21.12.2025
Giustizia: il presidente romeno Nicuşor Dan annuncia referendum a gennaio su funzionamento Consiglio Superiore della Magistratura / Dicembre 19189: 36° anniversario della Rivoluzione anticomunista, eventi commemorativi a Bucarest
Newsroom, 21.12.2025, 17:17
Giustizia – Il presidente romeno Nicuşor Dan ha annunciato che a gennaio indirà un referendum rivolto ai magistrati, in seguito alle rivelazioni mediatiche riportate dalla pubblicazione Recorder sui problemi del sistema giudiziario. Il presidente intende porre a procuratori e giudici una sola domanda: “Il Consiglio Superiore della Magistratura agisce nell’interesse pubblico o nell’interesse di un gruppo all’interno della magistratura?”. Dan ha affermato che se i magistrati affermeranno che il Consiglio Superiore della Magistratura agisce nell’interesse pubblico, proseguirà le discussioni legislative. “Ma se la maggioranza dei magistrati afferma che il Consiglio non rappresenta l’interesse pubblico, ma gli interessi di un gruppo, allora il Consiglio se ne andrà immediatamente”, ha dichiarato. Il Presidente del Paese ha specificato che, in seguito alla lettura dei reclami ricevuti dai magistrati, si è concluso che esiste una categoria di magistrati, membri del Consiglio Superiore della Magistratura, e nella direzione dei tribunali, che non agiscono nell’interesse pubblico, ma nell’interesse di un gruppo che rappresentano. Egli ha affermato di aver letto circa due terzi delle circa 2.000 pagine di reclami ricevuti dai magistrati. Lunedì, Nicuşor Dan ha invitato tutti i magistrati che desiderano presentare reclami sui problemi del sistema a un dibattito presso la sede della Presidenza.
Dicembre 1989 – Stamattina il presidente romeno Nicuşor Dan ha deposto una corona di fiori al Monumento agli Eroi della Rivoluzione del 1989, in Piazza dell’Università a Bucarest. È giunto anche un messaggio dal primo ministro Ilie Bolojan, il quale ha affermato che la Romania è oggi un Paese libero grazie al coraggio di coloro che si sono ribellati alla dittatura. Il primo ministro ha ammonito che i romeni non dovrebbero lasciarsi trasportare da pericolose nostalgie o da tentativi di relativizzare i crimini del comunismo. Oggi, nella capitale romena, è stato celebrato il 36° della Rivoluzione del dicembre 1989. Un corteo commemorativo ha attraversato Piazza dell’Università, dove si è tenuto un minuto di silenzio, sono state accese candele ed è stata celebrata una messa di commemorazione degli eroi martiri. Il 21 dicembre 1989, il regime comunista organizzò una manifestazione a Bucarest per condannare le manifestazioni ostili al regime che avevano avuto luogo a Timişoara (ovest), ma il discorso di Nicolae Ceauşescu fu interrotto dai fischi. In serata, gruppi di persone si radunarono nei pressi dell’Hotel Intercontinental in Piazza dell’Università, dove eressero delle barricate. Durante la notte, furono sparati colpi d’arma da fuoco contro i manifestanti e centinaia di persone furono uccise o ferite. La rivoluzione anticomunista culminò, il 22 dicembre, con la fuga dal potere della coppia dittatoriale Nicolae ed Elena Ceauşescu. Tre giorni dopo, i due furono giustiziati, al termine di un processo celere, giudicato da un tribunale militare. In totale, oltre 1.000 persone morirono e circa 3.000 rimasero ferite negli scontri che si svolsero nell’unico paese dell’Europa orientale in cui il cambio di regime fu violento.
Mozioni – Due mozioni semplici presentate dall’Alleanza per l’Unità dei Romeni (l’autoproclamata opposizione sovranista) contro i ministri della Giustizia e dell’Interno saranno discusse e votate lunedì al Parlamento di Bucarest. I firmatari dei documenti lamentano abusi nei due ambiti, interferenze nel processo elettorale o squilibri nel sistema giudiziario. La mozione semplici contro il ministro dell’Interno, Cătălin Predoiu, mira, affermano i promotori, a valutarne la responsabilità politica e morale. I firmatari della mozione sostengono che il ministero guidato da Cătălin Predoiu è politicizzato, ha attribuzioni e competenze sovrapposte e non rispetta gli obblighi internazionali assunti nelle relazioni con i partner stranieri. La seconda mozione, rivolta al ministro della Giustizia, Radu Marinescu, ne chiede le dimissioni perché, secondo i firmatari del documento, non ha ripristinato la fiducia dei cittadini nella giustizia. I parlamentari dell’AUR rimproverano al ministro la sua incapacità gestionale nel garantire un’azione giudiziaria efficiente, prevedibile ed equa, l’eccessiva durata dei processi e la mancanza di una reazione decisa ai problemi del sistema. Sempre lunedì, Radu Marinescu è convocato dai parlamentari dell’Unione Salvate Romania (partner di governo) per il dibattito “Ora del Governo”, su alcuni “temi di grande interesse per la vita politica, economica e sociale”.
Harghita, regione gastronomica europea – La provincia di Harghita, nella Romania centrale, è stata designata Regione gastronomica europea nel 2027 dall’Istituto Internazionale di Gastronomia, Arte e Turismo. In preparazione a questo momento, l’Associazione per lo Sviluppo Intercomunitario di Harghita ha lanciato un sondaggio demoscopico per stilare una lista di 12 piatti culinari rappresentativi della provincia. Le domande analizzano il ruolo dei sapori, degli ingredienti e dei piatti tradizionali, ha dichiarato a Radio Romania il responsabile del progetto Biro Robert. Secondo lui, la ricerca è aperta sia alla gente del posto che ai turisti che conoscono la cucina di Harghita. Il questionario può essere coopilato in rumeno o ungherese, fino all’8 gennaio. Nel 2019, anche la provincia di Sibiu, anch’essa nella Romania centrale, è stata regione gastronomica europea.
Lavoratori stranieri – Il Ministero del Lavoro romeno propone una quota di 90.000 lavoratori stranieri per il prossimo anno, 10.000 in meno rispetto a quella approvata per il 2025. Il reclutamento sarà più rigoroso, con regole che includono la conoscenza della lingua romena o inglese, e le agenzie che importano manodopera dall’estero saranno monitorate più attentamente. Ospite nello studio di Radio Romania, il Ministro del Lavoro Florin Manole ha spiegato che le misure sono necessarie perché, negli ultimi anni, migliaia di lavoratori stranieri sono passati solo da un aeroporto romeno, ma non sono rimasti a lavorare nel Paese. Il Presidente dell’Associazione degli Importatori di manodopera in Romania, Romulus Badea, ha tuttavia affermato che le restrizioni per l’accreditamento delle società di reclutamento sono eccessive e svantaggiano le piccole e medie imprese. Dall’inizio dell’anno al 30 novembre, la polizia romena per l’immigrazione ha rilasciato quasi 95.000 permessi di lavoro a cittadini stranieri.
Eurobarometro – Secondo un Eurobarometro condotto tra il 9 ottobre e il 3 novembre, il 60% dei romeni si dichiara soddisfatto della propria vita, rispetto alla media dell’Unione Europea dell’86%. Un grado di soddisfazione più elevato, superiore al 70%, si registra tra i giovani romeni di età compresa tra 25 e 39 anni. L’indagine mostra inoltre che i principali motivi di preoccupazione dei romeni sono legati all’aumento dei prezzi, all’inflazione e al costo della vita, in proporzioni uguali (39%), seguiti dalla situazione economica (24%) e dal debito pubblico (16%). A livello europeo, gli intervistati indicano come principali preoccupazioni l’invasione russa dell’Ucraina (21%), la situazione internazionale generale (20%) e la situazione economica dell’Unione Europea (17%). L’Eurobarometro mostra inoltre che il 54% dei romeni ha fiducia nel blocco comunitario, superiore alla media europea, che è del 48%. Per metà dei romeni, il principale risultato dell’UE è la libera circolazione di persone, beni e servizi.