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L’Europa, sulla via della droga

Nonostante le virulente critiche dell'opposizione di centrodestra, delle associazioni dei medici e della Chiesa, il Parlamento maltese ha approvato, a metà dicembre, una legge secondo la quale gli adulti potranno possedere fino a sette grammi di cannabis.

(Credits: Gras Grun / unsplash.com)
(Credits: Gras Grun / unsplash.com)

, 14.01.2022, 18:42

Nonostante le virulente critiche dellopposizione di centrodestra, delle associazioni dei medici e della Chiesa, il Parlamento maltese ha approvato, a metà dicembre, una legge secondo la quale gli adulti potranno possedere fino a sette grammi di cannabis e coltivare fino a quattro piante in casa. Malta è diventata, cosi, il primo Paese europeo a consentire la coltivazione limitata della cannabis e il possesso per uso personale. La decisione è arrivata nel contesto di una più ampia corrente nellUe – ad ottobre, in Lussemburgo era stata proposta una legge simile che il Legislativo di questo Paese non ha, però, ancora approvato. La Germania, dove la cannabis a uso terapeutico è stata legalizzata dal 2017, ha annunciato che vuole stabilire un mercqto regolamentato della cannabis, dopo annunci simili dap arte dei Governi della Svizzera, del Lussemburgo e dellOlanda, mentre in Italia i sostenitori del consume di cannabis hanno raccolto sufficienti firme per lorganizzazione di un referendum sul tema. Il cambio di approccio dei governi europei è avvenuto dopo una decisione dellOnu, del 2020, con cui la cannabis è stata eliminata dalla lista di sostanze pericolose. Uno studio pubblicato a novembre scorso dallIstituto per lEconomia della Concorrenza rileva, daltra parte, che la legalizzazione della cannabis porterebbe alla Germania, ad esempio, redditi fiscali di circa 4,7 miliardi di euro allanno, con risparmi di 1,3 miliardi di euro per la polizia e il sistema giudiziario, nonchè la creazione di 27 mila posti di lavoro. Che chance hanno queste misure, prese o considerate da vari Paesi, di tenere sotto controllo il consumo di droga – fenomeno in continua crescita in Europa, un mercato alimentato sia dalla produzione interna, che dal traffico di droga nelle altre regioni del mondo? LAmerica del Sud, lovest dellAsia e il nord dellAfrica sono fonti importanti della droga illegale che entra in Europa, mentre la Cina è un Paese-fonte per le nuove sostanze psicoattive.



Il Rapporto europeo sulla droga, presentato a giugno 2021, ammonisce sui rischi per la salute pubblica generati dalla disponibilità e lutilizzo di una gamma più ampia di sostanze, spesso di grande potenza e purezza. Il documento rileva che il 15% degli adulti giovani in Europa, pari a 18 milioni, hanno consumato cannabis nellultimo anno e oltre 25 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni, ossia il 7,6% di questo gruppo di europei, hanno consumato nellultimo anno cannabis. Il rapporto descrive il modo in cui i gruppi di criminalità organizzata hanno intensificato la produzione di droga illegale in Europa e segnalano che nuove sostanze psicoattive dannose e potenti continuano ad apparire. Nel 2019, nellUnione sono stati segnalati 1,5 milioni di reati connessi alla droga, l82% di essi legati al consumo o al possesso per consumo personale. Allo stesso tempo, sono stati smantellati 370 laboratori illegali. Secondo lOsservatorio Europeo, delle 45 città in possesso di dati sui residui di cocaina nelle acque usate, oltre la metà hanno segnalato crescite nel 2018 e 2019. I dati centralizzati rilevano inoltre che nellUe vengono ancora fatti grandi sequestri di cocaina ed eroina, il che desta preoccupazione sul possibile impatto sui livelli di consumo. Inclusivamente gli specialisti romeni ammoniscono che ultimamente è cresciuto il consumo di cannabis e sostanze psicoattive, e che letà dei consumatori è sempre più bassa. Nei primi 11 mesi del 2021, i poliziotti della Direzione di Lotta alla Criminalità Organizzata hanno catturato in Romania quasi una tonnellata e mezzo di eroina, quasi 900 kg di cocaina e oltre 400 kg di cannabis – valori in crescita rispetto agli ultimi anni. Queste sostanze, nella loro maggior parte, non restano, però, nel Paese, ha spiegato a Radio Romania, Victor Nistor, commissario-capo di polizia. “Tutte le grandi quantità sequestrate in Romania, negli ultimi anni, sono state in transito, non erano destinate al mercato romeno. Come altri Paesi dEuropa, la Romania è nel mirino dei trafficanti, in quanto ha porti sul Mar Nero e si trova sulla classica rotta balcanica che parte dallAfghanistan, Iran, via Turchia verso Bulgaria e România, e giunge nellovest dellEuropa, per quanto riguarda le rotte delleroina. Se ci paragoniamo ai Paesi confinanti, sul fronte del contrasto, dal nostro punto di vista stiamo benissimo. Le quantità destinate al mercato romeno sono in continua crescita, perchè tutti i rapporti di monitoraggio del traffico di rilevano che tutti i tipi di droga sono molto più presenti sul mercato e il numero di consumatori è in continua crescita.”



Victor Nistor crede che la Romania non sia preparata per la legalizzazione delle droghe leggere anche se alcune associazioni la chiedono. Egli afferma che queste misure potrebbero essere prese eventualmente in modo graduale, che servirebbe una preparazione del sistema sanitario e dellinsegnamento affinchè possano aiutare la gente capire il pericolo del consumo e solo dopo si potrebbe adottare una variante, non necessariamente la legalizzazione, quanto la depenalizzazione del consume per alcune categorie di droghe leggere.




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