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L’influenza stagionale torna in Romania

In Romania, le famose ondate di Covid-19 sono state ora sostituite da una valanga di infezioni da virus respiratori.

L’influenza stagionale torna in Romania
L’influenza stagionale torna in Romania

, 13.01.2023, 17:44

Per oltre due anni – da febbraio 2020, quando è comparso il primo caso di Covid-19 in Romania, fino a marzo 2022, quando tutte le restrizioni imposte dalla pandemia sono state revocate – si è notato che almeno dal discorso pubblico sono scomparse parole come ʺraffreddoreʺ, ʺvirosiʺ o ʺinfluenzaʺ. Tutta lattenzione – sia degli specialisti molto pubblicizzati, che della gente comune – è stata rivolta, in tutto questo periodo, in ununica direzione: linfezione da Sars-CoV-2.



Lultima epidemia di influenza stagionale in Romania risale a febbraio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia. Ora, dopo la pausa indesiderata di due anni, le infezioni respiratorie specifiche della stagione fredda sono improvvisamente tornate allattenzione a causa del loro numero crescente. Le famose “ondate” di Covid-19 sono state ora sostituite da una “valanga” di infezioni da virus respiratori. Gli ospedali sono affollati e i pronti soccorsi sono pieni di gente con febbre e tosse.



Sars-CoV-2 coesiste con tutti gli altri tipi di virus – affermano i medici. Come si distinguono luno dagli altri? Il dottor Cătălin Apostolescu, direttore dellospedale per malattie infettive “Matei Balş” di Bucarest, spiega: ʺTutte le malattie causate dai virus sono chiamate virosi. Tra queste virosi si possono distinguere alcune che presentano certe particolarità. Parliamo dellinfezione da Sars-CoV, che conosciamo già da due anni. Dellinfluenza, famosa per essere in grado di evolvere in forme gravi e portare anche alla morte. E anche dellinfezione da virus respiratorio sinciziale, che provoca forme particolarmente gravi della malattia nei bambini, e di tutti i rinovirus o coronavirus indigeni, per chiamarli cosi. Sono gli stessi gruppi o categorie di pazienti vulnerabili che conosciamo, intendo le età estreme – bambini piccoli e persone molto anziane o pazienti che hanno varie altre malattie croniche che possono influenzare negativamente levoluzione di un tale virus. Intendo quelli con malattie cardiache, malattie respiratorie, diabete o pazienti che hanno malattie che portano allimmunosoppressione».



Cosa fare, visto che lazione dei virus è potenziata anche dal clima molto più caldo del normale di questo periodo? Le autorità hanno stilato un elenco di raccomandazioni per la popolazione: evitare assembramenti o, in caso contrario, indossare possibilmente mascherine protettive negli spazi chiusi, areare i locali, mantenere ligiene, restare a casa in caso di infezione respiratoria e consultare il medico di famiglia dai primi sintomi. Negli ospedali – triage quotidiano per il personale, limitazione delle visite e dispositivi di protezione per chiunque entri in contatto con i pazienti.



“Non vogliamo introdurre restrizioni, ma rendere la popolazione un partner, in modo da tenere sotto controllo un fenomeno naturale, linfluenza, che si verifica stagionalmente”, ha ribadito il ministro della Salute, Alexandru Rafila. “Preferisco le raccomandazioni alle restrizioni. E sapete benissimo che la nostra esperienza durante la pandemia ha dimostrato che avevamo ragione: la situazione era molto migliore quando abbiamo fatto raccomandazioni, la risposta della popolazione a queste raccomandazioni è stata molto migliore che durante il periodo di restrizioni che ha generato anche molta tensione nella società. Preferisco un partner nella popolazione, non una situazione tesa in generale, soprattutto perché stiamo discutendo anche di un contesto economico molto complicato».



Siccome gli studenti sono tornati in aula il 9 gennaio, dal canto suo, il ministro dellIstruzione, Ligia Deca, ha dichiarato di non incoraggiare la mancata partecipazione alle lezioni. Non è da ripetere lesperienza alquanto spiacevole della pandemia dei corsi sospesi o organizzati esclusivamente o parzialmente online! ʺNon incoraggiamo in alcun modo la mancata partecipazione alle lezioni. Riteniamo che, dopo due anni di pandemia, sia molto importante tenere il passo e avere unalta percentuale di partecipazione ai corsi. Riteniamo che il focus, come abbiamo discusso con il ministro della Salute, debba essere sulla prevenzione. Ci sono una serie di misure raccomandate – prima di tutto, il triage quotidiano sia da parte delle famiglie, a casa, basato sullidentificazione di possibili sintomi, seguito dallisolamento dei bambini a casa, così come il triage quotidiano quando i bambini entrano nella scuola o nellasilo nido. È normale che i genitori o i tutori legali vengano informati quando ci sono sintomi evidenti. Raccomandiamo anche – non è obbligatorio! – luso delle mascherine protettive da parte degli insegnanti e, perché no?, anche degli studenti. Vogliamo che tutti i bambini abbiano accesso allistruzione e, nel caso manifestino sintomi respiratori, abbiano un periodo il più breve possibile, per poi essere recuperato, di isolamento a domicilio”, ha precisato Ligia Deca.



Cosa possono aspettarsi i romeni questanno? Un ritorno alla normalità pre-pandemia o un nuovo episodio della pandemia iniziata nel febbraio 2020? Nessuno lo sa, anche se le opinioni sono molto forti sia tra gli ottimisti, che tra i pessimisti.



Una cosa è certa! In tutti gli anni pre-pandemia, in Romania cerano stagioni influenzali da 2 a 4 settimane! Lunica differenza è che il picco di solito si è verificato a febbraio. Questanno la stagione influenzale è stata un pò più veloce, con casi in aumento soprattutto a gennaio. Questa particolare situazione è dovuta anche a quella del 2020-2022, quando la circolazione dei virus è stata più ridotta per effetto delle severe misure restrittive temporaneamente imposte nel contesto della pandemia, ma anche perché, per lo stesso motivo, la popolazione ha una minore immunità. In altre parole, lo stato attuale delle cose – afferma il ministero della Salute – non è né insolito, né drammatico.




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