La leggenda del treno dell’Acquavite di prugne
La ferrovia Buzău-Nehoiaşu è diventata famosa anche grazie al treno che la percorreva, chiamato 'Ţuicarul', ovvero il treno dell’Acquavite di prugne. Abbiamo scoperto la storia di questo leggendario treno dallo scrittore Doru Brătulescu.
Ana-Maria Cononovici, 03.12.2025, 07:00
Adesso vanta l’aria più pura del Paese, poiché le attività industriali della zona sono finite ormai da tanto tempo. Però all’inizio dello scorso secolo, la zona di Buzău si stava sviluppando economicamente, motivo per cui è diventato necessario creare una linea di ferrovia tra Buzău e Nehoiaşu, famosa all’epoca anche per il treno che circolava da quelle parti, soprannominato il Treno dell’Acquavite di prugne. Secondo la Compagnia Nazionale delle Ferrovie CFR SA, la linea ferroviaria che collega Buzău e Nehoiaşu si stende su una lunghezza di circa 74 chilometri.
“Il principale vettore nello sviluppo sociale ed economico della Valle del Buzău, una delle più importanti della Valacchia, fu la costruzione della linea ferroviaria Buzău-Nehoiaşu. Fu, infatti, la più utilizzata modalità di trasporto e nel momento in cui venne aperta al trasporto fu di vitale necessità. Perché vitale? Perché lo sviluppo degli insediamenti, delle industrie della lavorazione del legno, dei tessili, dell’edilizia e delle attività minerarie e di estrazione del greggio dipendeva in grande misura da questa ferrovia. Venne costruita dalla Banca Marmorosch Blanc & Comp, con il terreno concesso dal Ministero dei Lavori Pubblici a marzo 1907 e confermata con Decreto Reale, come accadeva all’epoca. Nel 1909 la ferrovia Buzău avendo come ultima fermata la stazione di Nehoiaşu e che si stende su 74-75 chilometri, era pronta e veniva promossa per essere sfruttata. Sempre nel 1909 nacquero i servizi postali, il che era molto importante! La linea Buzău-Nehoiaşu era la maggiore realizzazione dell’epoca! Perciò il Treno dell’Acquavite di prugne aveva la locomotiva e il primo vagone era il vagone della posta. Uno poteva andare da solo a mettere la busta e persino dei pacchi nel vagone della posta, c’era una casella là.” – ci ha raccontato lo scrittore Doru Brătulescu di Buzău, che conosce la storia di questo treno.
All’inizio il treno era stato pensato per il trasporto di tronchi d’alberi da Nehoiaşu e Nehoiu, ma nel tempo è diventato un treno lungo, con diversi vagoni, come ci ha raccontato il nostro interlocutore, il quale ci ha anche spiegato l’origine del soprannome di questo treno: “Perché è stato soprannominato il Treno dell’Acquavite di prugne? Tenendo conto del fatto che l’intera Valle del Buzău era considerata una delle valli in cui ce n’era almeno un prugno in ogni cortile e c’erano persino dei frutteti pieni di prugni, non c’era casa in cui non si producesse l’acquavite di prugne. Pochi preparavano la marmellata. La maggior parte degli abitanti che usavano il treno portava con sé l’acquavite di prugne ovunque, a un matrimonio oppure dove aveva cose da fare. Era impossibile che non avessero con sé una bottiglietta o un barattolino di acquavite di prugne. C’era persino chi beveva nel treno. Soprattutto i pendolari, che andavano da Buzău verso casa. Al posto dei bicchieri, usavano i globi di vetro che coprivano le lampadine del vagone: li svitavano, bevevano e poi rimettevano a posto i globi. Il treno venne soprannominato il Treno dell’Acquavite di prugne proprio per questo motivo. Si diceva inoltre che nel combustibile che alimentava la locomotiva il meccanico mettesse anche un bicchierino di acquavite di prugne. Era una barzelletta ovviamente, ma si diceva che in tal modo il treno camminasse meglio sulle valli tortuose.” – ha detto Doru Brătulescu.
Un treno che in pochi anni era diventato una leggenda! “Il Treno dell’Acquavite di prugne era il treno più amato di tutti. Attraversava valli pericolose, strette e tortuose in quasi tre ore e moltissimi meccanici volevano guidarlo, per la diversità della ferrovia e dei luoghi che attraversava. E andava in modo tale che uno poteva vedere benissimo a destra e a sinistra. Chi lavorava nei giardini salutava con la mano il treno, anche se non aveva nessun parente o conoscente in quel treno. Anche fare i pendolari con il Treno dell’Acquavite di prugne è stata un’attività importante, oltre al trasporto merci. Il treno funse da agente prativo, ma prima ancora era stato anche un agente sentimentale. Le stazioni erano idilliche e molto animate, sempre illuminate, anche quando è andata via la corrente elettrica”, ci ha raccontato ancora il nostro interlocutore ricordando gli anni 80 dello scorso secolo quando, durante il regime comunista di Nicolae Ceauşescu, l’alimentazione con elettricità delle abitazioni era interrotta per ore invocando la necessità di risparmiare energia elettrica.
Il treno ha circolato fino alla fine del 1989, l’anno della Rivoluzione. Poi alcune fermate sono state vendute, altre fermate sono state abbandonate, e adesso è una ferrovia isolata che sta scomparendo. Il treno, anche se circola con due vagoni, non sembra avere più viaggiatori, ci ha detto ancora Doru Brătulescu. “Ma prima, un treno aveva 14 vagoni. Tutti erano pieni, chi aveva il posto a sedere era considerato fortunato. A volte pregavano qualcuno di andare prima e occupare un posto per loro nel compartimento! La mattina partivano due treni l’uno dopo l’altro, e così anche al ritorno. Si intersecavano a metà strada, a Măgura, o a Pârscov. A Pârscov, un imprenditore aveva aperto un negozio di ciambelle perché i passeggeri avevano il tempo di andare a comprarsi una ciambella.” – ha aggiunto ancora Doru Brătulescu.
Si aggiungevano ai passeggeri dell’epoca anche gli alunni che venivano da Berca, su una distanza di 30 – 35 chilometri, oppure da Nehoiu, Nehoiaşu, a Pătârlagele, dove c’era l’unico liceo della zona. Allora c’erano solo cinque licei in tutta la provincia di Buzău. Dati la complessità dei lavori di infrastruttura e i fondi necessari per riabilitare questa rotta, non esiste, al momento, nessun progetto per l’avvio di lavori in questo senso.