La situazione dei cittadini romeni in Medio Oriente
Le autorità di Bucarest stanno compiendo delle azioni per proteggere i cittadini romeni che si trovano in Israele e Iran.
Leyla Cheamil, 18.06.2025, 11:55
La situazione in Medio Oriente è critica a causa del conflitto armato tra Israele e Iran. Martedì, durante la riunione informale dei ministri degli Esteri degli stati membri dell’Unione Europea, il capo della diplomazia romena, Emil Hurezeanu, ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation della situazione di sicurezza nel Medio Oriente, dato il rischio di una crisi su vasta scala nella regione. Ha sottolineato quanto siano necessarie la distesa della tensione e la ripresa degli sforzi diplomatici per avere la garanzia di una soluzione negoziata e verificabile in merito al programma nucleare iraniano. Inoltre, Hurezeanu ha riconfermatol’impegno per la sicurezza di Israele e ha sostenuto la necessità di una maggiore pressione sul regime di Teheran affinché rispetti le norme dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e torni al tavolo del dialogo.
Il conflitto tra i due stati colpisce anche cittadini romeni, che hanno richiesto assistenza al Ministero degli Affari Esteri. In questo contesto di deterioramento accentuato della sicurezza in Medio Oriente e della chiusura dello spazio aereo in diversi paesi della regione, il Ministero sta compiendo delle azioni per concedere protezione consolare ai cittadini romeni che hanno notificato la propria presenza nella zona e desiderano tornare in patria. Alcuni gruppi di pellegrini hanno già lasciato Israele.
La segretaria di stato per gli Affari Europei, Medio Oriente e Africa del Ministero degli Esteri, Clara Staicu, ha dichiarato che circa 200 cittadini romeni hanno chiesto l’evacuazione da Israele e dall’Iran a causa del conflitto. “La situazione è fluida. I nostri colleghi sono in costante contatto con loro per valutare i tempi e le rotte sicure di uscita. Ci si aspettano ulteriori operazioni di rimpatrio”, ha affermato Clara Staicu durante una conferenza stampa.
La segretaria di stato ha ricordato che, nella notte tra il 12 e il 13 giugno, è stata attivata l’unità di crisi del Ministero degli Esteri per coordinare le azioni necessarie, che rimane operativa in modo permanente. Secondo la segretaria di stato, la decisione di utilizzare aerei militari per eventuali evacuazioni sarà presa a livello governativo. “Abbiamo circa 385 richieste e ci stiamo lavorando.
Tutte le misure che adottiamo comportano il coordinamento tra la Capitale, le missioni diplomatiche nei paesi colpiti e le autorità locali per identificare opzioni sicure di evacuazione”, ha spiegato Clara Staicu. Ha aggiunto che il Ministero è in costante coordinamento con le missioni di altri stati europei e alleati che hanno cittadini in situazioni simili. Inoltre, ha informato che si sta valutando anche l’eventuale evacuazione del personale non essenziale dalle missioni diplomatiche nelle zone a rischio, ma al momento la situazione è molto fluida e non è stata presa alcuna decisione in tal senso.