Il legno, risorsa per ridurre le emissioni di CO2
La Romania ha tutte le risorse - foreste, legno, capacità di lavorazione, specialisti e scuole - per affiancarsi ai Paesi che stanno compiendo in prima linea passi importanti verso la riduzione delle emissioni di CO2 nel settore edile.
Eugen Coroianu, 27.02.2022, 18:56
La Romania ha tutte le risorse – foreste, legno, capacità di lavorazione,
specialisti e scuole – per affiancarsi ai Paesi che stanno compiendo in prima
linea passi importanti verso la riduzione delle emissioni di CO2 nel settore
edile. Lo ha affermato l’Associazione Forestale Romena (ASFOR), la quale spiega
in un comunicato come l’uso del legno nel settore edile può contribuire al
raggiungimento degli obiettivi climatici ambiziosi dell’Ue: ossia l’azzeramento
delle emissioni di CO2 entro il 2050 e, ulteriormente, il raggiungimento di emissioni
negative. In questo senso, il settore edile rappresenta una sfida importante.
Secondo il piano di azione per l’economia circolare del 2020, l’edilizia è
responsabile di oltre il 35% del totale dei rifiuti e del 5-12% del totale
delle emissioni di CO2 nell’Ue. E i prodotti in legno possono contribuire alla
trasformazione del settore edile da fonte di emissioni in un assorbente di CO2.
La promozione dei prodotti di stoccaggio della CO2 è pienamente compatibile con
il principio della neutralità tecnologica, afferma l’Associazione Forestale
romena, citando fonti comunitarie.
Qual è il meccanismo ci
spiega il presidente ASFOR, Ciprian Muscă. Il settore edile è uno dei settori
con un apporto abbastanza importante alle emissioni di CO2, a causa dei
materiali adoperati. Nei Paesi UE sono state implementate misure per
l’assorbimento e lo stoccaggio del carbonio. Noi, sia in Romania, che nell’Ue, abbiamo a portata di mano una risorsa
che ci può aiutare e che può partecipare attivamente al raggiungimento di
questi obiettivi. Sono le foreste. Praticamente, le foreste agiscono come
assorbente del carbonio che depositano nel legno, e, ulteriormente, tramite la
lavorazione e la trasformazione del legno in materiali da costruzione
assicurano il suo stoccaggio a lunghissimo termine. Praticamente, utilizzando
il legno nell’edilizia noi riusciamo ad assicurare lo stoccaggio del carbonio e
a raggiungere i target di neutralità che ci siamo prefissi come membri della
comunità europea e che l’Europa si è prefissa di raggiungere entro il 2030. Ci
dev’essere sempre un giusto equilibrio tra l’economia, l’aspetto sociale e
l’ambiente. Ossia il legno raccolto, almeno in Romania, perchè la Romania è uno
dei pochi stati europei a raccogliere il legname secondo programmi decennali, in
seguito ad allestimenti forestali. E viene raccolta la crescita annua, quindi
non più di quanto può produrre la foresta.
L’Associazione
Forestale Romena ricorda, inoltre, che, lo scorso mese, la Commissione Ambiente,
Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare dell’Europarlamento ha lanciato la bozza
del rapporto Una nuova strategia europea per il 2030 – il management sostenibile
delle foreste in Europa. Il documento fa riferimento all’adozione di un
approccio olistico che prende in considerazione la multifunzionalità delle
foreste, inclusivamente lo stoccaggio del carbonio nella biomassa forestale e
nei prodotti in legno e alla creazione di un quadro di regolamentazione che
riconosca l’impronta di carbonio più piccola dei prodotto forestali rispetto a
quella dei materiali alternativi. Nello stesso contesto, l’Associazione
Forestale Romena riporta all’attenzione un documento proprio intitolato La
Romania verde in 10 passi, che contiene anche un capitolo sulle costruzioni in
legno. Esso chiama le autorità pubbliche a realizzare case passive in legno e
ad adoperare legno almeno al 10% in tutte le costruzioni realizzate con fondi
pubblici. Allo stesso tempo, tramite il programma Case in legno -
l’Associazione Forestale Romena chiede che le persone fisiche siano sostenute
finanziariamente affinchè costruiscano con questo materiale, come anche le
persone giuridiche, per sedi, spazi tecnici, spazi commerciali e produttivi. Tutto
ciò non si può realizzare, però, che attraverso tagli di alberi, e in Romania
l’argomento è uno molto delicato. Molte associazioni ambientali hanno richiamato
l’attenzione sui disboscamenti e sui tagli illegali o abusivi di alberi.
Comincerei con la parola
disboscamento. Cosa vuol dire disboscamento? Tagli di soprassuolo, allontanamento
della foresta e cambio della categoria d’uso. Ossia possiamo avere, ad esempio,
disboscamento nel caso della costruzione di un’atuostrada. Per il resto non si
può parlare di disboscamento. Qui, in Romania, non ci sono disboscamenti che
strettamente nel caso dei grandi progetti di infrastruttura. Per quanto
riguarda i tagli illegali, anche noi, come partecipanti nell’ambito del settore
forestale, stiamo compiendo sforzi per allontanare e combattere coloro che
comettono reati e recano danni alla foresta. Abbiamo il sistema informatico SUMAL 2.0, unico in Europa, che praticamente
assicura la tracciabilità del legno dalla foresta fino al magazzino. È un
sistema messo a disposizione della popolazione. Qualsiasi cittadino in Romania che
desidera verificare un trasporto di legno lo può fare. Ha anche le foto del
trasporto. Se ha dei sospetti o se constata che il trasporto è illegale, può
chiamare il numero d’emergenza 112. Quindi, per quanto riguarda lo sfruttamento
e il trasporto del legno la trasparenza è totale, ha spiegato sempre Ciprian
Muscă.
Di recente, il Guverno
romeno ha adottato nuove misure per scoraggiare tutti i tentativi di frode e
furto di massa legnosa. Si tratta, principalmente, di sanzioni più dure,
secondo il principio della proporzionalità, un principio richiesto anche
dall’Ue.