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16.12.2024 (aggiornamento)

UE: Consiglio Affari Esteri, via libera al quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia/Elezioni: il sindaco generale di Bucarest, Nicuşor Dan, annuncia intenzione di candidarsi come indipendente alle presidenziali del prossimo anno

16.12.2024 (aggiornamento)
16.12.2024 (aggiornamento)

16.12.2024, 18:59

CAE – I ministri degli Esteri degli stati membri dell’Unione Europea hanno dato il via libera al 15esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le nuove misure economiche mirano a combattere l’eludere delle sanzioni già esistenti e a indebolire l’industria militare russa. 52 navi sono state aggiunte all’elenco di quelle soggette a sanzioni. Inoltre, 32 aziende sono nel mirino delle restrizioni all’esportazione perché “hanno contribuito allo sviluppo tecnologico del settore russo della difesa e della sicurezza”, precisa il Consiglio. Il capo della diplomazia comunitaria, Kaja Kallas, ha smentito l’informazione secondo la quale l’UE intende inviare truppe per il mantenimento della pace in Ucraina. Al Consiglio Affari Esteri, la Romania è stata rappresentata dal capo della diplomazia, Luminiţa Odobescu.

 

Candidatura – Il sindaco generale di Bucarest, Nicuşor Dan, ha annunciato la sua intenzione di candidarsi come indipendente alle elezioni presidenziali del 2025. Dan ha affermato che la Romania sta attraversando il momento più difficile dalla Rivoluzione anticomunista del 1989 e che si impone un cambiamento fondamentale nel modo in cui lo Stato risponde alle aspettative dei cittadini. La candidatura del sindaco della Capitale non è stata negoziata con i partiti che formeranno maggioranza pro-europea nel futuro Parlamento. Secondo la legge, la candidatura alla carica suprema dello Stato richiede la raccolta di 200.000 firme. In Romania, la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali del 24 novembre in seguito alle accuse di interferenze russe nel processo elettorale.

 

Parlamento – I parlamentari romeni hanno iniziato l’ultima settimana di attività dell’attuale legislatura. Sono trascorsi quattro anni, con numerosi progetti e iniziative legislative rimasti incompiuti, e che dovranno essere ripresi dal nuovo Parlamento, convocato venerdì per la sua prima sessione. Tra gli arretrati figura anche il nuovo Codice Forestale, da diversi mesi sul tavolo della Camera dei Deputati, elemento importante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e una priorità del Governo, che si propone l’adozione della normativa entro la fine dell’anno. D’altra parte, il Senato dovrebbe votare i ddl che propongono la sanzione di più incarichi finanziati dal bilancio dello Stato o la riduzione a due del numero di mandati dei capi dei servizi segreti. Gli attuali senatori e deputati resteranno in carica fino a venerdì 20 dicembre, quando è prevista la prima sessione del nuovo Parlamento risultato dalle elezioni politiche del 1° dicembre.

 

Rivoluzione 1989 – A Timişoara (Romania occidentale), sono iniziate le manifestazioni dedicate al 35° anniversario dall’inizio della Rivoluzione che portò alla caduta del comunismo. Il 16 dicembre 1989, un gruppo di fedeli si era riunito davanti alla parrocchia del pastore riformato László Tőkés, minacciato con lo sfratto dalla polizia politica. La loro protesta si trasformò in una rivolta popolare, mentre la repressione lanciata dalle forze dell’ordine provocò più di 100 morti e centinaia di feriti. Il 20 dicembre, Timişoara diventava la prima città libera dal comunismo in Romania. Successivamente, la fiamma della Rivoluzione si diffuse in tutto il Paese. All’insegna dei “35 anni di libertà”, questa settimana sono in programma ampi eventi commemorativi, convegni, mostre, spettacoli, concerti e proiezioni di film. Domani sarà giorno di lutto, mentre il 20 dicembre le manifestazioni si concluderanno con il concerto Rock for Revolution.

 

Moldova – Nella Repubblica di Moldova (paese ex sovietico, a maggioranza romenofona), è stato istituito lo stato di emergenza nel settore energetico per un periodo di 60 giorni. La misura è stata adottata a causa del rischio che la regione separatista della Transnistria rimanga dal 1° gennaio senza forniture di gas da parte del gruppo russo Gazprom. In Transnistria si trova una centrale elettrica alimentata con gas russo, che rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia della regione separatista, fornendo anche circa il 70% dell’elettricità consumata dalla Repubblica Moldova. Durante lo stato di emergenza, le autorità possono istituire meccanismi per la riscossione rapida dei pagamenti da parte dei consumatori e imporre misure per razionalizzare i consumi. Le autorità possono anche stabilire un regime speciale per l’approvvigionamento con energia elettrica, ovvero concludere contratti e pagarli rapidamente, per essere in misura di garantire le importazioni.

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