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Lo scrittore Matei Vișniec, Doctor Honoris Causa dell’UNATC Bucarest

Matei Vișniec è stato insignito del titolo di Doctor Honoris Causa nellambito delle festività organizzate in occasione del 73/o anniversario dellUniversità Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica Ion Luca Caragiale di Bucarest

Lo scrittore Matei Vișniec, Doctor Honoris Causa dell’UNATC Bucarest
Lo scrittore Matei Vișniec, Doctor Honoris Causa dell’UNATC Bucarest

, 17.03.2023, 20:09

Matei Vișniec, il drammaturgo romeno più messo in scena, è stato insignito del titolo di Doctor Honoris Causa nell’ambito delle festività organizzate in occasione del 73/o anniversario dell’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica Ion Luca Caragiale” di Bucarest. Nel 2018, Matei Vișniec è diventato anche Cavaliere delle Arti e delle Lettere nello spazio culturale francese. Nel suo discorso alla consegna del titolo di Doctor Honoris Causa, Matei Vișniec ha parlato della prospettiva degli artisti indipendenti e della necessità di una strategia nazionale per loro ed ha reso un omaggio al critico teatrale George Banu, che si è spento quest’anno. Nello stesso discorso, Matei Vișniec ha accennato anche al suo rapporto con i due Paesi in cui si è formato e ha creato, la Romania e la Francia.



Poeta, drammaturgo, romanziere e giornalista, Matei Vişniec è nato il 29 gennaio 1956 a Rădăuţi, nella Romania settentrionale. Ha debuttato pubblicando poesia sulla rivista Luceafărul nel 1972. Si è annoverato tra i fondatori del Cenacolo del lunedì coordinato dal critico Nicolae Manolescu. Matei Vişniec ha scritto sette volumi di poesia, sette romanzi, tra i quali ricordiamo Sindrome da panico nella Città dei lumi”, Amori tipo scarpa, amori tipo ombrello” e Un secolo di nebbia”, un libro di novelle e oltre 50 pièce teatrali. Dal 1987 vive in Francia dove lavora come giornalista presso Radio France Internationale. Dopo il crollo del comunismo nel 1989, l’attività di Matei Vişniec si è svolta tra la Francia e la Romania, tra due culture e due lingue, tra Occidente e Oriente. Le sue pièce sono tradotte in oltre 30 lingue e sono state messe in scena in oltre 30 Paesi. Matei Vișniec è menzionato anche in un ampio dizionario, “Dictionnaire des étrangers qui ont fait la France”.



Matei Vișniec: Questo dizionario è molto interessante per ciò che rappresenta la Francia come spazio di apertura culturale, come grande potenza culturale. In questo dizionario sono inseriti circa 4 mila nominativi, dalla Rivoluzione Francese finora, quindi dal 1793 fino ai giorni nostri. Si tratta degli stranieri che sono venuti in Francia e che hanno recato un contributo all’interno del suo spazio culturale e spirituale. Evidentemente, i romeni hanno una partecipazione estremamente importante alla realizzazione di quest’edificio culturale. Alla fine del 19esimo secolo sono cominciati a venire romeni che si sono affermati in vari settori. Vorrei ricordare un nome dimenticato. Un attore che veniva da Iași, che ha frequentato la Scuola di Teatro e che dopo è stato una star del film muto. Il suo nome d’arte era Eduard de Max. Ci sono numerosi romeni menzionati in questo dizionario, ma ricorderei un altro ancora, il compianto critico teatrale George Banu. È considerato teatrologo francese di origine romena, perché ha scritto la sua intera opera in francese, ma l’ha tradotta e pubblicata anche in Romania. Esiste un contributo romeno estremamente importante, evidenziato in questo dizionario e posso dire che mi fa piacere che il mio nome sia inserito in questo volume, perché ho scritto circa 30 pièce in lingua francese, alcune pubblicate presso case editrici importanti, come Actes Sud. Sono state messe in scena centinaia di volte da compagnie francesi indipendenti, mentre negli ultimi 30 anni, quasi ogni anno, almeno una mia pièce è stata selezionata al Festival del Teatro di Avignone. Allo stesso tempo ho cercato di creare ponti, legami tra la Francia e la Romania, trarre ispirazione da quello che vedo in Francia per suggerire ai romeni di fare cose simili. Per me, la Francia ha significato un’apertura. La Francia mi ha aperto delle prospettive, ma non ho mai perso le mie radici. Perché, infatti, mi sono formato in Romania, la mia sensibilità è quella di uno scrittore romeno e dell’Europa dell’Est, e la poesia riesco a sentirla profondamente solo in lingua romena.”



Dal 2016, a Suceava è stato fondato un teatro che reca il nome del famoso drammaturgo: il Teatro Municipale Matei Vișniec”. Matei Vișniec: Credo che sia il più recente teatro creato in Romania da fondi locali. Prima che venisse fondato questo teatro, sette anni fa, c’è stato un festival del teatro che ho creato assieme a delle persone molto entusiaste di Suceava. Ho creato quel festival, 11 anni fa, assieme alla poetessa Carmen Veronica Steiciuc, che purtroppo si è spenta nel frattempo, al Club Rotary, all’Associazione Bucovina, a persone di alta qualità e molto impegnate. Tramite quel festival, siamo riusciti ad attirare il pubblico nelle sale da spettacolo. C’erano spettacoli gratuiti, importanti, che venivano da tutto il Paese ed erano presentati a un pubblico assai numeroso. Questo festival ha dimostrato che a Suceava c’è bisogno di un teatro professionista, di un teatro d’arte, di un teatro con attori che sentano le aspettative e i bisogni culturali degli abitanti di Suceava, attori che diventino delle celebrità locali. Per fortuna, adesso questo teatro esiste. Ed è straordinario che i dieci attori che vivono e lavorano a Suceava, al Teatro Municipale Matei Vișniec, producono ogni anno almeno quattro spettacoli. Al momento, come ho già detto, il teatro ha lanciato più progetti importanti.”



A fine marzo, il Teatro Nazionale I.L.Caragiale di Bucarest ospita la prima di un nuovo spettacolo tratto da una pièce di Matei Vișniec: “La parola progresso pronunciata dalla madre suona incredibilmente falso”. La regia dello spettacolo è firmata da Botond Nagy, uno dei registi che hanno messo in scena in maggior numero di spettacoli tratti da opere di Matei Vișniec. Uno di questi, “Il ritorno a casa”, uno spettacolo sulla guerra e sull’assurdità dell’inutile sacrificio di vite umane, una produzione del Teatro Municipale “Matei Vişniec” di Suceava, ha fatto parte anche della selezione del FNT, edizione 2022.

Fonte foto: fb.com / L'anno nuovo che non venne mai
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