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10.07.2019

Giustizia – Il rapporto GRECO reso pubblico ieri è “un nuovo cartellino rosso” per il governo PSD-ALDE di Bucarest. Lo ha dichiarato, oggi, il presidente romeno Klaus Iohannis, il quale ha aggiunto che il documento si iscrive sulla stessa linea con il rapporto stilato nellambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel campo della giustizia nei confronti della Romania e le raccomandazioni della Commissione di Venezia. Il capo dello stato romeno ha chiesto lo scioglimento della Sezione speciale per linvestigazione dei reati nella giustizia, tramite uniniziativa del Governo. Il presidente chiede allEsecutivo di promuovere rapidamente un ddl che ricollochi la legislazione nel campo della giustizia sulle coordinate dello stato di diritto, in linea con la volontà popolare e le raccomandazioni degli organismi europei. GRECO- lOrganismo anticorruzione del Consiglio dEuropa – ha affermato che la Romania ha compiuto pochissimi progressi nelladozione di misure atte a prevenire la corruzione tra parlamentari, giudici e procuratori e nel rispondere alle preoccupazioni legate alla controversa riforma del sistema giudiziario.

10.07.2019
10.07.2019

, 10.07.2019, 17:35

Giustizia – Il rapporto GRECO reso pubblico ieri è “un nuovo cartellino rosso” per il governo PSD-ALDE di Bucarest. Lo ha dichiarato, oggi, il presidente romeno Klaus Iohannis, il quale ha aggiunto che il documento si iscrive sulla stessa linea con il rapporto stilato nellambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel campo della giustizia nei confronti della Romania e le raccomandazioni della Commissione di Venezia. Il capo dello stato romeno ha chiesto lo scioglimento della Sezione speciale per linvestigazione dei reati nella giustizia, tramite uniniziativa del Governo. Il presidente chiede allEsecutivo di promuovere rapidamente un ddl che ricollochi la legislazione nel campo della giustizia sulle coordinate dello stato di diritto, in linea con la volontà popolare e le raccomandazioni degli organismi europei. GRECO- lOrganismo anticorruzione del Consiglio dEuropa – ha affermato che la Romania ha compiuto pochissimi progressi nelladozione di misure atte a prevenire la corruzione tra parlamentari, giudici e procuratori e nel rispondere alle preoccupazioni legate alla controversa riforma del sistema giudiziario.



Economia – La Commissione Europea ha rivisto al rialzo, al 4%, le stime di crescita delleconomia romena per questanno, nel contesto in cui, a maggio, lEsecutivo comunitario indicava un avanzo del PIL del 3,3%. La Commissione ha pubblicato oggi le previsioni economiche destate. Per lanno prossimo, la Commissione stima un lieve calo della crescita delleconomia romena, al 3,7% rispetto al 2019. Il tasso inflazionistico in Romania si attesterebbe al 4,2% nel 2019, e al 3,7%, nel 2020, dopo che, a maggio, la Commissione Europea aveva stimato un tasso inflazionistico del 3,6% nel 2019 e del 3% nel 2020. In precedenza, lIstituto Nazionale di Statistica aveva annunciato che il tasso annuo dellinflazione è sceso al 3,84%. La Banca Centrale romena ha rivisto al rialzo, a metà maggio, al 4,2%, le stime inflazionistiche per la fine di questanno e stima uninflazione del 3,3% per il 2020. Daltra parte, il deficit commerciale della Romania è cresciuto di 6,5 miliardi di euro dopo i primi 5 mesi dellanno, ed è di oltre il 30% maggiore rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Rispetto a gennaio-maggio del 2018, le esportazioni sono aumentate di quasi il 4,5%, ma le importazioni hanno registrato una crescita molto più rapida, dell8,3%.



Codici — La Corte Costituzionale romena ha rinviato, oggi, all’11 luglio, i dibattiti sulle segnalazioni dell’Opposizione e del presidente romeno Klaus Iohannis sulle modifiche recate dal Parlamento al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale. I giudici della CC hanno deciso ripetutamente di rinviare una decisione sui codici. L’Unione Salvate Romania e il Partito Nazional-liberale (l’opposizione) hanno inoltrato due segnalazioni di incostituzionalità, affermando che con questi ddl vengono apportate oltre 300 modificări che favoreggerebbero in realtà i delinquenti e che sono in contraddizione con lo stato di diritto e la Legge fondamentale. Inoltre, il presidente romeno Klaus Iohannis ha segnalato che la maggioranza parlamentare ha modificato i due codici violando disposizioni della Corte Costituzionale. Tra gli articoli controversi la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio, la riduzione dei termini di prescrizione e del termine per la liberazione condizionale. I due ddl sono stati adottati, a fine aprile, dalla Camera dei Deputati, con potere decisionale in questo caso.



OSCE — Il ministro romeno degli Esteri, Teodor Meleşcanu, ha partecipato, l8 e il 9 luglio, alla Riunione informale dei ministri degli Esteri dagli stati OSCE, in Slovacchia, secondo un comunicato del dicastero reso pubblico oggi. In questa occasione, Teodor Meleşcanu ha sottolineato la necessità di implementare pienamento i principi e gli impegni assunti dagli stati partecipanti su tutti i livelli su cui agisce l’organizzazione: politico/militare, economico/ambientale e umano. Allo stesso tempo, il ministro ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra l’OSCE e l’UE, e il contributo specifico della Romania nel contesto della Presidenza di turno romena, nel primo semestre del 2019, del Consiglio dell’Ue. D’altra parte, il capo della diplomazia romena ha ribadito il sostegno alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina e all’incentivazione dell’azione dell’OSCE per la soluzione dei conflitti prolungati nella regione del Mar Nero. Per quanto riguarda la soluzione del conflitto in Transnistria, regione russofona separatista nell’est della Repubblica Moldova, questa resta una priorità per la Romania. Teodor Meleşcanu ha ribadito il sostegno di Bucarest ai negoziati in formato 5+2, quadro che garantisce la trasparenza e la legittimità di una soluzione durevole, basata sul pieno rispetto della sovranità e integrità territoriale dell’ex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona.



Politica regionale — Il presidente della Commisione Europea, Jean-Claude Juncker, ha programmato, domani, un incontro con l’ex eurodeputato socialdemocratico romeno Ioan Mircea Paşcu, proposto dal Governo romeno per l’incarico di commissario europeo interinale alla Politica regionale. La proposta della Romania arriva dopo le dimissioni della roemna Corina Creţu da questa carica per quella di eurodeputata. In precedenza, il presidente dell’Esecutivo comunitario aveva chiesto al Consiglio di non nominare altri commissari per le cariche rimaste vacanti, ma, secondo la corrispondente di RRI a Bruxelles, la sua richiesta è stata bocciata. L’assegnazione di nuovi portafogli è la decisione esclusiva del presidente della CE, però questi terrà conto delle abilità e competenze dei candidati, precisa ancora l’Esecutivo comunitario. L’altro portafoglio rimasto vacante è quello delle politiche digitali e appartiene all’Estonia.



Moldova-FMI – La missione del FMI e le autorità della Repubblica Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona) hanno raggiunto un accordo sull’implementazione delle misure atte ad assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche, il miglioramento del rispetto degli obblighi fiscali e progressi nella ripresa del sistema bancario, che consentiranno il rilascio di una tranche di circa 46,5 milioni di dollari. L’annuncio è stato fatto, oggi, dal capo della missione FMI per la Moldova, Ruben Atoyan. Inoltre, l’equipe del Fondo sosterrà la sollecitazione delle autorità di Chisinau di estendere l’accordo fino a marzo 2020, al fine di permettere l’ultimazione con successo del programma. Mantenere il ritmo delle riforme, stanziare fondi per ridurre la povertà e per gli investimenti pubblici, adottare misure decisive di contrasto della corruzione e recuperare gli attivi rubati durante la frode bancaria del 2014 sono passi essenziali per preservare la stabilità macroeconomica e il miglioramento degli standard di vita dei cittadini, si legge nel rapporto del FMI. Secondo le stime dell’ente finanziario, l’economia moldava registrerà una crescita di circa il 3,5% nel 2019, dopo un avanzo del 45 nel 2018, sostenuto dalla domanda interna robusta.

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