07.11.2025 (aggiornamento)
Politica: il presidente della Camera dei Deputati, Sorin Grindeanu, eletto presidente del Partito Socialdemocratico, votata anche nuova squadra direttiva/ Difesa: 20 congressisti americani contestano la decisione del Dipartimento della Difesa di ritirare 700 militari dalla Romania/ UNESCO: Romania, membro a pieno titolo del Consiglio Esecutivo per un mandato di 4 anni
Newsroom, 07.11.2025, 18:24
Politica – Il presidente della Camera dei Deputati, Sorin Grindeanu, è stato eletto a larga maggioranza nella carica di presidente del Partito Socialdemocratico, che fa parte della coalizione al governo in Romania. Il partito ha bisogno di una solida linea ideologica, nonchè di una chiara visione economica, ha affermato Grindeanu, precisando che i socialdemocratici agiranno secondo un piano basato sui fatti e costruito sulle reali esigenze dei cittadini. Durante il congresso svoltosi oggi, il PSD ha aumentato il numero dei membri della direzione. In questo senso, la squadra direttiva è composta da 5 primi vicepresidenti e 20 vicepresidenti. Il PSD ha modificato anche il suo statuto, sostituendo il termine di “partito politico progressista” con quello di partito che promuove valori nazionali, religiosi e tradizionali. I commentatori ritengono che il cambiamento è un tentativo dei socialdemocratici di recuperare parte dell’elettorato perso a favore dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni, partito sovranista all’opposizione nel Parlamento di Bucarest.
Ritiro militari USA – La decisione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti di ritirare 700 soldati dalla Romania mina gli impegni americani nei confronti dell’Europa e dell’Alleanza Nord Atlantica, nonché l’impegno del presidente Trump di raggiungere una pace duratura in Ucraina. Lo affermano 20 congressisti americani in una lettera inviata al capo del Pentagono, Pete Hegseth, in cui sottolineano che le incursioni dei droni russi in Polonia, Estonia o Romania o l’uso da parte di Mosca della guerra ibrida contro la NATO dimostrano che la minaccia russa è una persistente. Secondo i congressisti, la Romania ha sempre rispettato i requisiti della NATO, essendo un paese ospitante solido e altamente competente per le forze armate statunitensi. “Oltre al contributo alla difesa del Mar Nero e all’ospitalità fornita al distaccamento di difesa missilistica statunitense Aegis Ashore, Bucarest ha dimostrato una costante determinazione nel sostegno della difesa collettiva della NATO”, hanno sottolineato i membri del Congresso nella loro lettera. Secondo loro, nel contesto in cui l’amministrazione statunitense si propone di garantire una pace duratura in Ucraina, risulta fondamentale che gli Stati Uniti dimostrino forza di fronte all’aggressione russa. “Sollecitiamo con forza una riconsiderazione di questa decisione, nonchè spiegazioni al Congresso e alle commissioni competenti sulle modalità in cui il Pentagono intende rafforzare le relazioni transatlantiche e mantenere gli impegni nei confronti della NATO”, concludono il loro appello i 20 deputati.
UNESCO – La Romania è stata eletta membro a pieno titolo del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, Scienza e Cultura (UNESCO), per un mandato di 4 anni. L’Ambasciata di Romania presso l’UNESCO informa che il mandato consente alla Romania di partecipare alle decisioni in materia di istruzione, scienza, cultura e comunicazione a livello internazionale, nonchè di contribuire all’attuazione del programma dell’organizzazione fino al 2029. Avendo l’opportunità di essere direttamente coinvolta in progetti e iniziative internazionali, la Romania sosterrà la riduzione del divario digitale, la protezione del patrimonio culturale, la promozione dell’istruzione e della scienza, nonché la libertà di espressione e la sicurezza dei giornalisti, precisa la fonte citata.
Corte Costituzionale – Il governo romeno non ha sollecitato il parere del Consiglio Superiore della Magistratura in merito alla riforma delle pensioni dei magistrati entro i termini previsti dalla legge. Lo spiega la Corte Costituzionale nella motivazione relativa alla decisione di incostituzionalità, adottata il 20 ottobre. I giudici affermano che l’Esecutivo avrebbe dovuto richiedere il parere dopo il 28 agosto, quando il progetto era in forma definitiva, e non il 22, quando la normativa era in consultazione pubblica. Inoltre, il Consiglio Superiore della Magistratura non ha beneficiato dei 30 giorni entro i quali avrebbe dovuto emettere un parere consultivo, poiché il 3 settembre il Governo ha posto la fiducia in Parlamento sul primo pacchetto di misure fiscali, di cui fa parte anche questo disegno di legge. I 4 magistrati costituzionali che hanno votato contro la decisione del Consiglio Superiore della Magistratura hanno espresso un parere separato, in cui hanno specificato che il Governo aveva adottato tutte le misure necessarie per ottenere il parere del Consiglio Superiore della Magistratura, soprattutto perché era impegnato in una procedura legislativa rapida. Secondo loro, il Consiglio Superiore della Magistratura sarebbe stato l’istituzione che ha ostacolato il processo. Poiché la maggioranza dei magistrati ha ritenuto che questo fosse l’aspetto colpito dall’incostituzionalità, la Corte ha fermato l’analisi delle argomentazioni invocate dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, dichiarando la legge incostituzionale.
Pensioni magistrati – I partiti della coalizione governativa di Bucarest si stanno avvicinando a un compromesso sulla modifica del sistema pensionistico dei magistrati. Lo ha dichiarato il presidente Nicuşor Dan, precisando che la prossima settimana incontrerà i leader dei partiti di governo per affrontare questo tema, nonchè il bilancio per l’anno prossimo. Intervenendo a un evento organizzato dalla Confederazione dei datori di lavoro Concordia, il presidente ha affermato che la riforma delle pensioni dei magistrati può essere ultimata entro il 28 novembre, scadenza stabilita dalla Commissione Europea, che, se superata, potrebbe privare il paese di milioni di euro di fondi europei. Dan ha fornito chiarimenti anche sul’aumento del salario minimo, defininendolo una questione di equilibrio economico. Secondo il capo dello stato, una decisione dovrà essere presa con molta attenzione, perché un possibile aumento potrebbe eliminare dal mercato numerose aziende, contribuendo all’aumento della disoccupazione.
Moldova – In visita a Chișinău, la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha incontrato la presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu. La Metsola si è detta orgogliosa di annunciare l’istituzione dell’Ufficio del Parlamento Europeo nella Repubblica di Moldova e ha ribadito il suo sostegno all’adesione del paese confinante con la Romania all’Unione Europea. La presidente dell’Eurocamera ha inoltre affermato che la Moldova ha dimostrato “coraggio, determinazione e maturità politica” nel suo percorso europeo e che l’UE è pronta a fare “tutto il posibile” per sostenerla nell’avvio dei negoziati di adesione. Dal canto suo, Maia Sandu ha ringraziato gli eurodeputati per il sostegno all’adesione all’UE, nonchè per l’approvazione del supporto finanziario. La Sandu ha sottolineato che i cittadini moldavi hanno scelto l’Europa diverse volte quest’anno, in un referendum e nelle elezioni politiche, e che il futuro europeo dello stato moldavo è una realtà in via di realizzazione. A Chișinău, Roberta Metsola ha incontrato anche il presidente del Parlamento, Igor Grosu, e il primo ministro Alexandru Munteanu.