni di alcuni magistrati scomodi, il modo in cui vengono effettuate le deleghe, nonchè la pressione esercitata dalla dirigenza della DNA su alcuni procuratori. Il presidente Dan ha affermato che le discussioni proseguiranno e che molte delle segnalazioni richiedono verifiche. Il capo dello stato ha spiegato che a gennaio avvierà una consultazione tra i magistrati, sotto forma di referendum, per verificare se il Consiglio Superiore della Magistratura stia agendo nell’interesse pubblico oppure per un gruppo all’interno del sistema giudiziario. Nel caso in cui i magistrati affermeranno che il CSM opera per il bene della comunità, le discussioni proseguiranno in sede legislativa, mentre se la risposta sarà che agisce nell’interesse del sistema, allora il CSM dovrà andarsene immediatamente, ha affermato il presidente. In risposta all’iniziativa del presidente, il CSM ha sottolineato che, nella sua veste costituzionale di garante dell’indipendenza della magistratura, esercita i propri poteri in modo autonomo e che non tollererà alcuna forma di ingerenza, diretta o indiretta, nell’attività dell’autorità giudiziaria.
Politica – La mozione semplice inoltrata dall’opposizone AUR contro il ministro della Giustizia, Radu Marinescu, sostenuto dal PSD, è stata bocciata dalla plenaria della Camera dei Deputati. A Marinescu venivano sollecitate le dimissioni d’onore, in quanto non fosse stato in misura di ripristinare la fiducia dei cittadini nella giustizia. L’AUR gli rimprovera anche il fallimento nel gestire un atto di giustizia efficiente, prevedibile ed equo, l’eccessiva durata dei processi o la mancanza di una reazione decisa ai problemi del sistema. Durante il dibattito, Marinescu ha affermato che la magistratura in Romania è indipendente e autonoma, non subordinata al Ministero della Giustizia. Sempre oggi, il Senato ha bocciato la mozione semplice presentata dall’AUR contro il ministro degli Interni, il liberale Cătălin Predoiu. Secondo i firmatari, il Ministero guidato da Predoiu è politicizzato, ha attribuzioni e poteri sovrapposti e non rispetta gli obblighi internazionali assunti nei rapporti con i partner stranieri. Cătălin Predoiu ha respinto le critiche contenute nella mozione, presentando alcune delle misure adottate nel campo degli Interni.
Rivoluzione 1989 – Continuano gli eventi pubblici dedicati alla commemorazione dei 36 anni trascorsi dalla Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989. I senatori hanno osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della Rivoluzione e hanno espresso la loro gratitudine “a coloro che, nel dicembre 1989, sono scesi in piazza a mani vuote e cuori pieni, affinché la Romania potesse diventare un paese libero e democratico”. I senatori hanno sottolineato il sacrificio e il coraggio di coloro che hanno pagato con la vita affinché i romeni possano oggi parlare, votare e protestare liberamente. Cerimonie militari e religiose sono state organizzate anche presso il Monumento degli Eroi della Rivoluzione nella Piazza della Rivoluzione, presso le sedi di Radio Romania o della Televisione Pubblica.
Ucraina – A partire dal 2028, la Romania pagherà 55 milioni di euro all’anno per gli interessi relativi al prestito concesso dall’Unione Europea all’Ucraina invasa dalle truppe russe. I 90 miliardi di euro stanziati dagli stati membri dovrebbero aiutare l’Ucraina a resistere contro l’aggressione russa nei prossimi due anni. L’importo principale dovrà però essere pagato dalla Russia, come riparazioni di guerra, in questo senso l’Unione bloccando asset per un valore di circa 200 miliardi di euro. Secondo il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, l’Unione Europea pagherà solo gli interessi del prestito a partire dal 2027, quando il valore ammonterà a circa un miliardo di euro all’anno. Successivamente, dal 2028, gli interessi copriranno l’intera somma di 90 miliardi di euro e saranno di circa 3 miliardi di euro all’anno. Il loro costo sarà diviso tra gli stati membri e verrà pagato in base al Prodotto Interno Lordo di ogni membro. L’Ungheria, la Slovacchia e la Repubblica Ceca hanno deciso di non partecipare a questo sforzo collettivo. La quota lorda del PIL della Romania nel totale europeo è pari all’1,7%, mentre la quota aggiustata per il pagamento degli interessi sale all’1,9% del totale.
Romania-Moldova – Le relazioni bilaterali tra la Romania e la confinante Repubblica di Moldova rappresentano il più forte partenariato diplomatico a livello mondiale tra due Paesi. Lo ha affermato la ministra degli Esteri romena, Oana Ţoiu, in visita di lavoro a Chişinău. Incontrando il suo omologo moldavo, Mihai Popşoi, la Ţoiu ha sottolineato che l’interscambio commerciale ha superato i 3 miliardi di euro e che Bucarest rimane un fermo sostenitore dell’integrazione europea della Moldova. Il capo della diplomazia di Bucarest ha sottolineato i progressi nell’attuazione di importanti progetti infrastrutturali strategici, ricordando anche l’intensa cooperazione nei settori dell’istruzione e della cultura. In riferimento al contesto regionale, Oana Ţoiu ha menzionato la continuazione della cooperazione nel formato trilaterale Romania- Moldova-Ucraina, sottolineando che la Romania ospiterà, nel primo trimestre del 2026, la riunione dei ministri degli Esteri nel formato “Triangolo di Odessa”, che avrà come tema principale la ricostruzione dell’Ucraina, nonchè il sostegno fornito agli investimenti regionali. Dal canto suo, Mihai Popşoi ha affermato che la Romania è “di gran lunga il Paese più vicino alla Moldova, nonchè il suo principale sostenitore nel processo di integrazione europea, consolidamento della sicurezza e sviluppo economico. Sempre oggi, il capo della diplomazia di Bucarest ha avuto incontri con la presidente Maia Sandu e il primo ministro Alexandru Munteanu.
Sondaggio – Tre quarti dei romeni ritengono che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, mentre solo il 21% ritiene che la direzione sia quella giusta. Secondo un sondaggio condotto da CURS a dicembre, circa un terzo dei romeni considera che la propria situazione finanziaria sia peggiorata in una certa misura, mentre il 23% afferma che è peggiorata in modo significativo. Oltre la metà degli intervistati, rispettivamente il 51%, prevede aumenti significativi dei prezzi nel prossimo anno. In termini di immagine, l’Esercito si trova al primo posto, con l’81%, seguito dalla Chiesa, con il 76%, e dai Vigili del Fuoco, con il 65%. Al polo opposto, la Giustizia è valutata positivamente solo dal 24% degli intervistati, il Parlamento dal 25%, mentre il Governo e la Corte Costituzionale dal 26%. La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di 1.067 adulti nel periodo 10-19 dicembre.