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Il Museo Nazionale Cotroceni

Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire virtualmente il Museo Nazionale Cotroceni di Bucarest, un must in assoluto dei percorsi turistici nella capitale.

Il Museo Nazionale Cotroceni
Il Museo Nazionale Cotroceni

, 06.05.2020, 18:18

Radio Romania Internazionale vi invita a scoprire virtualmente il Museo Nazionale Cotroceni di Bucarest, un must in assoluto dei percorsi turistici nella capitale. Eretto dal 1679 al 1681 dal principe Şerban Cantacuzino (1678 – 1688), il complesso includeva la Chiesa e il grandioso palazzo principesco, in stile barocco, tipico della civiltà occidentale europea dell’epoca.

Dal punto di vista architettonico, il complesso di Cotroceni attraversò alcuni momenti di riferimento: il primo è legato al suo fondatore, Şerban Cantacuzino, mentre il secondo al principe Barbu Dimitrie Ştirbei (1849 – 1853, 1854 – 1856) che nel 1852 ristrutturò e modernizzò l’edificio, creando anche il giardino di Cotroceni, uno dei più grandi di Bucarest. Seguì la costruzione del palazzo principesco dal 1893 al 1895, opera dell’architetto francese Paul Gottereau, che però non resistette e, dopo il terremoto del 1977, seguì una nuova tappa in cui gran parte del palazzo fu ricostruita, a differenza degli edifici medioevali sopravvissuti al passar del tempo. Sempre allora venne eretta anche una nuova ala del palazzo in cui si trova ora la sede della Presidenza.

Il complesso di Cotroceni è unico a Bucarest anche per la molteplicità delle sue componenti, variate come funzionalità e destinazione – il palazzo principesco, le vecchie cantine – che esistono ancora oggi, il padiglione, il maneggio, la casa del giardiniere, le serre, il monastero, la chiesa, l’asilo con la capella dipinta da Gheorghe Tattarescu, la stazione ferroviaria reale, la casa amerindiana sita nel parco del palazzo o un grande giardino.

Nel 1991, fu aperto al pubblico il Museo Nazionale Cotroceni, arricchito dal 2009 da un ulteriore punto di riferimento storico: la Chiesa Cotroceni, interamente ristrutturata, che conserva la forma originale dell’edificio eretto nel 1679 dal principe Şerban Cantacuzino e rappresenta un atto di restituzione storica di un monumento importante per la spiritualità ortodossa.

Con un patrimonio che include circa 20.000 oggetti tra i più variati, il Museo Nazionale Cotroceni è stato permanentemente arricchito tramite trasferimenti di opere d’arte da altre istituzioni e musei e soprattutto grazie agli acquisti o alle donazioni fatte da privati. La collezione del Museo Nazionale Cotroceni include opere di arte figurativa (pittura e scultura romena e universale, grafica), arte religiosa, arte decorativa (ceramica, vetro, metallo, tessili e mobili), numismatica, ma anche medaglie, oggetti legati alla storia e all’archeologia.

La collezione d’arte religiosa – soprattutto le icone su legno – è rappresentativa per il periodo tardo dell’arte religiosa romena (i secoli XVIII-XIX) e per le botteghe russe. Quella di pittura romena include opere di illustri pittori romeni dalla fine del XIX-esimo secolo finora. La collezione di pittura universale include opere risalenti ai secoli XVIII-XIX. Ci sono soprattutto opere che rappresentano le scuole tedesca, austriaca, francese e belga, mentre quella italiana è rappresentata da L’allegoria dell’aria, risalente alla fine del XVI secolo e realizzata nella bottega di Jacopo Bassano.

La collezione di grafica include invece disegni, acquerelli e incisioni dei secoli XIX-XX e stampe giapponesi, ed è stata arricchita nel 1998 con le opere di Benedict Gănescu, e nel 1999 con quelle di Lucia Beller, Hans Aescher e Rodica Maniu. Scoprirete inoltre opere di scultori romeni, tra cui Carol e Frederic Storck, Mac Constantinescu, Miliţa Petraşcu, Oscar Han, Ion Jalea ed europei: Clésinger Jean-Baptiste, Houdon Jean Antoine, Julien Causse, Georges Gardet.

In tempi di isolamento, siamo accompagnati virtualmente dalla responsabile dell’Ufficio visite e protocollo del Museo Nazionale Cotroceni, Oana Zlăteanu. Potremmo dire che i viaggi virtuali ai musei siano diventati una necessità in questi tempi eccezionali, nel senso che ci offrono un rifugio nell’arte e nella storia. Ma, di principio, un tour virtuale dovrebbe essere visto anche come un’offerta culturale. Vi invitiamo a scoprire alcuni spazi sul sito www.muzeulcotroceni.ro, che vi svela le stanze medioevali seicentesche, una preziosa collezione di icone e oggetti di culto religioso appartenuti alla chiesa dell’antico monastero Cotroceni. La scalinata in marmo attira tutti sin dall’ingresso nel palazzo. Il salone dei fiori, con il pianoforte dipinto e il candelabro di cristallo sono tra i preferiti del pubblico, ma anche la biblioteca, la stanza prediletta di Re Ferdinando, che conserva a tutt’oggi l’aspetto di una volta, spiega Oana Zlăteanu.

Il viaggio virtuale vi porterà anche nel cortile interno del Palazzo, nella cucina dell’antico monastero, nel soggiorno tedesco, ma anche in altre stanze, aggiunge Oana Zlătean. La grande sala ricevimenti ci ricorda la storica sala che ha ospitato la riunione del Consiglio di Corona, nel corso della quale venne decisa l’entrata della Romania nella prima Guerra Mondiale. Non dimentichiamo le stanze private al piano superiore del Palazzo: il Salone orientale, decorato con oggetti di ebano rappresentativi dell’arte dell’Estremo, l’angolo molto chic dove si prendeva il tè, o la stanza da letto della Regina Maria. Tutti questi spazi furono decorati secondo il gusto della sovrana. Ma sono solo alcuni riferimenti. Nulla può sostituire l’esperienza di una visita reale, che ti trasferisce nell’atmosfera delle epoche attraversate da questo meraviglioso luogo che è ora il Museo Cotroceni. Quindi, neanche mille tour virtuali equivalgono ad una visita reale, ha concluso la responsabile dell’Ufficio visite e protocollo del Museo Nazionale Cotroceni, Oana Zlăteanu.

Foto: pixabay.com
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