Alexandru Averescu
Con la fine della prima Guerra Mondiale, il mondo cambiava profondamente.
Steliu Lambru, 03.05.2018, 14:14
Con la fine della prima Guerra Mondiale, il mondo cambiava profondamente. Nella politica si faceva strada il populismo, come effetto delle nuove idee e del voto universale. Quello romeno fu rappresentato dalla Lega del Popolo, che successivamente cambiò nome in Partito del Popolo, organizzazione politica ispirata e fondata dal maresciallo Alexandru Averescu, eroe della Grande Guerra.
Nato nel 1859 nelle vicinanze della città di Ismail, sul braccio Chilia del Danubio, nel sud dell’odierna Ucraina, Averescu si diplomò nel 1866 presso l’allora Scuola di Guerra dell’Esercito di Torino. Al rientro in Romania, fu nominato professore presso la Scuola Superiore di Guerra di Bucarest. Fu autore di numerosi corsi di tattica, strategia, organizzazione – mobilitazione, geometria militare. Dal 1896 al 1898 fu l’addetto militare di Romania a Berlino. Il 13 marzo 1907, Alexandru Averescu diventò ministro della Guerra nel governo liberale presieduto da Dimitrie A.Sturdza e partecipò alla repressione delle sommosse contadine di quell’anno.
La fama di Averescu avvenne con la prima Guerra Mondiale, quando comandò la II/a Armata romena, che sconfisse le Potenze Centrali a Marasti e Oituz nell’estate del 1917. Dopo il 1918, fondò un partito per combattere contro le vecchie formazioni politiche, attuando delle riforme. L’impresa di Averescu ebbe un forte impatto sulla gente semplice, soprattutto grazie al punto programmatico del partito in cui si chiedeva che tutti lavorassero e non solo alcuni, nel beneficio degli altri. L’onestà stava al di sopra degli affari che, negli anni del conflitto, avevano generato l’odiata categoria degli arricchiti di guerra. Inoltre, Averescu aveva dichiarato che ogni famiglia contadina doveva possedere 5 ettari di terra, il che gli procurò altri voti.
Lo storico Ioan Scurtu presenta Averescu come il primo mito politico nella storia della Romania. La gente credeva che lui e solo lui fosse capace di rimediare la situazione, di punire i colpevoli del disastro, di attuare delle riforme e assicurare un tenore di vita migliore per le masse. Il politico Constantin Argetoianu descrive un episodio del 1919. In piena campagna elettorale, Averescu andò nelle province di Ilfov e Ialomita, dove gli abitanti dei villaggi lo accoglievano insieme ai preti e ai maestri di scuola elementare. Guardavano a lui come a Messia, le donne si inginocchiavano, mandavano i bambini a baciare l’abito che aveva vestito durante la guerra e che indossava anche durante la campagna elettorale. La popolarità fu anche confezionata, vennero coniate delle medaglie, stampati giornali e volantini, ma prima di tutto si trattava di una vera psicosi popolare che svolse un ruolo essenziale nel propulsare la Lega del Popolo e Averescu come personaggio di prima fila sulla scena politica romena, spiega lo storico.
Alla fine degli anni 1920, con l’uscita del generale Averescu dalla vita pubblica, il suo partito perse l’influenza. Promosso a maresciallo nel 1930, si spense a ottobre 1938 a Bucarest, all’età di 79 anni.