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La migrazione, un problema nell’UE?

Frutto di un difficile compromesso, il Patto europeo sulla migrazione e sull’asilo, recentemente adottato dagli eurodeputati, arriva nel contesto dell’aumento delle richieste di asilo e degli ingressi illegali nell'Unione, soprattutto dal Nord Africa.

L'Europarlamento
L'Europarlamento

, 05.05.2024, 19:14

Frutto di un difficile compromesso, il Patto europeo sulla migrazione e sull’asilo, recentemente adottato dagli eurodeputati, arriva nel contesto dell’aumento delle richieste di asilo e degli ingressi illegali nell’Unione, soprattutto dal Nord Africa. Lo scorso anno sono state registrate 1,14 milioni di domande di asilo, il livello più alto dal 2016, secondo l’Agenzia europea per l’asilo, mentre gli ingressi illegali, anch’essi in aumento, si sono attestati a circa 380.000. Il risultato? Il numero crescente di migranti di anno in anno ha generato tensioni e divisioni tra i 27 Stati membri dell’Unione. Remus Pricopie, rettore della Scuola Nazionale di Studi Politici e Amministrativi, ha fatto un’analisi della situazione a Radio Romania, nella quale ha parlato della necessità di una gerarchizzazione dei migranti. “Dobbiamo aiutare chi si trova in una situazione complicata. Quali opzioni hanno gli ucraini? Quali opzioni hanno i siriani? Non ci sono opzioni nelle condizioni in cui c’è la guerra e finché c’è un conflitto è normale che le rispettive famiglie semplicemente fuggano. Non c’è modo di dire “no, non accettiamo, non approviamo, tornate in Ucraina”, ma ci sono altre situazioni in cui questa migrazione, di fatto, è catalizzata o dai trafficanti o per altri motivi, quindi ci dev’essere una gerarchizzazione o una prioritizzazione dei migranti, perché, alla fine, le risorse dei paesi dell’Unione Europea sono limitate”, afferma il professore universitario Remus Pricopie.

Nella sua analisi, ha parlato della politica migratoria e della crescita dei discorsi estremisti. “Procedure diverse in paesi diversi e regole diverse in paesi diversi all’interno dell’Unione Europea hanno reso questa politica piuttosto incoerente. Ma prima di discutere di come vengono gestiti i migranti e delle decisioni che vengono prese, se abbiano o meno il diritto di asilo – ci sono alcune regole molto chiare qui, penso che dovremmo guardare un pò alla politica più ampia, perché, in effetti, l’immigrazione è, da un lato, uno dei motivi per cui il discorso estremista è cresciuto ovunque in Europa. D’altra parte, è un problema molto serio gestire queste persone. Stiamo parlando di milioni di persone a livello dell’Unione Europea, non stiamo parlando di 10.000, 20.000, stiamo parlando di milioni. Da quando esistono gli esseri umani sulla terra, c’è stato un processo di migrazione, tuttavia, negli anni ’70, ’80 e ’90, la migrazione rappresentava una percentuale relativamente piccola rispetto alla popolazione dei rispettivi paesi. (…) Oggi l’Austria, paese con cui stiamo discutendo il tema Schengen, conta il 20% della popolazione con passaporto austriaco, con carta d’identità austriaca, proveniente da altri paesi, oltre ai migranti che si trovano sul territorio austriaco, ma che non sono ancora diventati cittadini o non si sa quando diventeranno. Ci sono più di quattro milioni di turchi in Germania.”

Remus Pricopie richiama l’attenzione anche su un altro aspetto: l’immigrazione può essere utilizzata anche come strumento geopolitico, afferma egli, e fa un esempio: la Turchia, quando era arrabbiata con l’Unione Europea, apriva la valvola migratoria. La legge sull’immigrazione e l’asilo è la prima legislazione che impone un approccio unitario a livello di tutti gli Stati membri. Si tratta di un regolamento, non di una direttiva, il che significa che verrà applicato come tale negli stati dell’UE. Cosa comporta questo regolamento? In primo luogo, procedure più semplici e rapide per la selezione degli aventi diritto d’asilo e, allo stesso tempo, per il rimpatrio di coloro che non ne hanno diritto – da tre a sette giorni, a seconda dell’ingresso illegale o legale. Un altro elemento di novità è la scansione di tutti i migranti e l’inserimento in un database comune a livello europeo, nel tentativo di limitare l’ingresso di persone che potrebbero rappresentare rischi per la sicurezza della comunità. Le impronte digitali e le immagini facciali di tutte le persone di età superiore ai sei anni saranno raccolte e registrate nel database europeo Eurodac. Allo stesso tempo, secondo il nuovo regolamento, gli Stati membri sono obbligati a garantire ai richiedenti asilo alcuni standard di accoglienza equivalenti per quanto riguarda le condizioni abitative, l’istruzione e l’assistenza medica. I richiedenti asilo accettati potranno iniziare a lavorare entro sei mesi dalla presentazione della domanda. I migranti saranno sottoposti anche a test medici. Allo stesso tempo, viene istituito un meccanismo di solidarietà, in modo che nessuno Stato membro sopporti da solo la pressione della migrazione, indipendentemente dal fatto che si trovi sulla frontiera del Mediterraneo o su rotte terrestri.

Tutto ciò risolverà il problema? Può ridurre la migrazione, ritiene il professore universitario Remus Pricopie. “Il problema della migrazione può essere superato solo se i Paesi cercano di risolvere, almeno in parte, il problema alla radice. Perché queste persone lasciano il loro paese? Generalmente se ne vanno per alcuni semplici motivi: guerra, ho già menzionato la Siria, l’Ucraina, ecc., regime politico dittatoriale, violazione fondamentale dei diritti umani o povertà. Quindi, cercando, attraverso le politiche europee, anche a livello globale delle Nazioni Unite, di combattere queste cause, la migrazione sarà ridotta. Se diciamo “no, costruiamo un muro o una recinzione”, salteranno il muro. Anche Trump ha detto che vuole costruire un muro di 4.000 chilometri, non l’ha fatto, ma con un muro e senza muro, ci sono stati due milioni di arresti al confine meridionale degli Stati Uniti d’America, ma l’anno scorso hanno forzato la frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti 20 milioni di persone provenienti non solo dal Messico, ma dall’America Centrale e dal Sud America. Il problema migratorio è il più grande problema globale al momento, ovviamente, a meno che non si parli del riscaldamento globale, che ovviamente prevale su tutti.”
La riforma in materia di migrazione e asilo entrerà in vigore a partire dal 2026.

Foto: Joshua Kantarges / unsplash.com
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