24.06.2025 (aggiornamento)
NATO: il presidente romeno, Nicuşor Dan, al vertice dell'Alleanza all'Aia/ Governo: ordine nelle finanze pubbliche, buona governance e rispetto per i cittadini, gli impegni del nuovo premier Ilie Bolojan/Corte Costituzionale: Senato e Camera dei Deputati nominano due nuovi giudici
24.06.2025, 19:40
NATO – Presente al vertice NATO all’Aia, il presidente romeno, Nicușor Dan, ha incontrato una delegazione statunitense e prende parte, assieme ai leader dei paesi membri, alla cena organizzata dalla Casa Reale dei Paesi Bassi. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato al summit che la decisione degli stati membri della NATO di investire il 5% del PIL nella difesa e nello sviluppo di nuove capacità rappresenta l’unica soluzione per distruggere le illusioni militari aggressive della Russia. Secondo Zelensky, Mosca riceve aiuti da attori statali e non statali provenienti da Cina, Iraq o Corea del Nord e, purtroppo, alcune parti essenziali per la produzione militare russa sono fornite ancora da stati alleati. Questo circuito deve essere interrotto, ha detto il presidente ucraino. D’altra parte, Zelensky ha accolto con favore la decisione dell’UE di aumentare il livello delle sanzioni applicate nei confronti di Mosca o verso coloro che aiutano il Cremlino. Nel contempo, ha invitato l’UE e la NATO ad aumentare gli investimenti nell’industria della difesa ucraina, poiché il suo paese ha sviluppato capacità produttive, possiede conoscenze essenziali acquisite in guerra e condividerà tutti questi vantaggi con gli alleati per la difesa dell’intero continente. Prima del vertice dell’Aia, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ricordato che il programma SAFE, per un valore di 150 miliardi di euro, è aperto anche ai progetti di difesa ucraini, nonchè alla collaborazione tra le industrie europee e ucraine. Dal canto suo, il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha affermato che il sostegno fornito dagli alleati supererà il volume dell’anno scorso, dato che gli stati dell’UE e il Canada da soli hanno già impegnato 35 miliardi di euro verso Kiev.
Governo – Da ieri sera, la Romania ha un nuovo governo guidato dal primo ministro liberale Ilie Bolojan. Il nuovo premier ha promesso di riequilibrare le finanze dello stato, attualmente in una situazione di deficit insostenibile. Saranno tre le direzioni prioritarie: ordine nelle finanze pubbliche, buona governance e rispetto per i cittadini, ha spiegato il primo ministro durante il voto di investitura nel Parlamento. Molte misure saranno impopolari, ha ammesso Bolojan davanti al Legislativo, ma le prime riforme inizieranno proprio con lo stato e con la sua clientela politica.
Accordo governativo – Il nuovo governo di Bucarest funzionerà in base a accordo di coalizione firmato dai leader dei quattro partiti pro-europei che la compongono: PSD, PNL, USR e UDMR. Il documento è valido fino al 2028, anno in cui si terranno nuove elezioni politiche. Secondo l’accordo, il nuovo governo avrà 16 ministeri e 5 vicepremier. Il protocollo stabilisce inoltre il principio del governo di rotazione. In questo senso, fino ad aprile 2027, il governo sarà guidato dal liberale Ilie Bolojan, mentre da aprile 2027 fino a dicembre 2028 da un rappresentante del Partito Socialdemocratico.
Parlamento – Il deputato socialdemocratico, Sorin Grindeanu, leader ad interim del partito, è da oggi il nuovo presidente della Camera dei Deputati di Bucarest. Grindeanu sostituisce nell’incarico Ciprian Şerban, che ha assunto l’incarico di ministro dei Trasporti. Il Senato sarà guidato dal liberale Mircea Abrudean che sostituisce Ilie Bolojan, leader ad interim del PNL e nuovo primo ministro della Romania.
Finanze – Il primo ministro Ilie Bolojan ha esaminato oggi le entrate al bilancio dello stato con il ministro delle Finanze, Alexandru Nazare. Il premier ha affermato che sono stati esaminati una serie di pacchetti di misure volte ad aumentare le entrate, comprese potenziali modifiche legislative, come la legge sull’insolvenza. Bolojan ha spiegato che, insieme al ministro delle Finanze, incontrerà i rappresentanti di un’importante agenzia di rating, poiché la Romania è sul punto di essere declassata alla categoria “junk”, non raccomandata per gli investimenti. Dal canto suo, il nuovo presidente della Camera dei Deputati, Sorin Grindeanu, ha affermato che la coalizione di governo è determinata ad attuare le misure fiscali concordate per ridurre il deficit di bilancio. Grindeanu ha ammesso che alcune decisioni prese dalle coalizioni anteriori hanno portato il paese in una situazione che esige correzioni fiscali.
Corte Costituzionale – Il Senato romeno ha convalidato oggi il presidente della Corte dei Conti, Mihai Busuioc, come giudice della Corte Costituzionale per un mandato di nove anni. Durante le audizioni, Busuioc ha dichiarato di essere un candidato idoneo per questo incarico, data la sua esperienza nell’amministrazione pubblica e centrale. Il nuovo membro della Consulta è stato proposto dal Partito Socialdemocratico e sostituisce Marian Enache, il cui mandato scade il mese prossimo. Sempre oggi, la sessione plenaria della Camera dei Deputati ha approvato la proposta dell’Unione Democratica Magiari di Romania di nominare il giurista Csaba Asztalos come giudice della Corte Costituzionale. Asztalos ha ricoperto due mandati come presidente del Consiglio Nazionale per la Lotta alla Discriminazione e ha affermato che, nel suo nuovo incarico, sosterrà il rispetto della Legge fondamentale.
Competitività – La Romania si colloca al 49° posto nella classifica mondiale della competitività, una graduatoria in cui i primi posti sono occupati da Svizzera, Singapore e Hong Kong. Lo rileva un comunicato del Centro di Informazione Tecnologica, ripreso dall’agenzia AGERPRES. Secondo l’Annuario sulla Competitività Mondiale – edizione 2025, la Romania perde nove posizioni nella categoria “Competitività Economica” (fino al 56° posto), ma sale quattro posizioni nella categoria “Efficienza della pubblica amministrazione” (44°), quattro posizioni al capitolo “Efficienza dell’ambiente imprenditoriale” (50°) e di sei posizioni nella categoria “Infrastrutture” (45). Gli specialisti del Centro di Informazione Tecnologica spiegano che la “Competitività Economica” della Romania è diminuita a causa dell’andamento generale dell’economia, rispecchiato dai valori degli indicatori macroeconomici che rilevano un rallentamento del motore economico.