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Librai della vecchia Bucarest: Leon Alcalay

Librai della vecchia Bucarest: Leon Alcalay

Lungo la storia, la cultura ha generato anche cambiamenti economico-sociali, non solo elevazione spirituale. A suo turno, il libro ha educato menti, ma ha contribuito anche allo sviluppo di abilità fisiche. La prima rivoluzione dell’informazione di cui ha beneficiato il libro è stata la stampa, inventata dal tedesco Johannes Gutenberg alla metà del 15/o secolo. Da allora, nell’industria del libro e della stampa sono apparsi e si sono sviluppati nuovi mestieri, come quelli del tipografo e più tardi, del linotipista. Però il libro ha contribuito anche alla comparsa dei mestieri di editor, libraio, venditore di libri e mercante di libri.

La storia del libro di larga diffusione nello spazio romeno iniziò verso la metà del 19/o secolo. Il commercio di libri apparve sullo sfondo della diffusione dell’insegnamento primario e del calo dell’analfabetismo e, più in generale, in seguito alla formazione e al consolidamento dello stato romeno moderno. Da un oggetto destinato alle élite e agli ambienti ecclesiastici, il libro si diversificò diventando un prodotto di ampia circolazione, accessibile a tutte le classi e categorie sociali. La popolarizzazione del libro fu sia un’opportunità d’affari, che un mezzo per educare coloro che non si permettevano di comprare libri cari. Uno dei più conosciuti editor, librai e venditori di libri della vecchia Bucarest, quella di prima del 1945, fu Leon Alcalay.

Nato a Bucarest nel 1847, Alcalay era stato attratto dai libri già dell’adolescenza. La Bucarest degli anni 1870 era caratterizzata da una grande eccitazione del cambiamento e l’infusione di libri era ampia. Alcalay cominciò come venditore ambulante di libri, riviste e vecchie stampe. Era ciò che oggi chiamiamo un antiquario. Stabilì la sua sede su Calea Victoriei, all’incrocio con il viale Elisabetta, la principale strada della città, nei pressi del “Grand Hotel du Boulevard”. Felicia Waldman dell’Università di Bucarest, che sta inventariando i punti di riferimento della comunità ebraica di Bucarest, ha messo sulla carta della Bucarest ebraica anche il luogo in cui è cominciata la storia del brand Alcalay: Al pianoterra di quest’albergo si trovava, sin dall’inizio, dal 1867, quando venne costruito, la libreria universale Alcalay. Leon Alcalay era un libraio ebreo di origine spagnola, sefardita, che all’età di 16 anni aveva cominciato a vendere libri di seconda mano dietro l’albergo, dove oggi c’è la via Eforie. All’epoca, nella zona si trovava la sede della legazione russa e, davanti a questa, Alcalay aveva due scaffali di libri di seconda mano. Era talmente appassionato di libri, in generale, che partendo da questa piccola impresa di vendita di libri di seconda mano, diventò il più conosciuto editor, libraio, produttore di libri e di tutte le categorie di prodotti che rientrano nell’industria dell’editoria, gestendo la casa editrice universale Alcalay.

Gli affari con libri di Leon Alcalay aumentarono e lui passò a un livello superiore, la pubblicazione e vendita di libri di attualità. Spirito moderno, Alcalay desiderava diffondere i valori universali dell’umanismo e della cultura anche in Romania. Perciò, nel commercio di libri che stampava e che rivendeva, un posto molto importante era occupato dalla letteratura universale. I nomi più famosi della letteratura universale arrivavano in questo modo nelle mani dei lettori romeni. Seguiva le tendenze sul mercato occidentale del libro e così apparve anche in Romania il libro tascabile della famosa collana “Biblioteca per tutti” della Reclams Universal Bibliothek di Lipsia. Fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, Alcalay fu uno dei leader del mercato librario romeno. Però, nel 1920, il fondatore del libro per tutti in Romania si spense all’età di 73 anni, ponendo fine a un’epoca. Felicia Waldman: Nel 1920 Alcalay morì e la sua famiglia ereditò e porto avanti questa libreria. Era presente, praticamente, in tutti il Paese, non solo a Bucarest. È la libreria che portò in Romania la collana “Biblioteca per tutti”. Si trattava di una collana tedesca che rendeva accessibile la letteratura al pubblico meno abbiente. In pratica, metteva a disposizione libri a prezzi più bassi, in modo da rendere la letteratura propria e la letteratura universale accessibili a un pubblico quanto più largo, tramite la libreria Alcalay e la collana “Biblioteca per tutti”. La collana è continuata ad esistere anche nel periodo comunista, però curata da un’altra casa editrice, perché la casa editrice Alcalay non esisteva più.

Verso la fine degli anni 1930, sull’edificio in cui si trovava la sede della casa editrice Alcalay, non compariva più il nome del suo fondatore, bensì quello di Remus Cioflec. La spiegazione di questo cambiamento è l’antisemitismo di stato. Felicia Waldman: Negli anni 1938-1939, la famiglia Alcalay ha capito cosa sarebbe successo, come si sarebbero evolute le cose ed ha venduto l’affare a Remus Cioflec. Quest’ultimo era anche lui un editore all’epoca che aveva la possibilità e l’interesse di acquistare la rete Alcalay. In questo modo l’ha praticamente salvata, la casa editrice Alcalay è stata salvata perché Cioflec ha accettato di comprarla. Successivamente è stata però nazionalizzata dai comunisti e tutto è finito. Ma almeno ha resistito fino al 1948.

I libri a prezzi accessibili nella vecchia Bucarest sono legati al nome di Leon Alcalay. Gli appassionati di libri antichi possono trovare ancora oggi negli antiquariati il marchio che ha reso la cultura a portata di mano di tutti.

Categories: Enciclopedia RRI
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