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10.07.2025

Politica: mozione di sfiducia dell'Opposizione nazionalista contro l'Esecutivo di coalizione guidato dal liberale Ilie Bolojan / Proteste: i dipendenti del Ministero delle Finanze e dell'Agenzia delle Entrate in piazza contro le misure di risanamento del bilancio

10.07.2025
10.07.2025

, 10.07.2025, 17:13

Mozione di sfiducia – Oggi è stata presentata nel Parlamento di Bucarest una mozione di sfiducia inoltrata dall’opposizione nazionalista contro l’Esecutivo della coalizione PSD-PNL-USR-UDMR, guidata dal liberale Ilie Bolojan. L’iniziativa è stata avviata dopo che il Governo ha posto recentemente la fiducia sul primo pacchetto di misure di austerità per ridurre il deficit di bilancio. Intitolata “Hanno rovinato il Paese e ora costringono i romeni a pagare il conto: basta con il Governo ipocrita”, la mozione sarà discussa e votata lunedì 14 luglio. Se passerà, ovvero se riceverà il voto della maggioranza dei deputati e senatori, il governo Bolojan verrà destituito. Se la mozione non passerà, verrà adottato il progetto sul quale l’Esecutivo ha posto la fiducia.

Proteste – Il Blocco Sindacale Nazionale ha organizzato giovedì una protesta davanti al Ministero delle Finanze a Bucarest, a cui hanno partecipato membri sindacali di questo ministero e dell’Agenzia delle Entrate. I rappresentanti dei sindacati presenti alla protesta hanno discusso con il ministro delle Finanze, Alexandru Nazare. Venerdì, le proteste si sposteranno al Ministero dell’Ambiente, delle Acque e delle Foreste. È stato inoltre deciso che ogni giovedì, tra le 10:00 e le 12:00, si terrà una protesta davanti alle istituzioni pubbliche in cui sono presenti membri del Blocco Sindacale Nazionale. Le proteste si svolgono dopo la fiducia posta dal Governo nel Parlamento sul primo pacchetto di misure di austerità, nonché dopo l’annuncio da parte del Governo Bolojan che seguiranno altri due pacchetti di riforme. Il primo pacchetto fiscale prevede aumenti delle imposte – IVA, accise, dividendi – tagli alla spesa e misure di disciplina finanziaria, con l’obiettivo di ridurre il deficit di bilancio e stabilizzare le finanze pubbliche. Queste misure hanno spinto anche negli ultimi giorni a scendere in piazza i dipendenti di diverse istituzioni pubbliche di Bucarest e del Paese.

Misure fiscali – L’agenzia di rating internazionale Moody’s considera le misure fiscali sulle quali il Governo di Bucarest ha recentemente posto la fiducia “un passo importante” verso il pareggio di bilancio, ma ammonisce che qualsiasi deviazione dal piano ipotizzato potrebbe minare gli sforzi di stabilizzazione ed esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sul rating sovrano del Paese. L’annuncio è stato fatto dal Ministero delle Finanze, che cita un rapporto pubblicato mercoledì dall’agenzia di rating. Secondo la Moody’s, il piano dell’Esecutivo dovrebbe ridurre il deficit e rallentare la crescita del debito pubblico più rapidamente di quanto precedentemente previsto. L’agenzia sottolinea inoltre che il rigoroso rispetto degli obiettivi di bilancio stabiliti è essenziale per il successo del programma di consolidamento. La Romania beneficia di un rating “Baa3” assegnato da Moody’s. Fino a marzo, era l’unica delle tre principali agenzie di rating ad avere un outlook “stabile” associato al rating sovrano della Romania. Fitch Ratings e S&P Global Ratings hanno un outlook “negativo”, che colloca la Romania a un passo dal rating “junk” (non raccomandato per gli investimenti).

Mozione di sfiducia – La mozione di sfiducia contro la Commissione Europea, presentata dall’eurodeputato romeno Gheorghe Piperea (AUR), è stata bocciata a larga maggioranza giovedì a Strasburgo, con 360 voti contrari, 175 voti a favore e 18 astensioni. La mozione è stata motivata dalle preoccupazioni relative al persistente mancato rispetto da parte della Commissione dei principi fondamentali dell’Unione, tra cui la trasparenza e la responsabilità. La mozione era stata discussa lunedì, all’inizio della sessione di luglio del Parlamento europeo.

Deficit bilancia commerciale – In Romania, il deficit della bilancia commerciale nei primi cinque mesi di quest’anno è aumentato del 16,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, raggiungendo i 14,32 miliardi di euro, secondo i dati INS pubblicati oggi. Nel periodo gennaio-maggio, le esportazioni FOB sono state pari a 39,47 miliardi di euro e le importazioni CIF a 53,79 miliardi di euro. D’altra parte, il Prodotto Interno Lordo ha ristagnato nel primo trimestre di quest’anno rispetto al trimestre precedente e, rispetto allo stesso trimestre del 2024, l’aumento del PIL è stato dello 0,3%, secondo i dati provvisori INS. Un contributo negativo alla crescita del PIL è stato registrato dall’industria, che ha registrato una diminuzione del volume di attività del 3%. Il bilancio per l’anno in corso si basa su una crescita economica del 2,5%.

Maltempo – Mercoledì, forti venti hanno abbattuto alberi in diverse località di Argeş (sud), durante una tempesta che ha colpito la zona centrale della provincia. L’Ispettorato per le Situazioni di Emergenza (ISU) di Argeş ha annunciato che i vigili del fuoco sono intervenuti per rimuovere alcuni alberi caduti sulla strada o sulle auto, nonché sui cavi elettrici nella città di Mioveni. Le tempeste si sono verificate anche nella provincia di Maramureş (nord-ovest), dove hanno causato ingenti danni materiali in cinque località, ma senza registrare vittime. Una tempesta forte, ma di breve durata, tuttavia, ha causato caos nella località montana di Sinaia (sud). Diverse persone hanno avuto bisogno di cure mediche, il traffico ferroviario è stato gravemente interrotto e diversi edifici storici sono stati colpiti. 16 persone sono arrivate al Centro di Accoglienza d’Urgenza dell’ospedale di Sinaia con vari traumi craniocerebrali e spinali, con fratture alla testa, alle gambe e alle braccia. Oltre ai romeni, tra i feriti c’erano anche cittadini di nazionalità israeliana e canadese. Forti raffiche di vento hanno divelto il tetto della stazione ferroviaria della città. Decine di turisti sono stati sorpresi dalla tempesta in montagna, a quote tra i 1400 e i 2000 metri. Loro hanno trovato riparo nei rifugi e sono stati recuperati con auto, perché le funivie hanno smesso di funzionare.

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