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11.12.2025

Giustizia: "attacco concertato contro il potere giudiziario", la reazione della presidente della Corte d'Appello di Bucarest a seguito dell'inchiesta Recorder/Ucraina: il presidente Nicușor Dan in videoconferenza alla riunione della "Coalizione dei volenterosi"/ Governo: accordo tra il premier Ilie Bolojan e il leader dell'USR, Dominic Fritz, su presentazione proposta per la carica di ministro della Difesa entro la fine della prossima settimana

11.12.2025
11.12.2025

, 11.12.2025, 16:57

Giustizia – “Accuse del tipo “gli imputati vengono lasciati liberi” non sono vere”, ha dichiarato oggi la presidente della Corte d’Appello di Bucarest, Liana Arsenie, in una conferenza stampa straordinaria a seguito dell’inchiesta giornalistica “Giustizia catturata”, condotta da Recorder. Nell’investigazione compaiono diversi procuratori e giudici, alcuni con identità protetta, che rivelano il modo in cui la dirigenza della Corte d’Appello di Bucarest avrebbe cambiato i giudici di alcuni collegi per ottenere decisioni favorevoli a persone accusate di corruzione.Le accuse dei due giudici presenti nell’inchiesta Recorder non hanno legame con la realtà fattuale, afferma Liana Arsenie. A suo avviso, l’investigazione costituisce “un linciaggio mediatico, una demonizzazione attraverso la manipolazione, menzogne dette da persone che reagiscono a causa del loro fallimento personale”. Denuncia inoltre “un attacco concertato contro il potere giudiziario” e afferma di avere “prove che confutano le accuse”. Una giudice della Corte d’Appello di Bucarest è intervenuta durante la conferenza stampa, dichiarando che tutto ciò che uno dei suoi colleghi ha affermato nel documentario Recorder è vero. La giudice Raluca Moroșanu ha aggiunto che sono terrorizzati e che non ricevono alcun aiuto dalla dirigenza della corte nella loro attività. L’inchiesta giornalistica è considerata dalla sezione giudici del CSM come parte di un piano ben organizzato per “destabilizzare il potere giudiziario attraverso la distruzione della fiducia nel sistema di giustizia e della fiducia nelle persone che ricoprono incarichi dirigenziali”. Il documentario ha portato centinaia di manifestanti ieri sera a protestare davanti alla sede del Consiglio Superiore della Magistratura a Bucarest, chiedendo le dimissioni del ministro dell’Interno, Cătălin Predoiu, ex ministro della Giustizia, della presidente della Corte Suprema, Lia Savonea, e della dirigenza del CSM. Il ministro della Giustizia, Radu Marinescu, ha dichiarato che è assolutamente inaccettabile qualsiasi interferenza politica nell’atto di giustizia e che l’istituzione da lui guidata è aperta a qualsiasi riforma che rientri nella sua competenza.

 

Ucraina – Il presidente romeno Nicușor Dan partecipa in videoconferenza alla riunione della “Coalizione dei volenterosi” a sostegno dell’Ucraina. Gli stati rappresentati offrono sostegno militare a Kiev e sono disposti a fornire, in una forma o nell’altra, garanzie di sicurezza anche dopo la fine della guerra con la Russia. Alla riunione ha confermato la sua partecipazione anche il leader di Kiev, Volodymyr Zelenski. Ieri il presidente francese Emmanuel Macron, assieme ad altri leader europei, hanno avuto una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nel tentativo di sostenere il piano di pace da lui proposto per l’Ucraina. I leader europei si incontreranno di nuovo lunedì a Berlino per discutere della situazione in Ucraina e del piano di pace proposto dagli Stati Uniti.

 

Romania-Serbia – Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo della confinante Romania, Nicuşor Dan, dedicata agli affari bilaterali – informa la stampa di Belgrado, ripresa a Bucarest. In un post sui social, Vucic ha sottolineato che i due Paesi sono legati da un’amicizia secolare, da avvicinamento e cooperazione in tutti i campi e ha espresso la convinzione che ci sia ancora molto spazio per rafforzare il dialogo politico, nonchè per raggiungere dei progressi visibili nelle relazioni economiche, già su un percorso di continuo sviluppo. Uno dei progetti più significativi è l’autostrada Belgrado-Timişoara, con la quale collegheremo le due città con viaggi di solo un’ora, un percorso che rafforzerà i nostri legami e renderà la vita più facile per i nostri cittadini, ha sottolineato Vucic. Il presidente serbo ha ringraziato la Romania per il sostegno agli iter della Serbia di aderire all’Unione Europea.

 

Politica – Il premier liberale Ilie Bolojan ha annunciato di aver concordato con il presidente dell’USR, Dominic Fritz, che entro la fine della prossima settimana il suo partito presenti una proposta per la carica di ministro della Difesa. In un’intervista televisiva, il primo ministro ha affermato che la persona proposta dovrà presentare un background professionale che dimostri la sua qualificazione, di modo che il settore possa essere gestito nelle migliori condizioni. Il precedente ministro Ionuţ Moşteanu si è dimesso dall’incarico due settimane fa, dopo che la stampa ha scoperto che aveva falsificato il suo CV. Il dicastero della Difesa è stato assunto ad interim dal ministro dell’Economia, Radu Miruţă, anche lui membro dell’USR.

 

Energia – Le royalties per il petrolio e il gas estratti dalla società austriaca OMV Petrom sulle licenze acquisite durante la privatizzazione aumenteranno del 40%, il che garantirà alla Romania una quota equa nello sfruttamento delle sue risorse. La precisazione viene fatta in un comunicato del governo di Bucarest, secondo il quale la Romania non pagherà più a OMV Petrom i costi di chiusura dei pozzi non più utilizzati. Un accordo di principio per i prossimi 15 anni è stato stabilito tra le due parti in un memorandum, attraverso il quale il governo afferma di essere riuscito, dopo 20 anni dalla firma del contratto iniziale, di riequilibrare la cooperazione con OMV Petrom. In tutte le sue attività, OMV Petrom terrà conto degli interessi nazionali della Romania e dei consumatori romeni, nel rispetto dei principi in materia di concorrenza stipulati nella legislazione nazionale e dell’Unione Europea, precisa la fonte citata.

 

Qualità dell’aria – La Commissione Europea ha deciso di deferire la Romania alla Corte di giustizia dell’UE per non aver monitorato efficacemente la qualità dell’aria, in conformità con le direttive comunitarie. Nello stesso ambito, ma per una direttiva diversa, Bruxelles invia anche una lettera di monito per il superamento delle emissioni di particolato fine, che incide sulla salute delle persone, aumentando il rischio di malattie respiratorie e cardiovascolari. La Commissione ha già inviato lettere di monito alla Romania dal 2017 e dal 2019, mentre nel 2023 ha emesso un parere motivato. Le misure adottate finora non sono tuttavia sufficienti. Bucarest deve ridurre urgentemente le emissioni di particolato, completare e modernizzare la rete di monitoraggio affinché i dati siano affidabili e completi, e poi comunicare alla Commissione i progressi ottenuti. In caso contrario, rischia multe e sanzioni.

 

Istruzione – Il governo di Bucarest ha approvato tramite memorandum l’adesione della Romania all’Agenzia Europea per i Bisogni Educativi Speciali. Secondo un comunicato dell’Esecutivo, si tratta di un’organizzazione europea indipendente che si propone come piattaforma di collaborazione per i Ministeri dell’Istruzione degli stati membri. Sostiene lo sviluppo di sistemi educativi inclusivi, al fine di garantire il diritto di ogni studente a beneficiare di opportunità educative eque e di alta qualità. “L’adesione della Romania e la partecipazione alle attività dell’Agenzia rappresentano un’opportunità essenziale di cooperazione per il raggiungimento degli obiettivi assunti a livello nazionale in materia di promozione e fornitura di un’istruzione inclusiva per tutti gli studenti”, afferma il governo di Bucarest.

 

Unesco – La cobza, strumento muzicale tradizionale romeno, diventa parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Organizzazione dell’ UNESCO. La presidente della Commissione romena per le relazioni con l’UNESCO, Dumitriţa Gliga, ha dichiarato che la Romania ha ottenuto un nuovo successo in occasione della 20/a sessione del Comitato Intergovernativo per il Patrimonio Culturale Immateriale (UNESCO), organizzata a Nuova Delhi, in India, dall’8 al 13 dicembre. Secondo la presidente, il fascicolo Cobza – conoscenze, tecniche e musica tradizionali, presentato dalla Romania insieme alla Repubblica di Moldova, è stato ufficialmente iscritto nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Con questa decisione, la cobza diventa l’undicesimo elemento romeno parte del patrimonio immateriale riconosciuto dall’UNESCO. Strumento a corde, simile a una piccola chitarra arcaica, la cobza ha accompagnato danze, rituali, matrimoni e canti romeni per secoli e sta ricevendo il riconoscimento internazionale che merita, ha sottolineato Dumitriţa Gliga.

 

 

 

 

11.12.2025 (aggiornamento)
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