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La settimana 23 – 28/09/2024

La prima manovra correttiva del 2024 / Previsioni meno ottimistiche / Intervento nazionale alle Nazioni Unite / Prestito americano all’esercito romeno / Un buon inizio per la FCSB nella Europa League

Sguardo sulla settimana
Sguardo sulla settimana

, 28.09.2024, 07:00

La prima manovra correttiva del 2024
L’esecutivo romeno ha adottato questa settimana la prima manovra correttiva di quest’anno. Sebbene sia stata operata su una crescita economica rivista al ribasso, al 2,8%, e su un deficit di bilancio maggiore del previsto, del 6,9%, la correzione è stata positiva. Le Finanze, i Trasporti, la Sanità e l’Istruzione hanno ricevuto più soldi, mentre i budget dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo sono stati diminuiti. La manovra correttiva si basa sull’aumento delle entrate alle Casse dello Stato e sugli investimenti. Il primo ministro Marcel Ciolacu ha assicurato che il deficit, già alto e visto quindi con preoccupazione dagli specialisti, potrà essere gestito dall’economia. Egli ha citato come esempio gli Stati più forti dell’Unione, la Germania e la Francia, che promuovono gli investimenti, insieme all’aumento del deficit. Gli investimenti, ha insistito Ciolacu, faranno tornare al bilancio 8 volte più soldi di quanto ne è stato speso. Da parte sua, il ministro delle Finanze, Marcel Boloş, ha ricordato che il bilancio per il 2024 è stato costruito attorno a investimenti essenziali nelle infrastrutture, a grandi progetti strategici e al miglioramento dei servizi pubblici per i romeni. Lui ha smentito che l’anno prossimo la Romania rinuncerà all’aliquota unica e passerà all’imposta progressiva, per coprire i buchi del bilancio.

Previsioni meno ottimistiche
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha abbassato drasticamente le stime sull’evoluzione dell’economia romena nel 2024, che registrerebbe quest’anno un avanzo solo dell’1,4%, in calo rispetto alla stima del 3,2% annunciata a maggio. Nel 2025 l’incremento del PIL sarebbe pari al 2,6%, rispetto al 3,4% previsto a maggio. I Paesi UE dell’Europa sud-orientale sono colpiti da una domanda esterna bassa, sebbene i consumi abbiano mostrato resilienza, a seguito di solidi aumenti salariali, spiega la BERS nel rapporto. Secondo questo, in Bulgaria e Romania, l’aumento del salario minimo ha stimolato la domanda, ma ha provocato la crescita del deficit commerciale e si è aggiunto alle pressioni inflazionistiche. In Romania, il settore IT ha subito un significativo rallentamento, in linea con le tendenze globali, mentre la produzione industriale è rimasta stagnante. D’altro canto, gli investimenti nell’infrastruttura continuano a sostenere la crescita. L’istituzione internazionale ricorda inoltre che le recenti stime del Consiglio Fiscale mostrano una crescita del deficit verso l’8% del PIL nel 2024. Anche il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita dell’economia romena quest’anno, dal 3,8% al 2,8%.

Intervento nazionale alle Nazioni Unite
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha partecipato, a metà settimana, alla 79/a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Per quanto insicuro sia il mondo oggi, la risposta ai nostri problemi sarà sempre una maggiore cooperazione e una maggiore solidarietà. La Romania sosterrà sempre l’ordine mondiale internazionale, con le Nazioni Unite al centro”, ha affermato il leader di Bucarest nel suo discorso.  La guerra della Russia contro l’Ucraina, ha affermato il presidente, ha innescato la più grande crisi di sicurezza nella storia recente dell’Europa, violando il diritto internazionale e avendo implicazioni ben oltre il continente. L’Ucraina ha bisogno del sostegno di tutti gli Stati membri dell’ONU, determinati a rispettare il diritto internazionale e la Carta dell’ONU, ha aggiunto Klaus Iohannis. Lui ha sottolineato che la Romania sostiene pienamente l’iniziativa di pace del presidente Zelenski, come l’unico approccio che può garantire una pace giusta e duratura, essendo in pieno accordo con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Secondo Iohannis non esiste un’alternativa valida all’ONU, e i principi su cui è stata costruita restano più validi che mai. Il presidente ha affermato inoltre che ora ci concentriamo sul proseguimento della riforma dell’ONU, affinché sia ​​in grado di affrontare le sfide attuali e future.

Prestito americano all’esercito romeno
La Romania ha firmato mercoledì un accordo di prestito con gli Stati Uniti il cui valore ammonta a quasi 1 miliardo di dollari. Bucarest è fiduciosa che i 920 milioni di dollari provenienti dagli Stati Uniti permetteranno di rafforzare la capacità di difesa del Paese, tramite la dotazione delle Forze Armate Romene di attrezzature moderne e lo sviluppo dell’industria della difesa locale. Kathleen Kavalec, ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, ha affermato che il documento è più di un semplice accordo finanziario, poiché rappresenta la forza e la resilienza del partenariato bilaterale, nonché l’impegno comune a garantire la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione. Tramite l’offerta di fondi americani, l’obiettivo di Washington è quello di garantire che la Romania resti all’avanguardia nell’innovazione e nella dotazione militare per molti anni a venire, il che rafforzerà anche le relazioni economiche bilaterali, ha sottolineato Kathleen Kavalec.

Un buon inizio per la FCSB nella Europa League
Al ritorno nelle competizioni continentali, la FCSB ha sconfitto giovedì sera, sull’Arena Nazionale di Bucarest, la squadra lettone RFS per 4-1, nella prima fase del nuovo format calcistico dell’Europa League. La squadra campione della Romania giocherà altre sette partite nel girone, e tra gli avversari ci sono la scozzese Glasgow Rangers, l’inglese Manchester United, le squadre greche PAOK Salonicco e Olympiakos Pireo, nonché la tedesca Hoffenheim. La FCSB è l’unica squadra che rappresenta la Romania nelle coppe europee.

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