Pacchetto Allargamento 2025
La Commissione Europea ha pubblicato il pacchetto annuale sull’allargamento dell’UE.
Leyla Cheamil, 05.11.2025, 11:28
La Commissione Europea ha adottato martedì a Bruxelles il pacchetto annuale relativo all’allargamento comunitario, che include i rapporti di valutazione per la Turchia e per i sei partner dei Balcani occidentali, ovvero Montenegro, Albania, Serbia, Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina e Kosovo, nonché i rapporti-paese per la Repubblica di Moldova, l’Ucraina e la Georgia. Secondo la Commissione Europea, la Repubblica di Moldova, stato a maggioranza romenofona, che ha fatto parte dell’ex Unione Sovietica, ha registrato, nell’ultimo anno, il ritmo più rapido di attuazione delle riforme tra tutti i paesi che hanno aperto i negoziati di adesione.
L’obiettivo per la conclusione dei negoziati di ingresso nell’Unione Europea rimane fissato al 2028, e la Commissione propone un meccanismo per superare il blocco imposto dall’Ungheria nel Consiglio. Budapest si oppone all’adesione dell’Ucraina e blocca anche quella della Moldova, poiché le due candidature sono trattate congiuntamente. Ma la Commissione non sembra intenzionata a separarle, per evitare di inviare un segnale negativo all’Ucraina.
Il commissario europeo per l’Allargamento, Marta Kos, ha dichiarato che l’esecutivo europeo sta discutendo con gli stati membri del Consiglio un espediente riguardante i due stati. “Le riforme possono essere portate avanti con il nostro sostegno e attendiamo un mandato per proseguire nell’ambito dei gruppi di lavoro. Abbiamo bisogno della posizione degli stati membri per sapere quali sono gli obiettivi e i riferimenti, e spero che lo otterremo, ma il lavoro comune e le riforme possono continuare”, ha sottolineato Marta Kos.
Per quanto riguarda la Georgia, la Commissione osserva che mantiene lo status di paese candidato solo sulla carta, a causa delle misure adottate dalle autorità di Tbilisi. “Il governo della Georgia non avvicina i suoi cittadini all’Unione, ma li allontana da essa. Se questo governo fosse serio e ascoltasse la gente, non metterebbe in prigione i leader dell’opposizione o i giornalisti che pensano diversamente”, ha detto il commissario per l’Allargamento. In una situazione di stallo si trova anche la Turchia, con la quale l’UE ha congelato i negoziati diversi anni fa.
Il Kosovo, invece, cerca di ottenere lo status di candidato, ma è coinvolto nella crisi con la Serbia. Un altro ostacolo è rappresentato dal mancato riconoscimento del Kosovo come stato da parte di alcuni paesi dell’Unione Europea. D’altra parte, Albania e Montenegro hanno registrato progressi significativi, secondo la Commissione Europea, mentre la Macedonia del Nord deve intensificare gli sforzi per il mantenimento dello stato di diritto, garantendo l’indipendenza del sistema giudiziario e rafforzando la lotta alla corruzione. In Bosnia-Erzegovina, la crisi politica dell’entità della Republika Srpska e la fine della coalizione di governo hanno minato i progressi compiuti nel processo di adesione all’UE.
Da Bucarest, il Ministero degli Esteri ha accolto con particolare favore il fatto che la Commissione Europea abbia ribadito come l’allargamento rappresenti uno strumento geopolitico chiave, che contribuisce alla sicurezza e alla prosperità comuni, unificando l’Europa sulla base dei valori e dell’identità comuni.