Il Museo memoriale Nicolae Grigorescu di Câmpina
La Casa-atelier in cui si trova il museo che reca il nome del pittore Nicolae Grigorescu ospita una bella collezione di opere realizzate da Grigorescu lungo la sua vita. Il museo può essere visitato ogni giorno della settimana, tranne il lunedì.
Ana-Maria Cononovici, 21.10.2025, 18:47
Nicolae Grigorescu visse tra gli anni 1838-1907. Iniziò con la pittura religiosa realizzando molte icone e affreschi per diversi monasteri e chiese della Romania e, verso la fine della sua vita, diventò il primo pittore romeno famoso a livello europeo. La Casa-atelier in cui si trova oggi il museo che reca il suo nome fu fatto costruire dall’artista, secondo il modello delle case-atelier che aveva visto dai pittori francesi. Qui troviamo una bella collezione di opere realizzate da Grigorescu lungo la sua vita. La prima stanza aperta per le visite è proprio l’atelier dell’artista, che è anche la stanza più grande della casa e dove si trova la maggior parte della collezione museale.
Vlad Dumitriu, museologo, ci ha presentato le opere custodite nel museo e le storie di alcune: “Si possono vedere alcune opere molto conosciute come «Contadina che fila la lana dentro la casa», c’è anche «Bisoceanca», «Il pastorello con il gregge di pecore», «La Pescatrice» dalla sciarpa bianca e, ovviamente, «Il Carro con i buoi». Ci sono anche mobili appartenuti al pittore, il cavalletto e un tavolino con strumenti di lavoro, dove possiamo vedere la sua tavolozza, la più grande di un pittore romeno, ma anche pennelli, colori e altri strumenti che utilizzava nel suo lavoro. L’artista ha avuto nella sua vita un personaggio inedito, il suo animale di compagnia, un bue bianco di nome Ghiocel (Bucaneve), che gli è stato molto caro e gli ha fatto da modello per i numerosi “Carri con buoi”, più di 300, dipinti soprattutto verso la fine della sua vita. All’artista era così caro il tema del “Carro con i buoi”, che verso la fine della sua vita ha espresso il desiderio di essere trasportato al cimitero, quando sarebbe morto, con un carro trainato da buoi. Ovviamente il suo desiderio è stato esaudito e tra i buoi che lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio c’è stato anche il suo amico Bucaneve.”
Sempre al pianterreno, si può visitare il soggiorno, molto più piccolo, in cui spiccano due nature morte e una tappezzeria che l’artista ha unito e le cui due metà sono state acquistate in due momenti diversi. Poi, prima di salire al primo piano, possiamo goderci un angolo orientale, come si usava avere nelle case borghesi dell’epoca. Particolari dal museologo Vlad Dumitriu: “Qui c’è una panoplia con fucili da caccia, ci sono anche oggetti decorati con intarsi, una cassaforte e un tavolo in stile moresco, ci sono anche pantofole per il bagno turco, per l’Hamam, si chiamano gahunia, c’è anche un frammento di un narghilè e un caftano. Prima c’era un quadro di grandi dimensioni nell’atrio, in cui erano raffigurati questi oggetti; al momento l’opera non fa più parte della nostra collezione, ma si trova al Museo Nazionale d’Arte. Al piano superiore possiamo ammirare opere grafiche. L’artista ha confessato, a un certo punto, che gli piaceva disegnare molto di più che dipingere, perché disegnare gli permetteva di esprimersi all’istante, mentre quando si dipinge, a volte si finisce per curare molto attentamente i dettagli di ciò che si dipinge. Al piano superiore ci sono anche quattro grandi vasi realizzati da suo figlio, che era un artigiano della ceramica popolare, ma che si occupava anche della costruzione di stufe per gli abitanti della zona. Al piano superiore abbiamo anche una sala per mostre temporanee, dove cambiamo l’allestimento quasi ogni mese, contribuendo così a promuovere gli artisti contemporanei.”