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La mostra “Tra la Romania e la Francia. Un percorso figurativo notevole”

La mostra annuale della Pinacoteca di Bucarest, presso il Museo del Municipio di Bucarest (MMB), ha un’importanza particolare poiché si iscrive nel contesto generale delle celebrazioni del trentesimo anniversario della francofonia in Romania.

"Tra la Romania e la Francia. Un percorso figurativo notevole"

, 23.02.2024, 19:07

La mostra annuale della Pinacoteca di Bucarest, presso il Museo del Municipio di Bucarest (MMB), ha un’importanza particolare poiché si iscrive nel contesto generale delle celebrazioni del trentesimo anniversario della francofonia in Romania. Così, al Palazzo Șuțu, nel centro della capitale, una delle sedi emblematiche del Museo del Municipio di Bucarest, si svolge la mostra “Tra la Romania e la Francia. Un percorso figurativo notevole”. La mostra resterà aperta al pubblico fino alla fine di settembre.

Abbiamo parlato di questa mostra con la vicedirettrice del Museo del Municipio di Bucarest, Elena Olariu: “La mostra è stata inaugurata il 17 novembre 2023 e resterà aperta fino al 26 settembre 2024, quindi gli amanti dell’arte hanno abbastanza tempo per visitarla. Nel 2023 abbiamo festeggiato il 30/o anniversario della francofonia in Romania e questo è stato anche il motivo per cui abbiamo organizzato la mostra. L’idea più importante che risulta dopo aver percorso le opere esposte è il legame intrinseco tra l’arte romena e quella francese. A cominciare dal XIX secolo, nella seconda metà del secolo e soprattutto nella prima parte del XX secolo, fino all’insediamento del regime comunista, i giovani romeni andavano in Europa a studiare l’arte. Studiavano a Monaco di Baviera e a Parigi. A Parigi, studiavano presso la più importante accademia di belle arti del mondo, Beaux Arts, poiché Parigi era diventata il centro mondiale dell’arte, almeno nella seconda metà del Novecento.”

Elena Olariu ci ha offerto ulteriori particolari sulla storia della francofonia romena dal punto di vista delle arti figurative e ci ha parlato dall’attrazione degli artisti romeni per la Francia e soprattutto per Parigi. Ha accennato anche agli inizi dell’arte moderna in Romania e alla fondazione della scuola superiore d’arte, le cui basi sono state gettate dal pittore Theodor Aman (1831-1891): “Per la capitale francese era partito anche Theodor Aman, ad esempio, ed è con lui che apriamo la nostra mostra. Aman ha eseguito studi completi d’arte a Parigi. Ed aveva iniziato persino a esporre nei saloni ufficiali della città, che erano grandi mostre dell’arte, le maggiori in Europa. Vi esponevano artisti francesi, ma anche artisti che studiavano in Francia oppure che rimanevano a Parigi dopo gli studi per continuare una carriera brillante. Quindi Theodor Aman riuscì a portare a compimento questo suo grande sogno di studiare nella capitale europea dell’arte. Al ritorno in Romania, fondò la Scuola di Belle Arti.”

La vicedirettrice del Museo del Municipio di Bucarest ha passato in rassegna alcuni artisti romeni importanti (tra cui Nicolae Grigorescu, 1838-1907, Ion Andreescu, 1850-1882 oppure Ștefan Luchian, 1869-1916), le cui opere sono esposte nella mostra ospitata al Palazzo Suțu. Tutti questi artisti sono stati influenzati dalla Francia e dai legami artistici con l’arte francese: “Un altro artista importante, un grande maestro, pittore nazionale, Nicolae Grigorescu, partì anche lui per Parigi per raffinare gli studi artistici. Molti di questi artisti, in precedenza, erano specializzati in affreschi di chiese e andavano a Parigi per imparare l’arte moderna, l’arte della pittura sul cavalletto, come diremmo noi oggi. Così anche Andreescu. Abbiamo nella mostra una sua opera interessante. … Dopo Grigorescu, Andreescu, arrivò a Parigi anche Ștefan Luchian e vi restò per un certo periodo, anche se in precedenza aveva studiato a Monaco di Baviera. Quindi questo pellegrinaggio interessante tra Monaco di Baviera e Parigi si mantenne per un lungo periodo.”

Elena Olariu ci ha descritto anche lo straordinario rapporto tra il pittore romeno Theodor Pallady e il grande pittore francese Henri Matisse: “In Francia, gli artisti romeni conobbero anche i grandi maestri francesi, … Pallady, ad esempio, strinse amicizia con Matisse, … e, per chi non conosce la straordinaria storia della camicia tradizionale romena, la ie, regalò al grande artista francese alcune camice tradizionali romene cucite con molta maestria. Le regalò a Matisse, il quale realizzò una serie importante di opere d’arte, grafica e pittura, in cui le camice romene erano indossate da giovani modelle. … Questi legami straordinari non hanno dato risultati sono a livello artistico, ma anche sul piano della promozione della cultura romena in generale, e questo è un aspetto molto importante che va segnalato.”

Che altri artisti sono presenti nella mostra “Tra la Romania e la Francia”? “Altri artisti importanti le cui opere sono esposte nella mostra sono Ștefan Popescu, che ha studiato a Monaco di Baviera, ma ha vissuto per molti anni a Parigi. Kimon Loghi, ad esempio, è un altro artista importante che ha viaggiato per la Francia e ha dipinto. Iosif Iser, Max Arnold, Ștefan Constantin e moltissimi artisti che hanno pendolato tra la Romania e la Francia. Prima di concludere, vorrei accennare anche a Cecilia Cuțescu-Storck, che è rappresentata nella mostra con una serie di opere di arte grafica e con una pittura.”

Alla fine della nostra chiacchierata, Elena Olariu ha dichiarato: “Siamo del parere che questa mostra rifletta pienamente le relazioni importanti stabilite tra la Romania e la Francia, soprattutto nel periodo interbellico, e l’apice raggiunto dall’arte romena in quel periodo.”

Foto: facebook.com/PremiileGopo
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