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21.02.2022 (aggiornamento)

Coronavirus — L’epidemia COVID-19 sta registrando un notevole regresso in Romania per numero di nuovi contagi, calati la scorsa settimana del 30% rispetto alla precedente. In calo anche l’incidenza nelle province del Paese che restano, però, in zona rossa, con oltre 3 casi per mille abitanti. Invece, a Bucarest l’incidenza è indicata al 32,8. Oggi sono stati riferiti quasi 7.700 nuovi contagi, di oltre 4.000 in meno rispetto ad una settimana addietro. Si tratta del più basso bilancio giornaliero dall’inizio della quinta ondata della pandemia, oltre un mese fa. Nelle terapie intensive sono ricoverati 1.100 pazienti. La Romania aveva raggiunto il picco dei contagi da SARS-CoV-2 il 1 febbraio, quando erano stati riferiti 40.018 casi di infezione.

21.02.2022 (aggiornamento)
21.02.2022 (aggiornamento)

, 21.02.2022, 19:35

Coronavirus — L’epidemia COVID-19 sta registrando un notevole regresso in Romania per numero di nuovi contagi, calati la scorsa settimana del 30% rispetto alla precedente. In calo anche l’incidenza nelle province del Paese che restano, però, in zona rossa, con oltre 3 casi per mille abitanti. Invece, a Bucarest l’incidenza è indicata al 32,8. Oggi sono stati riferiti quasi 7.700 nuovi contagi, di oltre 4.000 in meno rispetto ad una settimana addietro. Si tratta del più basso bilancio giornaliero dall’inizio della quinta ondata della pandemia, oltre un mese fa. Nelle terapie intensive sono ricoverati 1.100 pazienti. La Romania aveva raggiunto il picco dei contagi da SARS-CoV-2 il 1 febbraio, quando erano stati riferiti 40.018 casi di infezione.



Giustizia — La Camera dei Deputati di Bucarest ha approvato, oggi, il ddl sullo scioglimento della Sezione per l’Indagine sui Reati nel campo della Giustizia. Secondo il ddl, i compiti della Sezione Speciale saranno assunti dalla Sezione Inchieste Penali e Criminalistica della Procura presso l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. Le cause saranno istruite da procuratori designati dal capo della Procura Generale, su proposta della plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura, per un periodo di quattro anni. Il ministro della Giustizia nel governo tripartito, il liberale Cătălin Predoiu, afferma che lo scioglimento della cosiddetta Sezione Speciale è un obiettivo previsto nel programma di governo, la cui attuazione ha una scadenza chiara, e potrebbe avere un impatto nel processo di adesione della Romania all’Area Schengen. Predoiu da assicurazioni che il progetto di scioglimento è il risultato di una consultazione trasparente anche con i partner esterni. Fondata dall’ex governo socialdemocratico, controllato dal leader del PSD di allora, Liviu Dragnea, nel frattempo condannato per atti di corruzione, la Sezione Speciale è stata considerata dagli esperti un mezzo per intimorire i magistrati.



Economia — Il premier Nicolae Ciucă ha avuto oggi un incontro con i rappresentanti della Camera di Commercio Italiana per la Romania, volto a rafforzare le relazioni bilaterali e a ribadire la cooperazione tra i due Paesi. Il Governo precisa in un comunicato che l’incontro è stato aperto dall’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, il quale ha espresso congratulazioni per gli sforzi compiuti dall’Esecutivo romeno per la modernizzazione e la digitalizzazione dello Stato, ribadendo il supporto della Camera di Commercio Italiana per la Romania e dell’intera comunità italiana a questo percorso. Il primo ministro Nicolae Ciucă ha evidenziato l’importanza degli investimenti italiani sul mercato romeno e la necessità dell’ampliamento e del consolidamento delle relazioni economiche tra la Romania e l’Italia, soprattuto nel campo dell’istruzione, della sanità, dell’innovazione e della digitalizzazione. Inoltre, il premier ha presentato i massicci investimenti che il Governo sta preparando, sia dal budget nazionale che dai fondi europei — PNRR e Quadro Finanziario Pluriennale, opportunità di investimenti per i prossimi anni.



CAE — Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, sostiene la necessità di continuare gli sforzi volti a individuare una soluzione diplomatica all’attuale crisi, in concomittanza con l’ultimazione quanto più rapida di un ampio pacchetto di sanzioni come risposta ferma e credibile dell’UE in caso di escalation, in stretto coordinamento con gli USA, la Gran Bretagna e il Canada. Alla riunione di oggi, a Bruxelles, dei ministri degli Esteri europei, il capo della diplomazia romena ha sottolineato l’importanza del coordinamento tra l’Unione Europea e la NATO nel dossier della crisi in Ucraina. A livello di tutti i vertici romeni, la Presidenza, il Governo, il Ministero degli Esteri, Bucarest ha sempre espresso il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale del Paese confinante, con i suoi territori riconosciuti a livello internazionale. Da membro dell’UE e della NATO, la Romania ha sostenuto tutte le sanzioni decise da NATO e UE nei confronti della Federazione Russa. I mass media romeni affermano che, nell’eventualità di un’invasione russa in Ucraina, le autorità di Bucarest prendono in considerazione anche la gestione di un afflusso di rifugiati dall’Ucraina. La comunità romena d’Ucraina conta più di 400 mila persone, la maggior parte concentrate nel nord della Bucovina, nel nord e sud della Bessarabia e nel Territorio di Herța, territori romeni annessi dall’ex Unione Sovietica stalinista nel 1940 ed ereditate dall’Ucraina, come stato successore, nel 1991, con la disintegrazione dell’URSS.



Ucraina — Il presidente russo Vladimir Putin, ha dichiarato, oggi, di studiare la sollecitazione dei separatisti pro-russi dell’est dell’Ucraina di riconoscere l’indipendenza delle due repubbliche autoproclamate nel Donbas. Egli ha precisato che a quest’argomento è stata dedicata la seduta del Consiglio nazionale di sicurezza, di cui gli analisti affermano che si riunisce piuttosto raramente. Putin aggiunge che il processo di pace nella regione è privo di ogni prospettiva. In precedenza, i leader dei due territori separatisti dell’est dell’Ucraina avevano chiesto a Putin di riconoscere l’indipendenza di questi territori e di mettere in funzione una cosiddetta cooperazione nel campo della difesa. A dicembre 2021, i presidenti delle reppubbliche non riconosciute, Leonid Pasečnik e Denis Pushilin, sono diventati membri del partito presidenziale Russia Unita, mentre quest’anno la Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo, ha chiesto al leader del Cremlino di riconoscere l’indipendenza, proclamata unilateralmente, delle due entità secessioniste. D’altra parte, l’Ucraina ha smentito, oggi, ufficialmente, di aver inviato dei cosidetti sabotatori in Russia. In precedenza, l’esercito russo aveva preteso di aver ucciso cinque sabotatori venuti dall’Ucraina nella regione frontaliera di Rostov, dove due veicoli militari ucraini avrebbero forzato il confine. L’incidente, ritenuto dagli analisti il più grave dall’inizio della crisi in Ucraina, giunge dopo che, a inizio mese, gli USA hanno affermato di essere in possesso di prove secondo cui la Russia intende registrare falsi attacchi ucraini, per avere un pretesto di invadere il Paese confinante. Il protavoce del Pentagono, John Kirby, è del parere che i russi siano capaci di produrre un filmato propagandistico e pubblicarlo come se fosse un reportage autentico, con cadaveri e attori in ruoli di persone in lutto, con obiettivi distrutti da equipaggiamenti militari ucraini o occidentali, in Russia o nell’est dell’Ucraina.



Trasporti — Da oggi sono entrate in vigore nuove regole per gli autotrasportatori merci che lavorano nei Paesi dell’Unione Europea. Le compagnie di trasporto dovranno far rientrare i camion ogni due mesi, il che comporta consumo di carburanti, inquinamento e tempo perso nelle dogane, soprattutto per le ditte con sedi nell’est europeo, la Romania compresa. Le istituzioni europee spiegano che le nuove misure, decise già due anni fa, sono state prese affinché i conducenti auto beneficiassero di più diritti.

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