Della violenza e di altri demoni
Che si tratti di violenza fisica, sessuale, culturale, spirituale o cibernetica, parliamo sempre di potere, di controllo. La violenza è un processo ripetitivo.
Christine Leșcu, 13.01.2022, 18:14
Che si tratti di violenza fisica, sessuale, culturale, spirituale o cibernetica, parliamo sempre di potere, di controllo. La violenza è un processo ripetitivo. Molte volte, essa degenera e si arriva persino allomicidio. Questo gioco malato di controllo e potere lascia profondi traumi nel cuore della vittima. Cosè la violenza domestica dal punto di vista psicologico? Quali le tappe di questo processo? “Dal punto di vista psicologico, la violenza in famiglia, nota pure come violenza domestica, presuppone un comportamento o unazione deliberata, che utilizza il costringimento fisico o emotivo su un altro membro della famiglia, al fine di imporre il proprio potere e controllo nei suoi confronti. Quindi un abuso. La violenza in famiglia appare come un processo ripetitivo. È come una successione di comportamenti abusivi che, una volta apparsi, diventano prevedibili. Questo loop ha 4 fasi che si ritrovano sia nel comportamento dellaggressore, che in quello della vittima. Nella prima fase appare la tensione. La vittima si sente ansiosa, cerca di migliorare latmosfera ed è attenta ai propri gesti e comportamenti. Nella seconda fase, di aggressione, la vittima si sente umiliata, triste e ha il sentimento che la situaziuone è ingiusta, che laltro ottiene sempre ciò che si propone. La terza fase, di giustificazione, quando la vittima cerca di capire le spiegazioni e di aiutare laggressore a cambiare. Dubita delle proprie percezioni e si sente responsabile della situazione. Nella quarta fase, la conciliazione ( o la luna di miele), la vittima dà una chance allaggressore. Lo aiuta, nota i suoi sforzi e crede che laggressore cambierà le proprie abitudini. La Romania, purtroppo, è in testa alla classifica sulla violenza domestica nellUe. Ogni 30 secondi, una donna è vittima della violenza fisica, e 3 su 10 donne sono state aggredite fisicamente o psichicamente, a partire dai 15 anni. Unaltra statistica Ue rileva che, in Romania, ogni ora, due bambini sono vittime della violenza domestica e l86% dei casi segnalati, di abuso sui bambini, avviene in famiglia. Solo uno su nove genitori non colpirebbe mai il proprio figlio, e il 50% afferma di farlo per il bene dei figli. Il 63% dei figli afferma di essere stati colpiti dai genitori almeno una volta”, ci ha spiegato la psicoterapeuta esistenzialista Cristina Năstase.
Può sembrare paradossale, ma la vittima, anche se sottoposta ripetutamente ad abusi, non lascia laggressore. Ingannata dal suo comportamento, dalle sue promesse, la vittima accetta di dargli unaltra chance. E poi unaltra. “Nel processo di violenza domestica cè la fase della luna di miele, quando labusatore cambia il comportamento verso la vittima proprio per impedirle/gli di uscire dalla relazione. Laggressore può far finta di pentirsi, di cercare aiuto professionale e persino di comportarsi da persona affettuosa e premurosa, per riconquistare la fiducia della vittima. Non dimentichiamo che la vittima è nella fase post-aggressione ed è in uno stato din reale confusione. La finta bontà e le finte promesse di non essere più aggressivo possono determinare la vittima a credere che la relazione può essere salvata. È molto importante che le vittime capiscano che non sono loro la causa del maltrattamento cui sono sottoposte, per non avere il senso di colpa nei confronti dellabusatore, che le tine in questo circolo vizioso”, ci ha spiegato sempre Cristina Năstase.
Labuso può assumere varie forme, ammonisce Cristina Năstase. “Ci sono più forme di violenza domestica. La violenza fisica è la più ovvia e vuol dire lesioni corporali. La violenza sessuale vuole dire pratiche sessuali senza laccordo della vittima, nei confronti dei membri della famiglia o dei figli. La violenza psichica include minacce gravi, costrizioni, privazioni di libertà, vessazioni, ricatti emotivi, umiliazioni, ridicolizzazioni, uso dei figli per fare pressioni. La violenza sociale comporta lisolamento della vittima, tramite il divieto o la limitazione del contatto con la famiglia o gli amici. La violenza economica è il divieto di lavorare, la limitazione dellaccesso della vittima ai soldi, alle cose personali, al cibo, al telefono, tutto ciò che renderebbero la vittima autonoma. La violenza spirituale comporta il divieto di parlare nella lingua materna o lobbligo di pratiche religiose innaccettabili per la vittima. È apparso un altro tipo di violenza domestica, la violenza cibernetica. È una vessazione online, tramite il monitoraggio e lintercettazione di vari dispositivi, senza laccordo della vittima. Quindi, per assumere una posizione di controllo e potere.”
Unaltra forma di violenza è il “guilt tripping”, ossia il ricatto emotivo, linduzione del senso di colpa, levocazione ripetitiva degli errori fatti nel passato dalla vittima, la manipolazione, il costringimento. Ma i più esposti e più facili da ferire sono i bambini. Vittime perfette, prive di autodifese, i bambini abusati credono sia questa la normalità. Quali le conseguenze dellaggressione fisica o di altra natura sui bambini ci spiega Cristina Năstase. “I bambini restano spesso leali al genitore che li abusa, perchè temono cosa possa succedere se svelano labuso. Un bambino abusato emotivamente potrebbe credere che i nomingoli offensivi o laffetto negato sia un modo normale di vita. Un bambino crede spesso di essere responsabile dellabuso anche perchè significherebbe che non è amato e che è indesiderato. Solo tramite il paragone con ciò che succede nelle famiglie dei compagni di scuola o degli amici può capire che ciò che sta vivendo a casa è tossico. Le conseguenze di questo abuso sui bambini possono essere gravi e persistere fino alla maturità. Ci possono essere problemi di attacamento, un alto rischio di relazioni difficili con i colleghi, problemi di intimità, di risoluzione dei conflitti, di aggressione nelle relazioni, comportamenti antisociali, persino delinquenza, comportamenti additivi, aggressivi. Senza un adeguato intervento, le persone abusate nellinfanzia hanno un rischio più elevato di abusare, dal loro canto, i propri figli, rispetto alle persone che non hanno subito abusi.”