11.06.2025 (aggiornamento)
Vertice Ucraina-Europa Sudorientale: il presidente romeno, Nicuşor Dan, a Odessa, i paesi europei restino uniti "nel difendere il diritto internazionale, il rispetto per la vita umana, la dignità, la libertà e la democrazia”/ PNRR: Romania riceve 1,3 miliardi di euro dalla Commissione Europea per obiettivi e traguardi/ Parlamento: via libera della Camera dei Deputati a legge su pene detentive di fino a 10 anni per organizzazione o il sostegno di organizzazioni fasciste, legionarie, razziste o xenofobe
Newsroom, 11.06.2025, 19:46
Vertice Ucraina – Il presidente romeno, Nicuşor Dan, ha chiesto fermezza oggi a Odessa, in occasione del vertice Ucraina-Europa sudorientale, nel denunciare le azioni della Russia, che ricorre a “strategie di ritardo e sabotaggio del processo di pace”. Il capo dello stato ha detto che “l’unico linguaggio che la Russia capisce è la forza” e che le richieste di concludere un accordo di pace sono irragionevoli. Ha inoltre sottolineato che i paesi europei devono rimanere uniti “nel difendere il diritto internazionale, il rispetto per la vita umana, la dignità, la libertà e la democrazia”, “valori che il popolo ucraino difende ogni giorno”. La storia ci ha dimostrato che quando gli aggressori non vengono fermati in tempo, il costo della pace diventa insopportabile, ha dichiarato a sua volta la presidente moldava, Maia Sandu, a Odessa, aggiungendo che, se l’Ucraina perde la guerra, la Federazione Russa non si fermerà nella Repubblica di Moldova. I due capi di stato, insieme al loro omologo Volodymyr Zelensky, hanno partecipato anche ad un incontro trilaterale Romania – Repubblica di Moldova – Ucraina, durante il quale sono stati discussi i più importanti progetti di interconnessione, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture energetiche, il processo di adesione all’UE e la cooperazione per garantire la sicurezza. All’incontro di Odessa hanno partecipato 11 capi di stato, di governo o leader di Parlamenti di Romania, Ucraina, Repubblica di Moldova, Serbia, Macedonia, Montenegro, Slovenia, Albania, Bulgaria, Croazia e Grecia.
PNRR – La Romania ha ricevuto ieri 1,3 miliardi di euro dalla Commissione Europea nell’ambito del terzo pagamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Bucarest non ha ancora attuato tutte le riforme assunte, quindi una parte dei fondi di questa tranche è stata bloccata fino a novembre. D’altra parte, l’Esecutivo romeno sta valutando la possibilità di modificare il PNRR al fine di recuperare le perdite. Il Ministero degli Investimenti e dei Progetti Europei coordina tecnicamente l’attuazione del PNRR a livello nazionale.
Politica – A Bucarest, i partiti filo-occidentali – PSD, PNL, USR e UDMR – hanno proseguito oggi i colloqui sul pacchetto di misure fiscali e di bilancio. I team tecnici dei quattro partiti hanno cercato le soluzioni migliori per ridurre il deficit di bilancio. Le discussioni si sono concentrate sulla riduzione della spesa pubblica e sulla lotta agli sprechi, sull’accorpamento di alcune istituzioni, sulla riprogrammazione di alcuni investimenti per il 2026 e, in ultima analisi, su possibili aumenti delle imposte. Tra le altre cose, sono stati analizzati l’aumento dell’IVA, la tassazione progressiva, l’imposizione di una tassa di solidarietà e la crescita delle accise su tabacco e alcol. Il PSD sostiene la continuazione degli investimenti e non concorda con l’adozione di misure che potrebbero portare alla recessione o colpire i romeni a basso reddito. L’USR non ritiene accettabile la tassazione progressiva e considera che, per evitare l’aumento dell’IVA, sia necessario ristrutturare le aziende statali con problemi. Una volta concordate le misure economiche e finanziarie, inizieranno i negoziati per la futura formula di governo.
Legge – La Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato, come organo decisionale, la legge che punisce con pene detentive di fino a 10 anni l’organizzazione o il sostegno di organizzazioni fasciste, legionarie (estrema destra romena nel periodo compreso tra le due guerre), razziste o xenofobe. Inoltre, coloro che pubblicano tale contenuto rischiano da 1 a 5 anni di prigione e la perdita di alcuni diritti. A chi promuove il culto di persone colpevoli di genocidio o che negano l’Olocausto potranno essere inflitte pene detentive fino a 3 anni. Il documento è stato sostenuto da PSD, PNL, USR e UDMR, mentre i rappresentanti di AUR, SOS Romania e del Partito della Gente Giovane (POT) ritengono che la normativa limita la libertà di espressione e ristabilisce la censura.
Proteste USA – Gli Stati Uniti d’America non hanno informato la parte romena circa l’intenzione di trasferire alcuni cittadini romeni che si trovano sul territorio americano in altre strutture, ha riferito oggi il Ministero degli Affari Esteri a Bucarest. In precedenza, l’Ambasciata di Romania negli Stati Uniti ha annunciato che 47 cittadini romeni, le cui formalità di espulsione sono state completate, si trovano in custodia presso i centri immigrazione e controllo doganale degli Stati Uniti e che il loro trasferimento alla base navale di Guantanamo non è stato preso in considerazione. La Romania collabora strettamente con tutte le agenzie americane per garantire la sicurezza delle frontiere e il controllo dell’immigrazione negli Stati Uniti. In una dichiarazione all’agenzia Agerpres, l’Ambasciata specifica che, in generale, i cittadini romeni identificati come irregolari sul territorio americano vengono rimpatriati in Romania in base a procedure stabilite nell’ambito della cooperazione bilaterale. Sullo sfondo delle proteste per i raid contro i migranti illegali, centinaia di marines americani e 4.000 soldati della Guardia Nazionale, mobilitati per ordine del presidente Donald Trump, si trovano a Los Angeles. Centinaia di persone sono state arrestate a seguito degli scontri con le forze dell’ordine. La decisione del presidente Trump di inviare l’esercito è stata duramente criticata dalle autorità di Los Angeles e dal governatore della California, così come da altri politici democratici, attivisti e alcuni leader di opinione. Il presidente Trump ha promesso di reprimere quella che ha definito un’invasione straniera.
Nadia Comăneci – Secondo un disegno di legge approvato dalla Camera dei Deputati di Bucarest, il 2026 sarà intitolato all’ex ginnasta Nadia Comăneci. Il documento ha ricevuto il sostegno di tutti i gruppi parlamentari, i quali hanno sottolineato come la valorizzazione delle performance raggiunte dagli sportivi romeni nelle competizioni nazionali e internazionali contribuirà a promuovere l’immagine della Romania nel mondo. Il 18 luglio 2026 ricorreranno 50 anni dal momento in cui Nadia è entrata nella storia dello sport mondiale con un’esecuzione perfetta, ottenendo il punteggio massimo alle Olimpiadi estive di Montreal. Si tratta della prima atleta a livello mondiale che ha ricevuto il primo 10 in una gara olimpica di ginnastica.