14.12.2025
Proteste: continuano le manifestazioni iniziate la scorsa settimana per la riforma delle leggi sulla giustizia/ Parlamento: seduta congiunta domani per dibattiti e voto sulla sfiducia inoltrata contro il governo dal gruppo "PACE, Romania Prima", sostenuta dall’opposizione AUR
Newsroom, 14.12.2025, 16:47
Proteste – Le proteste iniziate la scorsa settimana dopo le rivelazioni di un’inchiesta giornalistica sui problemi nel sistema giudiziario, sono continuate nella capitale e in altre città della Romania, ma anche all’estero. Ieri sera, circa mille persone hanno manifestato davanti alla sede del governo, scandendo slogan per un sistema giudiziario indipendente. Le principali rivendicazioni dei manifestanti sono il ripristino dell’indipendenza dei giudici, l’abolizione dell’immunità de facto dei magistrati, la riduzione del controllo esercitato dal Consiglio Superiore della Magistratura sul sistema giudiziario o la revoca urgente dei capi delle procure. D’altra parte, la petizione lanciata dalle organizzazioni non governative Declic e Funky Citizens per la modifica delle leggi sulla Giustizia ha superato le 150.000 firme. I firmatari chiedono al primo ministro e al presidente della Romania di avviare una vera riforma del sistema giudiziario, attraverso una procedura trasparente e onesta, che vada oltre le semplici dichiarazioni pubbliche. Nel reportage sono presentati diversi procuratori e giudici, alcuni con identità protette, che rivelano il modo in cui la dirigenza della Corte d’Appello di Bucarest sostituiva sistematicamente i giudici per ottenere sentenze favorevoli a persone accusate di corruzione. Centinaia di magistrati hanno denunciato pubblicamente gli abusi nel sistema giudiziario. La Sezione Giudici del Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso di segnalare l’Ispezione Giudiziaria per effettuare verifiche in relazione alle questioni segnalate nel documentario presentato da Recorder.
Politica – I senatori e i deputati romeni si riuniscono domani in seduta congiunta per dibattiti e voto sulla sfiducia inoltrata contro il governo dal gruppo parlamentare “PACE, Romania Prima” sostenuta dall’opposizione AUR, che propone l’eliminazione dell’USR dal governo. Il documento è stato inoltrato dai parlamentari dell’opposizione che criticano l’attività dell’Esecutivo. Secondo loro, il governo guidato dal primo ministro Ilie Bolojan non ha gestito in modo adeguato settori come giustizia, sanità, istruzione o pubblica amministrazione. Dal canto loro, i rappresentanti dei partiti al governo assicurano che l’iniziativa dell’opposizione non avrà successo. I parlamentari del PSD annunciano che non voteranno la sfiducia, ma valuteranno nel prossimo periodo i rapporti con gli altri partiti della coalizione (PNL, USR, UDMR). Per passare, la sfiducia ha bisogno 232 voti favorevoli. Sempre domani, al Senato sarà discussa e votata una mozione semplice contro la ministra dell’Ambiente, Diana Buzoianu.
Ponte – Il traffico stradale sul Ponte dell’Amicizia che collega le città di Giurgiu e Ruse, tra la Romania e la Bulgaria, riprenderà in entrambe le direzioni dal 18 dicembre per tutti i tipi di veicoli, compreso il tratto riparato, attualmente chiuso in direzione Romania. In questo senso, la Polizia di Frontiera ha informato che durante le vacanze di Natale e Capodanno, il traffico si svolgerà senza limitazioni. La misura è valida fino al prossimo 8 gennaio 2026, quando verranno ripresi i lavori sulla corsia di andata verso la Bulgaria.
Pesca – I ministri dell’agricoltura dell’UE hanno raggiunto un accordo sulle quote di pesca per il prossimo anno, stabilendo limiti di cattura e giorni di pesca per l’Atlantico, il Mare del Nord, il Mediterraneo, il Mar Nero e altre acque, con alcune delle regole estese fino al 2028. Nel Mar Nero, il Consiglio dell’UE ha concordato catture totali ammissibili leggermente inferiori per il rombo rispetto a quest’anno, con Romania e Bulgaria direttamente interessate. Per lo spratto, la Commissione ha proposto lo stesso limite di cattura di circa 11.500 tonnellate, suddiviso in modo disuguale tra Romania e Bulgaria. La Romania riceve il 30%, ovvero circa 3.500 tonnellate, con una distribuzione che tiene conto dei dati storici e naturali sulla pesca. Per gli squali del Mar Nero rimane in vigore il divieto della pesca commerciale.