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La settimana 18 – 23/03/2024

Mosse elettorali/ Latitante rimpatriato/ Riforme del PNRR in ritardo/ Proteste sociali/ Simona Halep, di nuovo sul campo da tennis

La settimana 18 – 23/03/2024
La settimana 18 – 23/03/2024

, 23.03.2024, 09:35

Mosse elettorali
La coalizione social-liberale, al governo in Romania, ha designato il medico Cătălin Cîrstoiu, il direttore di un grande ospedale di Bucarest, come candidato comune alle elezioni per il Comune di Bucarest. La decisione, annunciata questa settimana, arriva meno di tre mesi prima delle elezioni amministrative, che si svolgeranno contemporaneamente a quelle europee, il 9 giugno. Formalmente, Cârstoiu resterà indipendente e sarà appoggiato nella più importante competizione elettorale in Romania dopo quella presidenziale, dai leader delle organizzazioni PSD e PNL Bucarest, l’ex sindaca Gabriela Firea e l’attuale ministro dell’Energia, Sebastian Burduja. Ognuno di loro ha sperato di poter rappresentare la coalizione nella corsa elettorale per Bucarest, però la coalizione ha deciso diversamente. Le elezioni amministrative si svolgono in un unico turno, secondo il principio „il vincitore prende tutto”, per cui il medico Cârstoiu avrà una missione difficile, impossibile secondo alcuni commentatori, quella di sconfiggere l’attuale sindaco generale, Nicuşor Dan, sostenuto per un nuovo mandato dall’Alleanza La Destra Unita, formata da USR, PMP e Forza della Destra. L’Ufficio Elettorale Centrale aveva rifiutato all’Alleanza La Destra Unita l’iscrizione alle elezioni, però l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia le ha restituito questo diritto. Se un indipendente è l’opzione del PSD e del PNL per Bucarest, un’indipendente era stata anche la scelta per il primo posto su una lista comune alle europee. Si tratta di Ramona Chiriac, capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Romania, che ha accettato la sfida, ma successivamente ha rinunciato.

Latitante rimpatriato
Certamente non potrà candidarsi alle amministrative l’ex sindaco della città di Baia Mare (nord-ovest), Cătălin Cherecheş. Questa settimana, è stato estradato dalle autorità della Germania, dove aveva cercato di sfuggire alla pena di cinque anni con esecuzione che gli era stata inflitta per tangenti. Il 24 novembre 2023, poco prima della sentenza, Cherecheş è scappato dal Paese. È stato fermato, cinque giorni dopo, in Baviera. La ministra della Giustizia, Alina Gorghiu, ha dichiarato che il suo Ministero ha offerto alle autorità tedesche garanzie legate alle condizioni di detenzione esistenti nel penitenziario in cui sarà incarcerato Cherecheş. D’altronde le condizioni nelle prigioni romene sono spesso invocate da latitanti celebri, condannati in Romania, di fronte ai tribunali dei Paesi in cui cercano un immeritato rifugio. Il ministero della Giustizia ha proposto una cosiddetta legge dei „latitanti”, che aggiunge una pena privativa di libertà a coloro che cercano di sfuggire all’esecuzione della pena. Ha inoltre proposto che i condannati fuggiti dal Paese siano costretti a pagare i costi del rimpatrio. L’anno scorso, lo stato romeno ha speso più di 10 milioni di lei (2 milioni di euro) per riportare nel Paese 800 latitanti.

Riforme del PNRR in ritardo
Non saranno possibili nuovi negoziati sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per cui la Romania dovrà raggiungere, entro il 2026, 400 obiettivi stabiliti, attirano l’attenzione gli esperti della Commissione Europea. Loro affermano che Bucarest ha realizzato riforme importanti sotto l’ombrello del PNRR, in settori come l’energia, la giustizia, il contrasto della corruzione e il sistema pensionistico, però è rimasta indietro a capitoli essenziali come la riforma fiscale e la governance corporativa nelle imprese statali. La Commissione Europea è preoccupata anche per il livello del deficit fiscale, che si avvicina al 7%, molto più alto del target prefisso per quest’anno. In sua difesa, il governo di Bucarest invoca le sfide, apparse dopo la crisi energetica, che sono legate all’aumento dell’inflazione, agli effetti della guerra in Ucraina o alle distorsioni nelle catene di approvvigionamento e dà assicurazioni che tutte le riforme previste nel Piano di Resilienza saranno implementate.

Proteste sociali
A metà della settimana, più dipendenti delle Poste Romene hanno scioperato per due ore, scontenti del livello salariale. I rappresentanti sindacali affermano che più del 60% dei dipendenti delle Poste ricevono lo stipendio minimo e chiedono un aumento netto di 400 lei, pari a 80 euro, e uno scatto di lealtà del 25%. Il sindacato dei lavoratori delle Poste ha annunciato che, se non sarà trovata una soluzione alle loro rivendicazioni, potrebbero scendere in sciopero generale a tempo indeterminato. La direzione della compagnia nazionale sostiene che, a cominciare dal mese di giugno, gli stipendi aumenteranno in media di 250 lei. Le proteste dei postini si aggiungono a quelle avviate lunedì, dai dipendenti dei comuni dei villaggi. Il sindacato che rappresenta i 60 mila funzionari afferma che loro sono gli unici pubblici dipendenti rimasti al livello retributivo del 2021. Malcontenti ci sono anche nel settore sanitario. La Federazione La Solidarietà Sanitaria ritiene insufficienti l’aumento retributivo del 20% proposto dal governo e i pagamenti dei turni ed ha organizzato un referendum sull’avvio dello sciopero generale.

Simona Halep, di nuovo sul campo da tennis
Dopo più di un anno e mezzo di sospensione per doping, la romena Simona Halep è tornata sul campo da tennis. L’ex numero uno mondiale, due volte vincitrice di tornei di Grande Slam, ha giocato nel primo turno del torneo di Miami, un torneo importante da 1000 punti, grazie a un wild card offerto dagli organizzatori. Halep è stata sconfitta dalla spagnola Paula Badosa, però ha giocato bene, soprattutto nel primo turno che ha anche vinto. La Halep, che ha 32 anni, ha cominciato da zero nella classifica WTA. La sua situazione determinerà, probabilmente, cambiamenti nel regolamento, nel senso che i tennisti ai quali è stata cancellata o diminuita la sospensione potrebbero ricevere indietro una parte dei punti. Il Tribunale Arbitrale Sportivo di Losanna ha abbassato da 4 anni a 9 mesi la sospensione di Simona, per cui sarebbe potuta tornare nelle competizioni già dallo scorso luglio, e adesso si piazzerebbe tra le prime 100 tenniste del mondo.

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