Quanti membri avrà il Parlamento della Romania?
I senatori romeni hanno adottato tacitamente il disegno di legge sulla riduzione del numero dei parlamentari da 465 a 300.
Leyla Cheamil, 04.11.2025, 12:02
Il Senato di Bucarest ha adottato, in modo tacito e senza dibattiti, il ddl promosso dall’USR (al governo insieme a PSD, PNL e UDMR) che prevede la riduzione del numero dei parlamentari a 300. Attualmente, il Parlamento conta 465 membri eletti. Il 13 ottobre, i senatori avevano approvato la proroga del termine di dibattito da 45 a 60 giorni per evitare un’adozione tacita, ma il termine è ormai scaduto. Il testo legislativo passerà ora alla Camera dei Deputati, come organo decisionale.
Nel 2009, era stato organizzato un referendum consultivo promosso dall’allora presidente Traian Băsescu, che conteneva due quesiti: uno riguardava la riduzione del numero dei parlamentari, e l’altro la trasformazione dell’attuale Parlamento bicamerale in uno unicamerale. I cittadini romeni si erano espressi allora a favore della riduzione del numero dei parlamentari, ma, sebbene il referendum fosse stato convalidato, la volontà popolare non è mai stata applicata fino ad oggi.
Ora, il presidente del Senato, il liberale Mircea Abrudean, ha dichiarato che la decisione della coalizione di governo è di sostenere la riduzione del numero dei parlamentari. Abrudean ha però precisato che il ddl dell’USR presenta “alcune carenze dal punto di vista giuridico” e resta da vedere come saranno gestite. A suo avviso, è importante comunicare in modo molto chiaro se la coalizione sostiene la riduzione, come già deciso, e tale posizione deve essere formalizzata “in un modo o nell’altro”. “Se lasciamo le cose in sospeso, non possiamo in nessun modo generare fiducia”, ha affermato Abrudean, aggiungendo che la questione deve essere risolta al più presto.
Da parte sua, il capogruppo dei senatori USR, Ştefan Pălărie, ha sostenuto che il ddl per la riduzione a 300 parlamentari arriverà alla Camera dei Deputati, dove però “verrà messo in un cassetto”, ammonendo che il mancato rispetto per la volontà dei cittadini porterà all’estremismo. Pălărie ha ricordato che dietro l’iniziativa del suo partito c’è la volontà del popolo, espressa attraverso il referendum, a favore di un Parlamento più snello. Inoltre, il censimento della popolazione mostra che oggi i romeni sono meno numerosi. “Faccio appello alla vecchia classe politica della Romania: smettete di giocare con la democrazia. Quando consultate la volontà del popolo e avete delle leggi in grado di trasporre la volontà del popolo nel legislativo e le nascondete nei cassetti, non fate altro che creare estremismo”, ha aggiunto Pălărie.
Dall’opposizione, il capogruppo dei senatori AUR (partito populista), Petrişor Peiu, ha dichiarato che il suo partito sostiene qualsiasi iniziativa legislativa che miri alla riduzione del numero dei parlamentari a 300. Ha criticato l’accordo di principio di alcuni partiti della coalizione di governo, che propongono una riduzione solo del 10% del numero dei senatori e dei deputati, come suggerito dall’UDMR. “Riteniamo che questo sia un segnale grave per la società. In un periodo in cui si chiedono sacrifici finanziari alle imprese e ai cittadini, lo stato non può sacrificare la propria classe politica”, ha aggiunto Petrişor Peiu.