10.12.2025 (aggiornamento)
Corte Costituzionale: rinviata al 28 dicembre decisione su segnalazione dell'Alta Corte di Cassazione e Giustizia in merito al nuovo ddl del governo su riforma pensioni magistrati/ Retribuzione: una decisione sul livello del salario minimo per il 2006 sarà presa all'inizio della prossima settimana. Lo ha deciso il Consiglio Nazionale Tripartito, che include rappresentanti del governo, dei sindacati e delle associazioni dei datori di lavoro
Newsroom, 10.12.2025, 18:53
Pensioni magistrati – La Corte Costituzionale della Romania ha rinviato al 28 dicembre una decisione sulla segnalazione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia in merito al nuovo ddl del governo sulla riforma delle pensioni dei magistrati. I giudici della Corte Suprema ritengono che la legge discrimina i magistrati rispetto ad altre categorie di beneficiari di pensioni di servizio, intacca brutalmente sull’indipendenza della magistratura, eliminando de facto la pensione di servizio per i magistrati. La bozza, per la quale l’esecutivo di Bucarest ha posto la fiducia nel Parlamento, innalza gradualmente l’età pensionabile dei magistrati fino a 65 anni e limita il valore delle pensioni al 70% dell’ultima indennità netta. La normativa ha già ricevuto giudizio negativo dal Consiglio Superiore della Magistratura. La prima forma della legge, che rappresenta uno degli obiettivi inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stata già bocciata dalla Corte Costituzionale per motivi procedurali. Sempre oggi, la CCR ha bocciato la segnalazione dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (all’opposizione), relativa alla legge che prevede, tra l’altro, l’aumento di alcune imposte e tasse locali a partire dal prossimo 1° gennaio.
Retribuzione – Una decisione sul livello del salario minimo per il 2006 sarà presa all’inizio della prossima settimana. Lo ha deciso oggi il Consiglio Nazionale Tripartito, che include rappresentanti del governo, dei sindacati e delle associazioni dei datori di lavoro. I rappresentanti sindacali hanno sollecitato un aumento del salario minimo, con argomenti legati all’inflazione elevata, alla diminuzione del potere d’acquisto, ma anche al fatto che la Romania è uno dei paesi membri dell’Unione Europea in cui si registra il fenomeno della povertà tra i lavoratori. A favore dell’aumento del salario minimo si è espresso anche il Ministro del Lavoro, considerando che c’è ancora margine di negoziato su questo tema. D’altra parte, le associazioni dei datori di lavoro sollecitano il mantenimento del livello attuale del salario minimo lordo, di 4.050 lei (circa 800 euro). Il punto di vista dei datori di lavoro è sostenuto dal primo ministro liberale Ilie Bolojan, il quale ha sottolineato che le realtà economiche non consentono aumenti. I rappresentanti delle PMI hanno attirato l’attenzione sul fatto che, in caso contrario, quasi il 15% delle piccole e medie imprese potrebbe chiudere. Propongono, tuttavia una nuova valutazione a metà del prossimo anno e, nel caso in cui l’evoluzione economica lo consentirà, potrebbero sostenere un ulteriore aumento.
Deficit – Nei primi dieci mesi dell’anno, il deficit della bilancia commerciale della Romania è stato di 27,493 miliardi di euro, in aumento di 275,7 milioni di euro (+1%) rispetto al valore registrato nello stesso periodo del 2024. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel periodo menzionato, le esportazioni sono ammontate a 81,054 miliardi di euro, in aumento del 4,3% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2024, mentre il valore delle importazioni è stato di 108,547 miliardi di euro, in crescita del 3,4%. Quote importanti nella struttura delle esportazioni e delle importazioni sono detenute da macchinari e attrezzature di trasporto e altri prodotti manifatturieri.
Politica – A Bucarest, i parlamentari dell’AUR hanno inoltrato al Senato una mozione semplice contro la ministra dell’Ambiente, Diana Buzoianu. I promotori la accusano di ignoranza, irresponsabilità e mancanza di un piano centralizzato per la gestione delle situazioni di crisi. Il dibattito e la votazione del documento si terranno il 15 dicembre. Nello stesso giorno, il Parlamento di Bucarest si pronuncia su una sfiducia contro il governo, presentata da un gruppo formato da parlamentari eletti lo scorso dicembre sulle liste SOS Romania e POT, che ora hanno abbandonato le loro formazioni. I partiti della coalizione di governo (PSD, PNL, USR e UDMR) assicurano che la mozione non sarà votata.
Diritti umani – “Negli ultimi tre decenni, la Romania ha costruito istituzioni e meccanismi più solidi per proteggere i diritti dei cittadini e combattere gli abusi. I progressi sono reali, ma non definitivi”. Il messaggio è stato inviato dal primo ministro Ilie Bolojan in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani. Secondo Bolojan, il rispetto dei diritti fondamentali inizia con la responsabilità di ogni individuo, ma deve essere garantito da istituzioni che funzionino correttamente. Dal canto suo, il Ministero degli Affari Esteri ha assicurato che la Romania è e rimarrà attiva per quanto riguarda le azioni della comunità internazionale per affermare e rispettare i diritti umani. Il Ministero degli Affari Esteri ricorda che quest’anno sono celebrati 80 anni dalla fondazione delle Nazioni Unite e 70 anni dall’adesione della Romania all’ONU.
Autorità Doganale – La Romania ha presentato la sua candidatura per ospitare la futura Autorità Doganale dell’Unione Europea, istituzione che aiuterà gli stati membri nella semplificazione delle procedure doganali e nella garanzia di una riscossione efficiente di imposte e dazi, attraverso una piattaforma digitale che centralizzerà e gestirà tutti i dati doganali dell’UE. Nel dossier presentato alla Commissione Europea, il Ministero delle Finanze ha sottolineato che la Romania è uno dei Paesi con la frontiera esterna più estesa dell’Unione che gestisce, ogni anno, un volume significativo di flussi commerciali. Oltre al nostro Paese, hanno presentato candidature anche Belgio, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo.
Porto – La Romania avrà un nuovo porto sul canale Danubio-Mar Nero, a Ovidiu. La nuova struttura avrà una superficie di 21.000 metri quadrati e sarà dotata con tutte le infrastrutture necessarie. Il canale Danubio-Mar Nero garantisce il 30% della quantità di merci transitate nel porto di Costanza. Le principali destinazioni delle merci sono la Romania, con il 38%, e la Serbia, con il 34%, seguite da Ucraina, Ungheria e Bulgaria. Le merci più trasportate quest’anno sono state prodotti agricoli, minerali e prodotti petroliferi raffinati, seguiti da carbone, petrolio greggio, gas naturale e prodotti da costruzione. Con l’inizio dell’attività nel porto di Ovidiu, le autorità romene prevedono un aumento di 200.000 tonnellate nel traffico merci.